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martedì 11 gennaio 2011

Comunicato-stampa Cobas

CONVOCATO LO SCIOPERO GENERALE PER IL 28 GENNAIO

Il potere economico e politico liberista, che ha trascinato l'Italia e parte del mondo nella piu' grave crisi del dopoguerra, invece di pagare per la sua opera distruttiva, cerca di smantellare cio' che resta delle conquiste sociali, politiche e sindacali dei salariati/e e dei settori popolari. Nell'ultimo biennio il governo Berlusconi, sulla scia del centrosinistra prodiano, ha cancellato centinaia di migliaia di posti di lavoro nelle fabbriche e nelle strutture pubbliche (a partire dalla scuola: 140 mila posti in meno ed espulsione in massa dei precari), ingigantito il precariato lavorativo e di vita, imposto catastrofiche "riforme" della scuola e dell'Universita', nel Pubblico Impiego bloccato i contratti e con il decreto Brunetta sequestrata la contrattazione e i diritti lavorativi e sindacali, come fatto a livello generale con il "collegato lavoro". In parallelo, il capo-banda Fiat Marchionne guida l'assalto di un padronato parassitario e aggressivamente reazionario contro cio' che resta dei diritti degli operai, sperimentando alla Fiat la riduzione dei lavoratori/trici a "neo-schiavi" dell'arbitrio padronale. In queste settimane, pero', il movimento antiliberista ha rialzato la testa e, grazie al forte contributo del movimento studentesco, in rivolta contro le umilianti "riforme" Gelmini, sta delineando un potenziale fronte sociale unito antipadronale e antigovernativo. L'accordo fascistoide che Marchionne, con il sostegno del governo, della sedicente "opposizione" parlamentare (con il PD in prima fila) e dei sindacati collaborazionisti Cisl e Uil, vuole imporre a Mirafiori - dopo quello infame di Pomigliano - puo' essere la goccia che fa traboccare il vaso. I COBAS stanno lavorando perche' l'accordo ignobile venga respinto dal NO referendario dei lavoratori/trici Fiat, ma ritengono anche decisivo che venga esteso a tutti i lavoratori/trici lo sciopero che la Fiom ha indetto per i metalmccanici il 28 gennaio. La richiesta Fiom alla Cgil di convocazione di uno sciopero generale non verra' mai accolta, perche' la Cgil condivide le politiche liberiste, ha sottoscritto in questi anni ogni cedimento al padronato e ai governi, ed e' stata la principale responsabile, con Cisl e
Uil, della distruzione dei diritti sindacali e di sciopero, prima ai danni dei COBAS e del sindacalismo di base, poi di chiunque non accettasse le politiche concertative. 
SPETTA DUNQUE AI COBAS LA RESPONSABILITA' DI CONVOCARE PER IL 28 GENNAIO LO SCIOPERO GENERALE DI TUTTI I LAVORATORI/TRICI PUBBLICI E PRIVATI PER L'INTERA GIORNATA, rispondendo anche alle richieste di generalizzazione dello sciopero venute dal movimento degli studenti medi e universitari e da tante strutture del conflitto sociale, territoriale e ambientale. Mettiamo in campo il 28 il piu' ampio fronte sociale per battere l'arroganza padronale e governativa, smascherare la finta "opposizione" parlamentare e i sindacati collaborazionisti, per riconquistare i posti di lavoro, il reddito, le pensioni, le strutture sociali pubbliche, a partire da scuola, sanita', trasporti ed energia, i beni comuni (acqua in primis), i diritti politici, sociali e sindacali.
CHE LA CRISI SIA PAGATA DA CHI L'HA PROVOCATA

Piero Bernocchi
portavoce nazionale COBAS

giovedì 24 dicembre 2009

[GE] Morte portuale: rabbia, blocchi e sciopero sino al 26

I portuali dicono basta: sciopero sino al 26
muore lavoratore di 37 anni. città e porto bloccati per ore
Una tragica beffa durante il carico sul traghetto “GNV” con i 1570 passeggeri bloccati da 20 ore per un incendio su un’altra nave. Nave bloccata, due ore di indagini rapide e la partenza mentre esplode la protesta con blocco sino a sera di 21 navi e 9.000 passeggeri. Tensioni, incendiati cassonetti, poi un vertice in Prefettura e il console della Compagnia portuale sblocca il traffico passeggeri. Tir e operazioni commerciali bloccate sino al 26 dicembre. Ripartiti i traghetti

