lunedì 31 agosto 2009

Insieme ai precari di Salerno e Provincia fino alla vittoria!!!

Oggi alle ore 9 nello spazio antistante il provveditorato agli studi si è tenuto un presidio di protesta contro i 2000 tagli effettuati dall'operazione Gelmini (obiettivo=distruzione della scuola pubblica).

 200 Tra insegnanti precari,personale ata e studenti hanno manifestato il proprio dissenso al provvedimento che pone le basi per la devastazione della scuola pubblica nella nostra provincia. La manifestazione che si stavaa svolgendo pacificamente ha rischiato di essere "sedata" violentemente dalle forze del (dis)ordine che, in cordone dinnanzi all ingresso del provveditorato, hanno vietato l accesso (effettuando una interruzione di pubblico servizio) agli interessati che cercavano di venire a conoscenza del responso suil proprio futuro. Come se non bastasse al tentativo di forzare il cordone della milizia franchista a guardia dell edificio pubblico, alcuni polizziotti si sono cimentati nel loro sport preferito, il calcio al manifestante.Attimi di tensione si sono avuti anche successivamente quando alcuni autoveicoli hanno tentato di abbandonare lo spiazzale del provveditorato, il cui ingreso era presidiato dei manifestanti che, schierati dinnanzi al cancello sono stati brutalmente respinti dalle forze armate.

Gli attacchi dei servi del padrone sono avvenuti senza il minimo rispetto per donne e anziani, a dimostrazione del fatto che la macchina repressiva dello stato non si ferma davanti a nulla.

Il presidio continuerà tutta la giornata, la delegazione della rete studenti raggiungerà i precari della scuola alle ore 5 portando solidarietà e rifornimenti dato il caldo torrido che ha contraddistinto questa giornata.


Gli studenti non si fermano, la suola pubblica non si tocca!!!


Ci vediamo avanti l'itis focaccia alle ore 17:00

(Prossimamente verranno caricate immagini e video del presidio)

