venerdì 9 luglio 2010

FPLP: “L’allentamento” dell’assedio su Gaza è una nuova manovra dell’occupante

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha respinto il 6 luglio scorso l’ultima manovra delle autorità d’occupazione, il "nuovo elenco" di materiali cui è proibito l’ingresso nella Striscia di Gaza. 
Il Fronte in un comunicato ha fatto notare che ad oltre 3.000 articoli necessari al soddisfacimento dei bisogni vitali primari, e relativi a prodotti farmaceutici, agricoli e industriali, viene negato l'ingresso dall’assedio imposto dagli occupanti, con l’aiuto e la complicità della cosiddetta "comunità internazionale". 

Il Fronte ha osservato che questa è soltanto una nuova manovra per proseguire nella punizione collettiva di un milione e mezzo di palestinesi e fornire una copertura all'assedio in corso.
I Palestinesi di Gaza, ha riferito il FPLP, sono privati dei loro più elementari bisogni umani fondamentali, compreso il loro diritto a vivere dignitosamente, a poter lavorare e godere della libertà di movimento e circolazione per le persone e le merci.
Il Fronte giudica questa manovra solo come un tentativo di sfuggire al malcontento pubblico e alla condanna internazionale per il crimini dello stato di occupazione, compresi il blocco dei convogli internazionali in corso e l'assalto criminale alla Flotta della Libertà. 

L'assedio ha provocato numerosi appelli e azioni internazionali per il boicottaggio e il perseguimento legale delle autorità di occupazione per i loro crimini di guerra e costoro stanno di conseguenza cercando di mettere a tacere questo oltraggio, ha osservato il Fronte.

Inoltre, il Fronte ha stroncato gli sforzi israelo-statunitensi che spingono verso negoziati indiretti o diretti, i quali servono solo come copertura dell'imposizione sionista dei fatti sul territorio palestinese. Questi negoziati sono utili solo agli occupanti e creano illusioni sulla "pace", mentre l'occupazione prosegue nel tentativo di liquidazione della causa palestinese. Al contrario, ha dichiarato il Fronte, dobbiamo rafforzare l'unità interna e sollecitare un più alto livello di solidarietà araba e internazionale con il popolo palestinese.

Il compagno Kayed al-Ghoul, membro del Comitato Centrale del FPLP, ha parlato il 6 luglio 2010 invocando una entità unificata nazionale per difendere il nostro popolo a Gerusalemme, sotto attacco della campagna di pulizia etnica e sionizzazione dell’occupante che cerca di isolare la città dal mondo palestinese e arabo.

Martedì mattina, durante un sit-in presso il Consiglio Legislativo di Gaza in solidarietà con il popolo di Gerusalemme, ha invitato tutte le forze palestinesi a costruire una campagna di solidarietà con Gerusalemme, con particolare riguardo alla minaccia di deportazione dei membri del Consiglio Legislativo palestinese, e nel richiedere il blocco di tutti i negoziati con il regime di occupazione, ha evidenziato come tali trattative siano sfruttate allo scopo di coprire la campagna di furto della terra, di liquidazione e di trasferimento attuata contro il nostro popolo.
Il compagno al-Ghoul ha invitato il popolo palestinese e quelli arabi ad agire per fermare i crimini sionisti e sostenere la città di Gerusalemme e la sua popolazione, che incarnano il rifiuto palestinese della presenza sionista sulla nostra terra. 

Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

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