mercoledì 18 novembre 2009

Storie di ordinaria repressione: Milano 7-17 novembre

Sabato 7 novembre, al CIE di via Corelli, la situazione intollerabile suscita le proteste dei detenuti. Seguono i soliti pestaggi da parte dei guardiani. La Croce Rossa, che non vede e non sente, distribuisce sedativi. La polizia entra, prende a caso quattro ragazzi giovanissimi (da poco internati), li fa uscire camminando gattoni per umiliarli e poi li porta in Commissariato in stato di arresto.

Domenica 8, appena la notizia si diffonde, un gruppo di solidali si recano in via Corelli e inscenano una protesta. Dal Centro, i reclusi rispondono: urlano, battono sulle sbarre, tutti insieme gridano «Libertà! Libertà!».

Lunedì 9, il Tribunale di Milano conferma l’arresto dei giovani prelevati in via Corelli. Sono internati nel carcere di San Vittore con l’accusa di resistenza e lesioni.

Martedì 10, un gruppo di solidali si raduna sotto il CIE via Corelli e riprende battitura, botti e fuochi d’artificio. Da dentro, la risposta è forte come sempre. Dopo solo 15 minuti, esce la polizia in assetto antisommossa e si schiera a fianco alla jeep militare che presidia l’ingresso.

Venerdì 13, alla sei del mattino, un forte spiegamento di forze dell’ordine (circa 90 agenti tra carabinieri e polizia di Stato, guidati da Digos e nucleo informativo) circonda lo stabile di Ripa di Porta Ticinese 83. Gli agenti irrompono nell’edificio e arrestano tre giovani (altri due sono prelevati in abitazioni diverse), con l’accusa di rapina e lesioni. Sono sospettati di aver stampato senza pagare qualche centinaio di volantini presso la libreria universitaria CUSL, gestita da Comunione e Liberazione. Uno di loro viene portato a San Vittore, gli altri sono sottoposti agli arresti domiciliari. In base all’accusa, rischiano da 4 a 10 anni di galera.
La sera, un centinaio di persone si ritrova presso le case popolari occupate (e non), in cui abitavano due degli arrestati. Nasce un’assemblea a cielo aperto. Spontaneamente si forma un corteo, che si muove verso San Vittore, spigando uno striscione fresco di pittura con la scritta: «Sid, Paolino, Celo, Tia liberi subito! Sbirri infami!». Il corteo passa per porta Genova, viale Papiniano e poi raggiunge le mura del carcere. Qui scritte, slogan, saluti, botti.... I detenuti rispondono con battiture e urla di saluto. Poi il corteo prosegue: imbocca via Coni Zugna, arriva in piazza 24 Maggio, devia in corso San Gottardo. Alcuni cassonetti vengono rovesciati... Slogan contro la polizia, contro i secondini, contro i CIE e in solidarietà con tutti gli arrestati accompagnano il corteo fino alla circonvallazione di viale Liguria, per poi proseguire verso la casa occupata alla Ripa, dove si scioglie.

Sabato 14: dalle 14 il presidio sotto il carcere di San Vittore raduna circa 200 persone per manifestare solidarietà agli arrestati di via Corelli, nonché agli studenti, e in adesione alla giornata europea contro i campi di espulsione per immigrati. Musica, interventi e saluti in più lingue attraversano le mura del carcere. Il presidio invade la carreggiata e blocca il traffico. Alle 17, si forma spontaneamente un corteo, che decide il percorso di incrocio in incrocio, senza trattare con le forze di polizia presenti (in maniera massiccia ma sempre a distanza). Lungo il percorso: scritte, slogan, canti. Il raggiunge le case occupate di via Ripa Ticinese, dove si ferma per un aperitivo di autofinanziamento a favore di un gruppo di donne che si batte contro i CIE.
Più tardi, una carovana di macchine fa un giro di saluti sotto le case degli studenti agli arresti domiciliari, per poi recarsi sotto il CIE di via Corelli, dove inizia uno sciopero della fame in tutte le cinque sezioni.

Martedì 17: in occasione della giornata di mobilitazione internazionale per il diritto allo studio gli studenti milanesi danno vita ad un corteo spontaneo non autorizzzato contro la chiusura dei licei civici e lo sgombero dell'istituto "Ghandi". Si sono registrati momenti di tensione fra forze dell'ordine e studenti in centro , vicino piazza Duomo. Due studenti sono stati arrestati con l'accusa di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale; altri due (un ragazzo e una ragazza) sono stati denunciati a piede libero.Alle 15 è iniziato un presidio in piazza San Babila, da parte delle associazioni studentesche, per chiedere la liberazione dei ragazzi.

Mercoledì 18: Dalle 8 circa 300 giovani di alcune scuole superiori sono in presidio davanti il tribunale di Milano per chiedere la liberazione dei compagni arrestati. Ore 13 il giudice di Milano ha convalidato l'arresto, ma non ha disposto alcuna misura cautelare per i due studenti arrestati ieri. I due ragazzi, appena scarcerati, sono usciti dall'ingresso sul retro del tribunale e sono stati accolti da applausi, cori e fumogeni dai compagni presenti e hanno partecipato ad un corteo spontaneo che dal tribunale ha raggiunto Piazza Fontana.


SOLIDARIETA' A TUTTI I COMPAGNI OGGETTO DI REPRESSIONE!!!!!
ORA E SEMPRE RESISTENZA!!!!!

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