Il dramma del porto, muore giovane camallo

Protesta dura, città e porto bloccate per ore sciopero sino al 26 quando sarà generaleAugusto Boschi-Marcello Zinola

Un tragico incidente durante il carico sul traghetto “GNV” Suprema, sul quale si erano imbarcati i 1.570 passeggeri già bloccati da 20 ore per un incendio su un’altra nave. Ma dopo due ore di indagini rapide la Suprema salpa ed esplode la protesta dei lavoratori della Culmv con blocco fino a tarda sera di 21 navi e 9.000 passeggeri. Tensioni, incendiati cassonetti, poi un vertice in Prefettura e il console della Compagnia portuale sblocca il traffico passeggeri. Tir e operazioni commerciali bloccate sino al 26 dicembre.

IL BLOCCO DI PORTO E CITTÀ La rabbia dei portuali di Genova per una nuova morte sul lavoro ha bloccato dalle 15 il porto di Genova e quindi, a cascata, il traffico autostradale e quello del ponente cittadino quando 21 navi, tra cui sei traghetti con 9.000 passeggeri in attesa di imbarco e di sbarco sono stati bloccati in partenza e arrivo. La difficile mediazione di un vertice serale in Prefettura ha reso possibile un accordo: partono i traghetti dei passeggeri,con le auto private ma il traffico commerciale resterà fermo sino al 26, Tir compresi, quando lo sciopero proclamato al momento dai portuali genovesi sarà nazionale e di due ore mentre. E intanto, in segno di solidarietà, la vigilia di Natale, per dieci minuti (dalle 12 alle 12-10) si fermeranno tutti i trasporti genovesi.

LA TRAGEDIA Un portuale della Culmv, Gianmarco Desana, di 37 anni, è stato schiacciato da un semirimorchio mentre lo «rizzava» al pavimento del garage del traghetto «La Suprema» nelle concitate fasi della partenza per Palermo. La fretta per fare ripartire il traghetto e liberare oltre 1.500 persone bloccate da ore e ore per l’incendio che la scorsa notte aveva messo fuori uso un altro traghetto GNV potrebbero essere state alla base dell’incidente: il mezzo in corso di rizzaggio era il penultimo ad essere caricato. Desana ha subito due colpi, al torace e alla testa, è morto all’ospedale dopo i tentativi di rianimazione sul posto e durante il trasporto. La reazione è stata durissima con in testa i portuali più giovani e arrabbiati. Ma non solo.

LA PROTESTA: HANNO FATTO RIPARTITE LA NAVE SENZA INDAGINI ADEGUATE Ad accendere gli animi di rabbia è stata anche il modo frettoloso in cui è stata fatta partire la nave: l’hanno fatta ripartire quasi di nascosto, dicono i colleghi di lavoro. Che tipo di indagini hanno fatto? Il pm Francesco Pinto, della procura di Genova, ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. E mentre il traghetto salpava la protesta arrivava al culmine, proseguendo in serata, con cassonetti e pallet ammonticchiati e incendiati, traghetti bloccati, 9.000 passeggeri a rischio, il nodo autostradale e il traffico cittadino in crisi. Tensioni ai valichi portuali anche con i passeggeri - molte le famiglie con figli al seguito - e poi il vertice, drammatico e duro in prefettura con le autorità portuali, la cosiddetta utenza portuale, il presidente della Regione, l’autorità portuale, il sindacato e la compagnia portuale.

Tocca dopo un’ora tesissima al console Antonio Benvenuti portare a mediazione, non facile, a chi dice basta da ore e da mesi, soprattutto ai più giovani e anche sindacalmente e politicamente meno gestibili. Di mediazioni loro non ne vogliono sapere, vogliono non sfogare la loro rabbia ma sfruttare la giornata prenatalizia: gli altri tornano a casa in vacanza, il nostro collega non ci tornerà più. Chi vale di più, la vacanza o la vita di un uomo?

