giovedì 24 dicembre 2009

[GE] Morte portuale: rabbia, blocchi e sciopero sino al 26

I portuali dicono basta: sciopero sino al 26
muore lavoratore di 37 anni. città e porto bloccati per ore
Una tragica beffa durante il carico sul traghetto “GNV” con i 1570 passeggeri bloccati da 20 ore per un incendio su un’altra nave. Nave bloccata, due ore di indagini rapide e la partenza mentre esplode la protesta con blocco sino a sera di 21 navi e 9.000 passeggeri. Tensioni, incendiati cassonetti, poi un vertice in Prefettura e il console della Compagnia portuale sblocca il traffico passeggeri. Tir e operazioni commerciali bloccate sino al 26 dicembre. Ripartiti i traghetti

Il dramma del porto, muore giovane camallo

Protesta dura, città e porto bloccate per ore sciopero sino al 26 quando sarà generaleAugusto Boschi-Marcello Zinola

Un tragico incidente durante il carico sul traghetto “GNV” Suprema, sul quale si erano imbarcati i 1.570 passeggeri già bloccati da 20 ore per un incendio su un’altra nave. Ma dopo due ore di indagini rapide la Suprema salpa ed esplode la protesta dei lavoratori della Culmv con blocco fino a tarda sera di 21 navi e 9.000 passeggeri. Tensioni, incendiati cassonetti, poi un vertice in Prefettura e il console della Compagnia portuale sblocca il traffico passeggeri. Tir e operazioni commerciali bloccate sino al 26 dicembre.

IL BLOCCO DI PORTO E CITTÀ La rabbia dei portuali di Genova per una nuova morte sul lavoro ha bloccato dalle 15 il porto di Genova e quindi, a cascata, il traffico autostradale e quello del ponente cittadino quando 21 navi, tra cui sei traghetti con 9.000 passeggeri in attesa di imbarco e di sbarco sono stati bloccati in partenza e arrivo. La difficile mediazione di un vertice serale in Prefettura ha reso possibile un accordo: partono i traghetti dei passeggeri,con le auto private ma il traffico commerciale resterà fermo sino al 26, Tir compresi, quando lo sciopero proclamato al momento dai portuali genovesi sarà nazionale e di due ore mentre. E intanto, in segno di solidarietà, la vigilia di Natale, per dieci minuti (dalle 12 alle 12-10) si fermeranno tutti i trasporti genovesi.

LA TRAGEDIA Un portuale della Culmv, Gianmarco Desana, di 37 anni, è stato schiacciato da un semirimorchio mentre lo «rizzava» al pavimento del garage del traghetto «La Suprema» nelle concitate fasi della partenza per Palermo. La fretta per fare ripartire il traghetto e liberare oltre 1.500 persone bloccate da ore e ore per l’incendio che la scorsa notte aveva messo fuori uso un altro traghetto GNV potrebbero essere state alla base dell’incidente: il mezzo in corso di rizzaggio era il penultimo ad essere caricato. Desana ha subito due colpi, al torace e alla testa, è morto all’ospedale dopo i tentativi di rianimazione sul posto e durante il trasporto. La reazione è stata durissima con in testa i portuali più giovani e arrabbiati. Ma non solo.

LA PROTESTA: HANNO FATTO RIPARTITE LA NAVE SENZA INDAGINI ADEGUATE Ad accendere gli animi di rabbia è stata anche il modo frettoloso in cui è stata fatta partire la nave: l’hanno fatta ripartire quasi di nascosto, dicono i colleghi di lavoro. Che tipo di indagini hanno fatto? Il pm Francesco Pinto, della procura di Genova, ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. E mentre il traghetto salpava la protesta arrivava al culmine, proseguendo in serata, con cassonetti e pallet ammonticchiati e incendiati, traghetti bloccati, 9.000 passeggeri a rischio, il nodo autostradale e il traffico cittadino in crisi. Tensioni ai valichi portuali anche con i passeggeri - molte le famiglie con figli al seguito - e poi il vertice, drammatico e duro in prefettura con le autorità portuali, la cosiddetta utenza portuale, il presidente della Regione, l’autorità portuale, il sindacato e la compagnia portuale.

Tocca dopo un’ora tesissima al console Antonio Benvenuti portare a mediazione, non facile, a chi dice basta da ore e da mesi, soprattutto ai più giovani e anche sindacalmente e politicamente meno gestibili. Di mediazioni loro non ne vogliono sapere, vogliono non sfogare la loro rabbia ma sfruttare la giornata prenatalizia: gli altri tornano a casa in vacanza, il nostro collega non ci tornerà più. Chi vale di più, la vacanza o la vita di un uomo?

