sabato 4 giugno 2011

Fincantieri: vittoria degli operai

Alle ore 12 presso una sede distaccata del ministero dello Sviluppo economico si è svolto l’incontro tra i sindacati dei metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil, la Fincantieri e il Governo. In contemporanea per le vie del centro di Roma circa 2.000 lavoratori provenienti da Genova, Castellammare di Stabia, Palermo, Porto Marghera, Trieste, Monfalcone e La Spezia manifestavano perchè fossero ritirati i progetti di chiusura degli stabilimenti.
Sul tavolo dell'incontro c'era appunto la vertenza apertasi nel Gruppo Fincantieri in conseguenza dell'annuncio dalla Direzione del gruppo, il 23 maggio, di chiudere totalmente due cantieri navali e di porre oltre 2.500 lavoratori in esubero.
In seguito a quell'annuncio partirono immediatamente le proteste decise degli operai specialmente a Sestri Ponente e Castellamare di Stabia i due stabilimenti di cui era prevista la chiusura totale. Le proteste dei giorni scorsi sono riuscite ad alzare la tensione e l'attenzione sulla questione, tanto che il sindaco di Castellamare aveva invocato l'intervento dell'esercito: "Se necessario - dichiarò il sindaco Luigi Bobbio il 25 maggio - coinvolgere l'Esercito. Chiedo allo Stato, in tutte le sue articolazioni, di non lasciare sola la città di Castellammare in questo difficile momento".
Ma oggi in seguito a quelle mobilitazioni è arrivata una buona notizia per gli operai e le operie: la Fincantieri ritira il piano di esubero. E da oggi grazie alla determinazine dei lavoratori, 2500 famiglie possono continuare a sperare in un futuro migliore di quello che la Fincantieri gli aveva riservato.

Festival dei Centri sociali e cultura antagonista a Torino

Dal 2 al 9 giugno. Chiudono Finardi, Linea 77 e Samuel

Si apre stasera con i Fratelli di Soledad e prosegue fino al 9 giugno con nomi importanti come Asian Dub Foundation e Grand Master Flash la kermesse che vorrebbe rinverdire al Palaruffini i fasti anni Settanta del Parco Lambro

di GUIDO ANDRUETTO
 Asian Dub Foundation
InfoAut, festival antagonista otto giorni di suoni militanti
Lontano, ormai, l'eco degli scontri e l'odore acre dei lacrimogeni che accompagnarono nel 1975 l'esibizione dei Genesis al Palazzetto dello Sport, e ancora successivamente per il live dei Ramones nel 1980, il Parco Ruffini e lo storico Palasport si trasformano adesso nella nuova casa aperta dell'antagonismo italiano e del movimento dell'Autonomia Operaia, che a Torino ha il suo punto fermo nel centro sociale Askatasuna, in occasione della prima edizione di "Infoaut". Si tratta di un festival della cultura antagonista che si apre oggi, e andrà avanti fino al 9 giugno, nell'area verde tradizionalmente riservata, durante l'estate, alle feste popolari e ai festival di movimenti e partiti di sinistra.

Sulla scia rossa di festival di massa come quello del Proletariato Giovanile che si svolse a metà anni Settanta al Parco Lambro di Milano, l'"Infoaut" radicalizza e rinnova sulla lunghezza d'onda della contemporaneità, i contenuti di una manifestazione che torna a battere sui due tasti chiave della controcultura e della controinformazione. Sette giorni in totale di dibattiti, concerti, mostre e presentazioni editoriali, infatti, rappresentano l'ossatura di questa nuova rassegna estiva (ideata dalla piattaforma virtuale di infoaut. org), dove non mancano, naturalmente, numerosi ospiti musicali di caratura internazionale. Il programma si inaugura questa sera alle 18 nell'area incontri all'interno del Parco con un dibattito dal titolo "Palestina e rivoluzione araba tra venti di guerra", alla presenza del militante palestinese Younes Kutaiba e di alcuni esponenti dell'antagonismo torinese che hanno partecipato al Liberation without Borders Tour in Tunisia, mentre alle 21 sul palco esterno apriranno il cartellone musicale i Fratelli di Soledad, con il loro inespugnabile combat-rock d'annata, cui seguirà domani sera, dopo le 22 al Palazzetto dello Sport (con ingresso a 15 euro), l'atteso live di una leggenda vivente dell'hip-hop mondiale, il rapper newyorkese Grand Master Flash, preceduto dalle esibizioni dei romani Colle der Fomento e Tayone.

