martedì 29 marzo 2011

ll c.s.a. Asilo Politico di Salerno presenta le iniziative per il 18° anno di Autogestione


Il 13 maggio 2011 festeggeranno, in compagnia dei 24 Grana, 18 anni di resistenza. I militanti del c.s.a. Asilo Politico, per anni conosciuto come centro sociale occupato, oggi soltanto autogestito, si preparano a raggiungere la “maggiore età”.
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E lo fanno ripercorrendo ciò che è stata la loro esperienza in città da quando, nel 1993, alcuni giovani membri dell’Associazione Culturale Andrea Proto occuparono uno stabile – un vecchio asilo mai utilizzato, ricettacolo di carcasse d’auto e siringhe usate – in via Magnone. Da un quartiere degradato, quale quello a ridosso della Tangenziale di Salerno, nei pressi del cimitero di Brignano, partì quella che i suoi promotori vollero chiamare una resistenza politico/culturale al sistema vigente.

«A Salerno, come nel resto d’Italia e in tutta Europa – scrivono i protagonisti in un opuscolo – una struttura marginale divenne un contenitore d’idee e di umanità che rivitalizzò una città piatta mentre l’agire politico della sinistra si consumava all’interno delle sedi di partito».

Il Csoa, così come nacque, rappresentava una continuità storica con il centro sociale Barone Rosso, di via Pio XI, occupato nel 1978 (il primo del sud italia) al cui interno venne a costituirsi il comitato “Su La Testa”. Nel 1993, a pochi giorni dall’occupazione lo stabile fatiscente viene ripulito e iniziano le prime attività, per lo più in campo musicale e teatrale. Suonano i 99 Posse, poi si esibiscono Paolo Rossi e Paolo Hendel, cominciano le rassegne teatrali; si moltiplicano i concerti di gruppi emergenti salernitani, alternati a formazioni più famose, tra cui Almamegretta, Assalti Frontali…
Sul piano politico, l’Asilo porta avanti lotte con il Movimento Autonomo Disoccupati Organizzati, con i senzatetto occupanti ex-Marzotto, con i comitati per il recupero delle aree dismesse.
Tra il 1996 e il 1998 il centro sociale rimane chiuso per problemi logistici dovuti a furti e incendi. Nel ’98-’99 riprendono le attività. Tra il ’99 e il 2000 si concretizza “Telefono Viola” contro gli abusi psichiatrici. Si costituisce inoltre la Rete del Sud Ribelle in vista di Genova 2011.
L’obiettivo che si pongono oggi coloro che animano l’Asilo Politico è quello di contribuire alla crescita della città difendendo la memoria storica dei Movimenti di Lotta.
fonte: La Città

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