BURLANDO, SITUAZIONE PESANTISSIMA -Il console non ha vita facile, il mondo del porto sarà anche cambiato, ma nel Dna dei portuali rimane la determinazione anche se le generazioni cambiano. E la discussione è lunga. Poi, lentamente, i portelloni dei traghetti si aprono, le auto iniziano a scendere e salire. In autostrada la coda e il traffico sono ancora bloccati oltre le 22 in direzione Genova, a partire da Pegli e da Bolzaneto.

Non è il ghiaccio, è la rabbia per il sangue che ha macchiato ancora una volta un posto di lavoro e, ancora una volta, il porto.Claudio Burlando dopo il vertice è teso e preoccupato: «Non scherziamo con il fuoco, la situazione è pesantissima».
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Muore portuale, la rabbia dei colleghi: "Sciopero fino al 26"

La reazione dei sindacati Cgil Cisl Uil è stata immediata e chiara: "Faremo sciopero fino al 26 dicembre - dicono - Ancora una volta un lavoratore non farà rientro a casa e questo significa che non c'è sicurezza. Il portuale di 37 anni, socio della Culmv, la Compagnia unica dei lavoratori portuali è rimasto schiacciato tra i semirimorchi di due camion, durante le manovre di rizzaggio dei mezzi. La vittima si stava occupando dell''emergenza "Suprema": il traghetto in cui, due gorni fa, c'era stato un principio di incendio che aveva fatto evacuare più di 1500 persone che erano dirette a Palermo. Ieri sera il vertice che ha portato alla decisione delo sciopero. I sindacati Cisl Cgil hanno espresso rabbia e indignazione: "Non è possibile morire sul posto di lavoro. Ennesima prova che non si tutelano abbastanza i lavoratori".
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Genova, morte Desana: porto paralizzato, bloccate 21 navi e 9 mila viaggiatori

Dopo circa un’ora di vertice in prefettura sul blocco del porto di Genova saranno liberati imbarchi e sbarchi
Dopo circa un’ora di vertice in prefettura sul blocco del porto di Genova saranno liberati imbarchi e sbarchi. Si è raggiunto un tentativo di mediazione: permettere ai passeggeri dei traghetti di partire con le loro auto al seguito, mentre lo scalo commerciale resterà fermo, con i varchi chiusi, fino a tutto il primo turno del 26 dicembre, come chiesto dai lavoratori.
E questo ciò che il console della Culmv Antonio Benvenuti ha ottenuto poco più tardi dai suoi camalli, che hanno tolto i picchetti ai traghetti e liberato il varco di passo Nuovo per permettere il transito delle auto per imbarchi e sbarchi.
La situazione resta comunque critica dopo l’escalation di rabbia delle ultime ore. Cassonetti in fiamme, pneumatici bruciati ai varchi: dopo la morte del camallo Gianmarco Desana il porto di Genova è paralizzato.

I portuali hanno levato gli scudi e protestano per la tragica fine del loro collega, schiacciato mentre rizzava un semirimorchio nel garage del traghetto Suprema, la nave gemella venuta in soccorso della Superba, bloccata per un principio di incendio con oltre 1.500 passeggeri a bordo.
Al momento il terminal è paralizzato, 15 mercantili, 6 traghetti con 9000 persone sono ferme a Genova. I camalli intendono portare avanti la rivolta lasciando sbarcare solo i passeggeri in arrivo e impedendo tutte le partenze.
«Vogliamo che dormiate sulla nave all’asciutto»: hanno detto i manifestanti ai passeggeri increduli e dubbiosi sulle sorti dei loro viaggi: dovrebbero essere garantite le navi in parenza per Palermo e Porto Torres, ma senza auto al seguito.
La situazione al porto ha sfiorato momenti di vera e propria guerriglia, con lancio di oggetti, tra i lavoratori in protesta e gli agenti della Polmare intervenuti per sedare la tensione. Un poliziotto è stato colpito alla testa.
Filt-Cgil, la Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno quindi proclamato lo sciopero immediato dei lavoratori del porto di Genova fino al primo turno del 26 dicembre. Oltre alla partecipazione all’agitazione i lavoratori portuali di Palermo devolveranno due ore del proprio stipendio di gennaio alla famiglia della vittima.
Mercoledì 24 dicembre dalle 12 alle 12.10 fermi tutti i trasporti (treni, metro, bus).

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