lunedì 4 ottobre 2010

De Corato: «Maroni chiuda i centri sociali e i loro siti web»

«I ripetuti allarmi sulla sicurezza che il ministro Maroni sta lanciando da giorni paventando nuove azioni terroristiche cozzano con la situazione di Milano dove esistono autentiche zone franche rappresentate dai centri sociali».

Lo ha dichiarato ieri il vice sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato per il quale «(...) i centri sociali milanesi contribuiscono a tenere vivo quel clima che porta poi al radicamento di forme eversive che, per fortuna, finora, grazie alla capacità di valenti magistrati sono state bloccate sul nascere. Se vogliamo disattivare una miccia sempre accesa la prima cosa è chiudere questi luoghi».

«La Panetteria Okkupata di via Conte Rosso - prosegue De Corato - occupa abusivamente uno stabile privato da 18 anni. Lambita dall’inchiesta sulle Nuove Br e frequentata dai presunti brigatisti, poi arrestati, Morlacchi e Virgilio, recentemente ha ospitato per un presunto convegno una ex terrorista, Irmgard Moeller, ex militante della Banda Bader-Meinhof».

«Al Cox, stabile comunale rioccupato abusivamente, ci si ritrovava a commentare, manco fosse il cineforum, le udienze sull’inchiesta delle nuove Br, invitando, tra un dibattito e l’altro, Renato Curcio - continua il vice sindaco -. Sono solo due esempi di assolute anomalie. Ma se ne potrebbero fare a bizzeffe. Eppure rimane lo status quo con almeno 13 stabili pubblici e privati di Milano in mano all’area antagonista senza che si muova foglia. E non si capisce come sia possibile che il ministro Maroni inviti solamente ad abbassare i toni su Internet. Da Indymedia al blog dei Corsari ad alcuni gruppi nati su Facebook, in quei siti si fa apologia del terrorismo, si cercano proseliti usando la rete come tam tam per incitare ad azioni violente, per minacce o suggerire pedinamenti di soggetti non graditi».

«Il ministro - conclude il vice sindaco - dovrebbe dare mandato alla polizia postale di chiuderli. Qui non si tratta di provvedimenti liberticidi ma di misure di sicurezza pubblica«, conclude De Corato.

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