lunedì 20 dicembre 2010

Comunicato Cobas

La reazione sfrontata del presidente Cirielli alla rivolta degli studenti del 14 dicembre a Roma ci indigna, ma non ci stupisce.
Sappiamo che i fascisti di oggigiorno hanno solo cambiato abbigliamento e che dietro il perbenismo ostentato ci sono i manganelli e dietro i sorrisi  di plastica c’è il ghigno feroce di chi disprezza la gente, il libero pensiero, la dignità di chi non si rassegna alla sudditanza.
Ma in questa occasione Cirielli ha perso il controllo andando fuori dalle righe consapevole che non basteranno i manganelli per fermare la rabbia e la disperazione stratificata e dilagante, si affretta a depositare un’interrogazione per Maroni: «Per comprendere se vi siano state particolari condizioni o disposizioni, che abbiano impedito al militare della Guardia di Finanza, coinvolto negli scontri di Roma, ieri, di fare un uso della sua pistola d’ordinanza per legittima difesa e per l’uso legittimo delle armi».(Corriere del Mezzogiorno 16/12/2010)
Si devono autorizzare le forze del disordine ad usare le armi e a SPARARE, se necessario, sugli studenti…  tanto per cominciare , poi a chi toccherà ?
L’impresentabile Cirielli istiga irresponsabilmente alla guerra civile pur di non ammettere che le proteste e le rivolte di piazza sono il risultato dell’indifferenza e dell’arroganza con cui vengono trattate le ragioni degli studenti, dei precari, dei disoccupati, dei salariati, dei pensionati, degli immigrati, dei cittadini che difendono l’ambiente e i beni comuni.
Gigantesche ragioni, esplicitate e manifestate per anni e puntualmente irrise, insabbiate e ignorate fino a liquidarle come un problema di ordine pubblico: SEMPRE PIU’ VERGOGNA!

GIU’ LE MANI DAGLI STUDENTI E DA CHI LOTTA PRETENDENDO DIRITTI E FUTURO

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