giovedì 24 febbraio 2011

Dopo il danno la beffa: multe ai pastori bastonati a Civitavecchia

Tre allevatori sotto inchiesta: il leader Felice Floris e altri due militanti del Movimento nel mirino della Procura. In quaranta devono pagare migliaia di euro di sanzioni

di Umberto Aime

CAGLIARI. Tre avvisi di garanzia e quaranta contravvenzioni: è l'effetto penale della vigliaccata, subita, e delle manganellate, incassate, dai pastori a Civitavecchia il 28 dicembre. A poche ore dalla partenza per Milano, domani festeggeranno in Piazza Affari, 43 iscritti e simpatizzanti del Movimento hanno ricevuto altrettanti biglietti speciali dalla Procura di Civitavecchia e dalla prefettura di Roma.

Gli indagati. Sono tre: Felice Floris, leader dell'Mps, quel giorno trascinato a terra da tre poliziotti in assetto anti-sommossa mentre cercava di mediare con un funzionario della questura e liberato in un battibaleno dalle donne del Movimento. Il secondo è Priamo Cottu, Ollolai, a Civitavecchia ammanettato dai carabinieri e rilasciato solo dopo l'intervento di un sindaco al seguito del gruppo: «Garantisco io per lui», fu il prezzo pagato per non vedere l'amico caricato su uno dei dieci blindati schierati. Poi c'è Andrea Cinus, Sant'Anna Arresi, spinto all'improvviso, senza alcun motivo e con violenza dalle forze dell'ordine sul cancello-prigione per i pastori, cancello apparso dal nulla al molo numero uno.

I tre sono indagati per resistenza a pubblico ufficiale e il rifiuto - così c'è scritto - di farsi identificare. Gli avvisi di iscrizione sul registro degli indagati sono stati firmati dal sostituto procuratore Consolato Labate, con un passato da ex capo dell'ufficio indagine della Federcalcio, e titolare dell'inchiesta sugli incidenti di dicembre. Allo stesso magistrato il procuratore capo Gianfranco Amendola, ex parlamentare europeo dei Verdi alla fine degli anni ottanta, ha affidato anche l'inchiesta preliminare sul "comportamento delle forze dell'ordine prima, durante e dopo la carica". Carica a freddo, va ricordato, ma non si sa se anche il fascicolo-bis abbia prodotto o meno degli avvisi di garanzia.

I multati. Sono quaranta sui trecento del Movimento che, due mesi fa furono bloccati da un esercito di poliziotti sùbito dopo lo sbarco dal traghetto «Nuraghes». Sono stati multati per manifestazione non autorizzata: la sanzione va da 2500 a diecimila euro. Contravvenzioni che non pagheremo mai, hanno fatto sapere i pastori.

Le polemiche. A caldo gli incidenti di Civitavecchia scatenarono le sdegnate reazioni bipartisan da parte dei parlamentari sardi, con diverse interrogazioni urgenti al ministro dell'Interno, Roberto Maroni. In quei giorni, anche sul web si scatenò un'affollata crociata, spontanea e popolare, in difesa dei pastori, con molti attacchi per "un'evidente violazione da parte delle forze dell'ordine dei principi costituzionali, la libertà di manifestare, sfociata in una brutale forma di repressione preventiva", parole dell'avvocato Nino Marazzita.

Il nuovo viaggio. Gli avvisi e le contravvenzioni non fermano il Movimento: «Oggi partiremo per Milano - dice Felice Floris -. Saremo in trecento, abbiamo chiesto l'autorizzazione alla questura: dunque, siamo in regola. Come tutte le volte, anche domani porteremo in piazza solo la nostra volontà di protestare contro chi ha messo alla fame i pastori: le multinazionali. Non siamo dei violenti e mai lo saremo».




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