BURLANDO, SITUAZIONE PESANTISSIMA -Il console non ha vita facile, il mondo del porto sarà anche cambiato, ma nel Dna dei portuali rimane la determinazione anche se le generazioni cambiano. E la discussione è lunga. Poi, lentamente, i portelloni dei traghetti si aprono, le auto iniziano a scendere e salire. In autostrada la coda e il traffico sono ancora bloccati oltre le 22 in direzione Genova, a partire da Pegli e da Bolzaneto.

Non è il ghiaccio, è la rabbia per il sangue che ha macchiato ancora una volta un posto di lavoro e, ancora una volta, il porto.Claudio Burlando dopo il vertice è teso e preoccupato: «Non scherziamo con il fuoco, la situazione è pesantissima».
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Muore portuale, la rabbia dei colleghi: "Sciopero fino al 26"

La reazione dei sindacati Cgil Cisl Uil è stata immediata e chiara: "Faremo sciopero fino al 26 dicembre - dicono - Ancora una volta un lavoratore non farà rientro a casa e questo significa che non c'è sicurezza. Il portuale di 37 anni, socio della Culmv, la Compagnia unica dei lavoratori portuali è rimasto schiacciato tra i semirimorchi di due camion, durante le manovre di rizzaggio dei mezzi. La vittima si stava occupando dell''emergenza "Suprema": il traghetto in cui, due gorni fa, c'era stato un principio di incendio che aveva fatto evacuare più di 1500 persone che erano dirette a Palermo. Ieri sera il vertice che ha portato alla decisione delo sciopero. I sindacati Cisl Cgil hanno espresso rabbia e indignazione: "Non è possibile morire sul posto di lavoro. Ennesima prova che non si tutelano abbastanza i lavoratori".
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Genova, morte Desana: porto paralizzato, bloccate 21 navi e 9 mila viaggiatori

Dopo circa un’ora di vertice in prefettura sul blocco del porto di Genova saranno liberati imbarchi e sbarchi
Dopo circa un’ora di vertice in prefettura sul blocco del porto di Genova saranno liberati imbarchi e sbarchi. Si è raggiunto un tentativo di mediazione: permettere ai passeggeri dei traghetti di partire con le loro auto al seguito, mentre lo scalo commerciale resterà fermo, con i varchi chiusi, fino a tutto il primo turno del 26 dicembre, come chiesto dai lavoratori.
E questo ciò che il console della Culmv Antonio Benvenuti ha ottenuto poco più tardi dai suoi camalli, che hanno tolto i picchetti ai traghetti e liberato il varco di passo Nuovo per permettere il transito delle auto per imbarchi e sbarchi.
La situazione resta comunque critica dopo l’escalation di rabbia delle ultime ore. Cassonetti in fiamme, pneumatici bruciati ai varchi: dopo la morte del camallo Gianmarco Desana il porto di Genova è paralizzato.

I portuali hanno levato gli scudi e protestano per la tragica fine del loro collega, schiacciato mentre rizzava un semirimorchio nel garage del traghetto Suprema, la nave gemella venuta in soccorso della Superba, bloccata per un principio di incendio con oltre 1.500 passeggeri a bordo.
Al momento il terminal è paralizzato, 15 mercantili, 6 traghetti con 9000 persone sono ferme a Genova. I camalli intendono portare avanti la rivolta lasciando sbarcare solo i passeggeri in arrivo e impedendo tutte le partenze.
«Vogliamo che dormiate sulla nave all’asciutto»: hanno detto i manifestanti ai passeggeri increduli e dubbiosi sulle sorti dei loro viaggi: dovrebbero essere garantite le navi in parenza per Palermo e Porto Torres, ma senza auto al seguito.
La situazione al porto ha sfiorato momenti di vera e propria guerriglia, con lancio di oggetti, tra i lavoratori in protesta e gli agenti della Polmare intervenuti per sedare la tensione. Un poliziotto è stato colpito alla testa.
Filt-Cgil, la Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno quindi proclamato lo sciopero immediato dei lavoratori del porto di Genova fino al primo turno del 26 dicembre. Oltre alla partecipazione all’agitazione i lavoratori portuali di Palermo devolveranno due ore del proprio stipendio di gennaio alla famiglia della vittima.
Mercoledì 24 dicembre dalle 12 alle 12.10 fermi tutti i trasporti (treni, metro, bus).