Fra banchetti informativi, ristorante popolare e stand che ospitano, tra le tante cose, una curiosa mostra dedicata all'iconografia antagonista che negli anni ha trovato visibilità su t-shirt e felpe (si potranno trovare esposti vari modelli di magliette serigrafate a mano, con omaggi alle battaglie per l'indipendenza dei Baschi o dell'Irlanda del Nord), la giornata di sabato avrà come momenti salienti la presentazione alle 18 del libro "Filosofia di Berlusconi. L'essere e il nulla nell'Italia del Cavaliere", a cura di Carlo Chiurlo, e alle 22 il concerto degli Asian Dub Foundation, collettivo musicale anglo-pakistano, politicamente e socialmente impegnato,  nonché colonna sonora sparata dai sound-sytem nelle strade di Tunisi e del Cairo durante le recenti rivolte nel Maghreb. Infine, fra le molteplici iniziative che terranno banco fino a metà della prossima settimana, si segnala quella di lunedì alle 21 dedicata alla memoria del regista torinese Armando Ceste, che verrà ricordato da Infoaut attraverso le testimonianze di Valerio Mastrandrea, Steve Della Casa e Beppe Rosso.

 

L'ordine di Bibi: «pugno di ferro» contro la Flotilla

di  Michele Giorgio *
Netanhyahu, incassato l'appoggio di Obama, si prepara a violare ancora una volta ogni legge internazionale.
Aumenta la tensione con l'avvicinarsi del giorno, non ancora annunciato ufficialmente, della partenza per Gaza delle 15 navi della Flotilla «Stay Human», tra le quali l'italiana «Stefano Chiarini». Fiancheggiato dall'amministrazione Obama, il premier israeliano Benyamin Netanyahu per ora sta lavorando sulla diplomazia affinché la spedizione sia impedita. Ma un'azione di forza contro i pacifisti non viene esclusa: secondo il quotidiano di Tel Aviv Haaretz, il primo ministro ha detto ieri che ordinerà il pugno di ferro contro le navi che non obbediranno agli ordini della marina israeliana. Sono stati richiamati i riservisti e l'intelligence militare sorveglia diversi siti internet.
Non si può escludere il ripetersi del raid sanguinoso di un anno fa, quando un commando israeliano uccise sulla nave Mavi Marmara nove civili turchi (Netanyahu parlò di «legittima difesa» e non ha mai presentato scuse ufficiali ad Ankara). I promotori della Flotilla si dicono determinati ad andare avanti. I vertici dello Stato ebraico fanno sapere d'essere decisi a presidiare il blocco navale del piccolo lembo di territorio palestinese. La marina - ha scritto Haaretz - lavora alle «misure di contenimento» di eventuali azioni di resistenza passiva degli attivisti, ma una qualche forma di arrembaggio viene ritenuta dai comandi israeliani quasi «ineluttabile».
In queste ore è forte la tensione anche a Gerusalemme Est, la zona araba della città occupata nel 1967. Oggi, per l'anniversario della cosiddetta «riunificazione», si svolgerà il rikudgalim («marcia danzante della bandiera») alla quale parteciperanno migliaia di israeliani nella città vecchia di Gerusalemme, popolata in maggioranza da palestinesi che giudicano questi festeggiamenti una provocazione politica.
da "il manifesto" del 1 giugno 2011

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