sabato 29 agosto 2009

Statuto degli studenti

STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI DELLA SCUOLA SECONDARIA
decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno al 1998, n. 249 (in Gazzetta Ufficiale, 29 luglio, n. 175)
Art. 1. Vita della comunità scolastica. 1. La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica. 2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia, fatta a New York il 20 novembre 1989, e con i principi generali dell'ordinamento italiano. 3. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-studente, contribuisce allo sviluppo della personalità dei giovani, anche attraverso l'educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione della identità di genere, del loro senso di responsabilità e della loro autonomia individuale e prosegue il raggiungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati all'evoluzione delle conoscenze e all'inserimento nella vita attiva. 4. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale. Art. 2. Diritti. 1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e valorizzi, anche attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. La scuola persegue la continuità dell'apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche attraverso una adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare iniziative autonome. 2. La comunità scolastica promuovere la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello studente alla riservatezza. 3. Lo studente ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola. 4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. I dirigenti scolastici e i docenti, con le modalità previste dal regolamento di istituto, attivano con gli studenti un dialogo costruttivo sulle scelte di loro competenza in tema di programmazione e definizione degli obiettivi didattici, di organizzazione della scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei libri e del materiale didattico. Lo studente ha inoltre diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca ad individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento. 5. Nei casi in cui una decisione influisca in modo rilevante sull'organizzazione della scuola gli studenti della scuola secondaria superiore, anche su loro richiesta, possono esser chiamati ad esprimere la loro opinione mediante una consultazione; analogamente negli stessi casi e con le stesse modalità possono essere consultati gli studenti della scuola media o i loro genitori. 6. Gli studenti hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercitano autonomamente il diritto di scelta tra le attività culturali integrative e tra le attività aggiuntive facoltative offerte dalla scuola. Le attività didattiche curricolari e le attività aggiuntive facoltative sono organizzate secondo tempi e modalità che tengono conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti. 7. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale appartengono. La scuola promuove e favorisce le iniziative volte alla accoglienza e alla tutela della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attività interculturali. 8. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare: a) un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo-didattico di qualità; b) offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di iniziative in liberamente assunte dagli studenti e dalle loro associazioni; c) iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio, nonché per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica; d) la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti anche con handicap; e) la disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica; f) servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica. 9. La scuola garantisce e disciplina nel proprio regolamento l'esercizio del diritto di riunione e di assemblea degli studenti, a livello di classe, di corso e di istituto. 10. I regolamenti delle singole istituzioni garantiscono e disciplinano l'esercizio del diritto di associazione all'interno della scuola secondaria superiore, del diritto degli studenti singoli e associati a svolgere iniziative all'interno della scuola, nonché l'utilizzo di locali da parte di studenti e delle associazioni di cui fanno parte. I regolamenti delle scuole favoriscono inoltre la continuità del legame con gli ex studenti e con le loro associazioni. Art. 3. Doveri. 1. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente gli impegni di studio. 2. Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del capo di istituto, dei docenti, del personale tutto della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi. 3. Nell'esercizio dei loro diritti e nell'adempimento dei loro doveri gli studenti sono tenuti a mantenere un comportamento corretto e coerente con i principi di cui all'art. 1. 4. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti. 5. Gli studenti sono tenuti ad utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola. 6. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola. Art. 4. Disciplina. 1. I regolamenti delle singole istituzioni scolastiche individuano i comportamenti che configurano mancanze disciplinari con riferimento ai doveri elencati nell'art. 3, al corretto svolgimento dei rapporti all'interno della comunità scolastica e alle situazioni specifiche di ogni singola scuola, le relative sanzioni, gli organi competenti ad irrogarle e il relativo procedimento, secondo i criteri di seguito indicati. 2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica. 3. La a responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto. 4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità. 5. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate all'infrazione disciplinare e ispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica. 6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano un allontanamento dalla comunità scolastica sono sempre adottate da un organo collegiale. 7. Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni. 8. Nei periodi di allontanamento deve essere previsto, per quanto possibile, un rapporto con lo studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica. 9. L'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando siano stati commessi reati o vi sia pericolo per l'incolumità delle persone. In tal caso la durata dell'allontanamento è commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di pericolo. Si applica, per quanto possibile, il disposto del comma 8. 10. Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla famiglia o dallo stesso studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, allo studente è consentito di iscriversi, anche in corso d'anno, ad altra scuola. 11. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d'esame sono inflitte dalla commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni. Art. 5. Impugnazione. 1. Per l'irrogazione delle sanzioni di cui all'art. 4, comma 7, e per i relativi ricorsi si applicano le disposizioni di cui all'art. 328, commi 2 e 4, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297. 2. Contro le sanzioni disciplinari diverse da quelle di cui al comma 1 è ammesso ricorso da parte degli studenti nella scuola secondaria superiore e da parte dei genitori nella scuola media, entro quindici giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di garanzia interno alla scuola, istituito e disciplinato dai regolamenti delle singole istituzioni scolastiche, del quale fa parte almeno un rappresentante degli studenti nella scuola secondaria superiore e di genitori nella scuola media. 3. L'organo di garanzia di cui al comma 2 decide, su richiesta degli studenti della scuola secondaria superiore o di chiunque vi abbia interesse, anche sui conflitti che sorgano all'interno della scuola in merito all'applicazione del presente regolamento. 4. Il dirigente dell'amministrazione scolastica periferica decide in via definitiva sui reclami proposti dagli studenti della scuola secondaria superiore o da chiunque vi abbia interesse, contro le violazioni del presente regolamento, anche contenute nei regolamenti degli istituti. La decisione è assunta previo parere vincolante di un organo di garanzia composto, per la scuola secondaria superiore, da due studenti designati dalla consulta provinciale, da tre docenti e da un genitore designati dal consiglio scolastico provinciale, e presieduto da una persona di elevate qualità morali e civili nominata dal dirigente dell'amministrazione scolastica periferica. Per la scuola media in luogo degli studenti sono designati altri due genitori. Art. 6. Disposizioni finali. 1. I regolamenti delle scuole e la carta dei servizi previsti dalle disposizioni vigenti in materia sono adottati o modificati previa consultazione degli studenti della scuola secondaria superiore e di genitori nella scuola media. 2. Del presente regolamento e dei documenti fondamentali di ogni singola istituzione scolastica è fornita copia agli studenti all'atto dell'iscrizione. 3. È abrogato il capo III del titolo I del regio decreto 4 maggio 1925, n. 653.