mercoledì 16 dicembre 2009

Fincantieri, altra notte in fabbrica a Sestri Ponente. Corteo dalle 8.30

GENOVA


Fincantieri, partito il corteo diretto in Prefettura

16/12/2009 08:56
Sono partiti in 500 e sono pronti a bloccare nuovamente Genova i lavoratori di Fincantieri di Sestri Ponente che per il corteo di oggi scelgono il percosro più lungo, da via Soliman alla prefettura. "I lavoratori sono sempre più arrabbiati - spiega Bruno Manganaro, Fiom Cgil - Fincantieri ieri ha dato uno schiaffo a lavoratori e istituzioni dicendo no alla mediazione". Il corteo è ora in movimento verso la Prefettura di Genova, dove chiederà l'intervento diretto con il ministro Scajola che ha aperto un tavolo sulla cantieristica. "Ci scusiamo per i disagi alla viabilità - continua Manganaro - ma vogliamo dare un messaggio ai cittadini, difendendo un cantiere che rischia la chiusura. Sono già 138 i cassaintegrati".

http://www.primocanale.it/news.php?id=60498

16/12/2009 08:11 GENOVA
Continua anche oggi l'occupazione e i coreti dei lavoratori di Fincantieri di Sestri Ponente, a Genova (atra notte in fabbrica), e del Muggiano alla Spezia. Dopo la nottata in cantiere e la manifestazione di ieri che ha bloccato il traffico nel ponente genovese oggi sono previste altre proteste a sorpresa. Fincantieri non erogherà infatti il premio di efficienza di 750 euuro ai lavoratori di Sestri Ponente Muggiano e Ancona: tre cantieri su otto. Lo ha ribadito ieri il direttore centrale del personale di Fincantieri, Sandro Scarrone che ha detto "no" anche alla richieta di revocare temporaneamente la decisione, in attesa dell'incontro di oggi a Roma con i sindacati. Scarrone ha già incontrato ieri in Prefettura a Genova l'assessore regionale Renzo Guccinelli, quello comunale Gianni Vassallo e i sindacati dei metalmeccanici davanti al viceprefetto vicario Romilda Tafuri. Questa si lavorerà normalmente alla Spezia. Ma nel pomeriggio, in concomitanza con la riunione a Roma, saranno organizzate manifestazioni, in modo da tenere alta l'attenzione sul problema. Quel che succederà dopo, dipende dall'esito dei colloqui romani. Non è escluso un ritorno all'occupazione, ma la speranza è che emergano soluzioni tali da consentire un accordo fra le richieste sindacali e la posizione di Fincantieri. Intanto, questa mattina, gli operai del cantiere di Sestri Ponente hanno deciso di muoversi in corteo da via Soliman, sede dell’azienda, verso il centro di Genova; la partenza della manifestazione è fissata per le 8.30.

La protesta

Fincantieri ancora occupata
Dalle 8.30, operai in corteo
Altra notte in fabbrica, per molti dipendenti dello stabilimento di Genova Sestri Ponente, che protestano per il mancato pagamento del premio di produzione. In mattinata, corteo da via Soliman verso la Prefettura

16 dicembre 2009

Altra notte in fabbrica, per molti dipendenti dello stabilimento Fincantieri di Genova Sestri Ponente, che protestano perché l’azienda ha annunciato che a dicembre non pagherà il premio di produzione, non rispettando gli accordi di luglio; ieri, dopo un incontro in Prefettura, azienda e sindacati hanno rotto le trattative, in attesa di un vertice che si dovrebbe tenere oggi a Roma.
Intanto, questa mattina, alcuni operai hanno deciso di muoversi in corteo da via Soliman, sede dell’azienda, verso il centro di Genova e la Prefettura; la manifestazione è partita poco dopo le 8.30.

info:
Fincantieri gli operai tornano a occupare

Occupazione delle fabbriche a Genova e La Spezia !!!!!

Fincantieri, niente premio operai occupano la direzione

Fincantieri occupata a sestri ponente e La Spezia

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