lunedì 19 luglio 2010

Rivolta nella notte nel Cie di via Corelli

Tre uomini in fuga dopo un sit-in sul tetto Protesta contro le "pessime condizioni di accoglienza". Interviene la polizia, una decina i feriti La polizia presidia il Cie di via Corelli.

Rivolta la scorsa notte nel settore E Cie di via Corelli che ospita al momento 119 persone (80 maschi, 22 femmine e 17 transessuali). Un gruppo di una trentina di persone sono saliti sul tetto dopo aver distrutto suppellettili, arredi e dispositivi di sorveglianza per inscenarvi un sit-in. Una decina di immigrati hanno poi tentato di scavalcare le recinzioni per darsi alla fuga e in tre sono riusciti a superare gli ostacoli, due marocchini di 35 e 40 anni, il primo con precedenti per spaccio, e un tunisino di 24 anni.

La rivolta è cominciata attorno a mezzanotte e mezza. Secondo quanto si è appreso, la protesta sarebbe stata motivata da quelle che vengono definite le "pessime condizioni" di accoglienza nel Cie di Milano. Sono state danneggiate le macchine di distribuzione di bevande, porte, suppellettili e arredi prima che intervenisse la polizia. Due immigrati sono stati ricoverati per accertamenti rispettivamente al san Raffaele e al Policlinico: il primo con lesioni alle gambe in conseguenza, secondo la polizia, del salto del muro di cinta; il secondo per aver ingoiato una batteria per protesta. Sei poliziotti e un militare sono stati costretti a fare ricorso a cure mediche.
Nelle stesse ore un'altra protesta scattava nel Cie di Gradisca (Gorizia) e alcuni reclusi tentavano la fuga. E, a detta di Alberto Bruno, Commissario provinciale della Croce Rossa che gestisce la struttura, proprio la fuga più che la protesta per le condizioni di detenzione sarebbe la causa della "rivolta": E' stato un diversivo quello di salire sul tetto e danneggiare le strutture per consentire a qualcuno di fuggire. La coincidenza con la protesta di Gradisca è sospetta".

Nel dicembre dello scorso anno un transessuale detenuto nel Cie si impiccò nel giorno di Natale.

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