martedì 8 febbraio 2011

Nasce da Diliberto il nuovo Pci

Il "Manifesto" di domenica 6 febbraio pubblica a tutta pagina il documento politico di mille dirigenti, fondatori, militanti e simpatizzanti di Rifondazione comunista che dichiarano di “non riconoscere più in questa esperienza un fattore propulsivo per la ricostruzione del partito comunista in Italia” e si apprestano dunque ad avviare, insieme al Partito dei comunisti italiani dell'ex ministro della giustizia Oliviero Diliberto, un processo nuovo di ricostruzione che avrà un suo primo passaggio congressuale già prima dell'estate.

A questi mille, secondo i promotori, ne seguiranno molti altri nei prossimi mesi in quanto è già partita la campagna di adesioni ed è stato aperto un sito web all'indirizzo www.ricostruireilpartitocomunista.blogspot.com. Tra gli altri hanno aderito un centinaio di quadri e delegati Fiom, Cgil e del sindacalismo di base; il filosofo Domenico Losurdo, l'economista Vladimiro Giacchè e lo storico Alexander Hobel, che presiedono l'associazione culturale Marx XXI che riunisce un centinaio dei maggiori intellettuali marxisti italiani; Manlio Dinucci, giornalista del Manifesto e figura di riferimento del movimento pacifista; il senatore Fosco Giannini, esponente di punta del dissenso anti-bertinottiano in Rifondazione Comunista; lo storico Andrea Catone, direttore della rivista l'Ernesto (che dà il nome all'omonima area politico-culturale di Rifondazione); Mario Geymonat, intellettuale marxista, docente universitario; Marino Severini, popolare leader del gruppo musicale La Gang; Fausto Sorini, animatore già negli anni '70-'80 della lotta interna al Pci contro la socialdemocratizzazione del partito, poi fondatore di Rifondazione; il noto vignettista Apicella; Vladimiro Merlin, capogruppo di Rifondazione al comune di Milano; Carla Nespolo, deputata e senatrice del Pci e dirigente nazionale di primo piano dell'Anpi; Federico Martino, deputato ed ex assessore alla regione Sicilia. Tanti anche i sindacalisti, docenti universitari e segretari provinciali e cittadini di Rifondazione Comunista.

“Il progetto originario di Rifondazione è giunto al capolinea – si legge nel documento - e dopo lo scioglimento del Pci non sono state gettate le fondamenta adeguate su cui ricostruire un nuovo partito comunista all’altezza dei tempi. La maggioranza del gruppo dirigente bertinottiano, nel corso degli anni, ha demolito l’impianto teorico e strategico comunista. Dopo la scissione di Bertinotti e Vendola ritroviamo un partito ancora più debole, incerto ed in piena crisi di identità: un assemblaggio eclettico, dove gli scontri e le battaglie correntizie hanno prodotto una grave degenerazione della vita interna, e dove spicca l'assenza di un pensiero forte condiviso e di un solido collante ideologico”. Per cui, scrivono i mille, “anche se sappiamo che in Rifondazione continuano a militare molti che sentiamo vicini e con cui vogliamo tenere aperta l'interlocuzione, non riconosciamo più in questa esperienza un fattore propulsivo per la ricostruzione del partito comunista in Italia”.

“Sappiamo – spiegano i firmatari - che il PdCI non rappresenta la soluzione della questione comunista in Italia. Sono i suoi dirigenti per primi a riconoscerlo. Ma il fatto che il suo gruppo dirigente abbia assunto il progetto della ricostruzione di una nuova forza comunista unita e unitaria, e oggi avanzi la proposta di avviare, nei prossimi mesi, una fase congressuale aperta, capace di dare vita ad un vero e proprio cantiere per la ricostruzione del partito comunista, determina una situazione nuova”.

"Il nostro impegno – precisano i mille - non contraddice l’esigenza di una più vasta unità d’azione di tutte le forze della sinistra, né esclude la ricerca di convergenze utili per arginare l’avanzata delle forze più apertamente reazionarie, tanto più alla vigilia di possibili elezioni anticipate che ci vedranno impegnati con tutta la Federazione della Sinistra. E' dentro questa esigenza di unità, non certo contro di essa, che può progredire e affermarsi il processo di ricostruzione di una forza comunista unitaria e indipendente”.





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