venerdì 28 agosto 2009

AVVISO AGLI STUDENTI

Dopo le lotte dello scorso anno che ci hanno visto impegnati protagonisti nel contestare la riforma Gelmini ( ex-133 ) sentiamo ancora più pressante ora di fronte a questo grigiore politico la necessità di continuare a batterci per un’università che sia laica,pubblica e di tutti,dove il sapere non venga piegato a misere logiche di mercato ma che venga utilizzato a vantaggio della collettività tutta e non dei soliti ignoti. Continuiamo a ritenere inaccettabile il tentativo da parte del governo di privatizzare l’università con il falso pretesto di premiare il merito,in quanto l’unico merito che viene premiato all’interno dell’attuale sistema è solo il profitto e la logiche a questo subordinate,del resto gli stessi criteri utilizzati dalla Gelmini nel valutare le università italiane e con i quali si stabiliscono poi l’ammontare dei finanziamenti lasciano al quanto a desiderare e risultano oltremodo penalizzanti per le università meridionali e non sembrano in alcun modo premiare la meritocrazia. Il progetto di riforma dell’università avallato dal governo e in linea con le precedenti riforme,rientra in un percorso più ampio che partendo dal processo di Bologna ha comportato come unico risultato quello di trasformare l’università italiana in un esamificio,dove la ricerca è sotto finanziata (infatti l’Italia non aderisce al patto di Lisbona che vincola il 3%del PIL alla ricerca)mentre chi se la passa allegramente sono i grassi e vecchi baroni che riempiono le nostre università.
Quest’anno nell’ateneo di Fisciano abbiamo assistito all’ennesimo aumento delle tasse universitarie, che ci è stato presentato dagli addetti ai lavori come un “arrotondamento”,anche se forse si dimentica che quando si parla di arrotondamento si fa riferimento all’unità se si supera questa non è lecito parlare di arrotondamenti o altrimenti si fa un uso distorto della lingua italiana che serve solo a giustificare le magagne che avvengono in seno al consiglio di amministrazione dell’università di Salerno.Visto che tale aumento è stato realizzato anche grazie al voto favorevole delle rappresentanze studentesche ,che in autunno mentre da un lato criticavano la riforma Gelmini dall’altro si trovavano ben d’accordo con il rettore Pasquino per votare l’aumento delle tasse per l’anno a venire, è necessario mettere in evidenza questo legame forte e duraturo esistente nell’ateneo di Fisciano tra associazioni studentesche e chi detiene posti di potere nell’ambito dello stesso. Tali rappresentanti degli studenti hanno giustificato la loro ultima malefatta con la falsa scusante che senza di esso non sarebbe stato possibile pagare il personale dell’università visto che questo deve essere obbligatoriamente pagato con gli FFO. Ora però mi sorge spontaneo porgere un paio di domande a voi studenti: è logico che tali associazioni abbiano a disposizione ben 180000 euro(questi sono i finanziamenti che possiamo visualizzare dal sito dell’unisa destinati per l’anno 2008,quelli successivi non sono stati pubblicati e abbiamo trovato difficoltà nel cercarli..chi sa?) che vengono presi dai fondi del diritto allo studio,mentre vi sono persone che necessitano della borsa di studio e che per mancanza di fondi non la percepiscono?È lecito pensare che questi individui con il falso pretesto di difendere i di diritti degli studenti speculino sui soldi delle nostre tasse universitarie?

Noi non possiamo accettare tutto questo!!!!!!!!

Invitiamo le aspiranti matricole a diffidare da chi tenta di tesserarvi in associazioni studentesche con la falsa scusa di aiutarvi negli studi e di far valere i vostri diritti di studenti nell’ambito delle varie facoltà,perché se davvero salvaguardano i diritti degli studenti possono continuare a farlo(se mai l’avessero fatto) benissimo senza tutti questi finanziamenti che vengono utilizzati molto spesso per feste e festini universitari o per stampare giornali inconsistenti e illeggibili. Facciamo quest’invito al fine non solo di mettervi in guardia da questi personaggi, ma anche perché quest’anno si terranno le elezioni studentesche e troverete quindi parecchi sciacalli che tenteranno di abbindolarvi. Noi da parte nostra cercheremo di essere sempre vigili a controllare e svelare le varie magagne che succedono all’ateneo di Fisciano,non parteciperemo alle elezioni studentesche ma saremo sempre presenti affinché la voce di coloro che non si rivedono in tale modello di università sia ascoltata e possa contribuire a trasformare tale stato di cose che noi ripudiamo!!!!
Ci batteremo fino in fondo per affermare il diritto ad un’università che sia pubblica e dove il sapere sia messo a disposizione della ristrutturazione di questa società malata e non venga piegato alle sole logiche di profitto!!!!!! Siamo inoltre consci della necessità e della “doverosità” di collegare le nostre rivendicazioni studentesche agli altri enormi conflitti sociali esistenti nel nostro paese(a partire dal problema lavoro,passando per la speculazione edilizia,l’immigrazione e quant’altro…),in quanto il problema del diritto allo studio non è slegato dai vari problemi quotidiani che vivono le nostre famiglie che sono il risultato di una visione unilaterale della realtà e di un modo di governare funzionale solo a consolidare il potere di chi ci comanda. Il nostro compito di studenti universitari deve essere quello di mettere il nostro sapere al servizio degli altri per fare uscire la persone ormai tante cadute nell’ignoranza e nell’oscurantismo generato dalla manipolazione dei media e da questi ritmi frenetici di vita dove i problemi personali del singolo frutto di questo modo di produzione fanno perdere di vista a questo la vera causa e i vari mali di questa società. Il nostro fine deve essere quello di creare un vasto fronte di opposizione che unisca studenti-lavoratori-disoccupati e tutti quegli altri settori della società civile in cui sussistono forme odiose di sfruttamento e di declassamento, che non si limiti a fare opinione o ad apparire ma che sia in grado di svolgere un parte attiva ed “alternativa” all’interno di questo sistema che cerca di reprimere la nostra vita e il nostro essere giorno dopo giorno!!!!Solo in questo modo saremo in grado di dare un contributo decisivo al cambiamento, altrimenti ci ritroveremo isolati nei nostri buoni propositi o nei nostri sofismi da universitari-intellettuali senza riuscire a realizzare ciò a cui davvero aspiriamo:ossia il cambiamento!!!
Pensare ad esempio che il problema delle fabbriche in lotta sia qualcosa che a noi non debba interessare significa chiudersi in se stessi e realizzare la strategia di chi ci comanda che mette sfruttati contro sfruttati e usa l’immigrato come causa di tutti i mali sociali. La strategia di chi detiene il potere è semplice: ridurre il conflitto in tanti mini conflitti in modo di distogliere l’attenzione dell’agente sociale dal conflitto principale. Contro questa tattica sia il nostro obiettivo, invece, quello di mettere in evidenza tale conflitto principale(la logica del capitale e del profitto)che ha generato tale crisi economica e che incide pressantemente sul nostro vivere quotidiano!!!
Noi del collettivo Rete Studenti (seppur consci della nostra diversità di posizione rispetto ad un lavoratore, un disoccupato ecc.) i sociali esistenti al fine di contribuire a realizzare le condizioni per un cambiamento sociale che ridia voce agli sfruttati e a coloro i quali non hanno contribuito a pagare questa crisi!!!

CONTRO I BARONI E CHI SPECULA SUGLI STUDENTI!!!!!!!
AL FIANCO DEGLI OPPRESSI E DI CHI CREDE CHE QUESTO NON SIA IL SOLO MODELLO DI UNIVERSITA’ POSSIBILE!!!!!

COLLETTIVO RETE STUDENTI SALERNO

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