sabato 1 maggio 2010

Morti di Stato: le madri non archiviano

Fonte: Liberazione

«Voi archiviate noi no»: lo slogan c'è già e Ornella, la mamma di Niki Aprile Gatti, è arrivata a Pisa con una bozza di associazione che ha messo a disposizione di tutti i familiari che sono intervenuti all'iniziativa promossa dai collettivi antiautoritari, di studenti e lavoratori, che lavorano sulle "Zone del silenzio". Spiega Ornella che sarebbe un'associazione di familiari ma aperta a chiunque prenda coscienza della mancata tutela dei diritti umani nelle carceri, nelle caserme di polizia, negli ospedali psichiatrici. Niki è stato trovato morto quattro giorni dopo l'arresto in una cella di Sollicciano. Poche ore prima aveva dichiarato di voler collaborare alle indagini. Era il 28 giugno di due anni fa.Giovedì, a Firenze, il gip s'è preso altro tempo per decidere se riaprire il caso. Vincenzo Serra è il cognato di Francesco Mastrogiovanni, il maestro ucciso a luglio in un ospedale di Sala Consilina. Racconta del video che mostra Francesco calmo ma legato, che crolla dopo la quarta iniezione e viene legato mentre dorme. La via crucis di suo cognato è un film straziante di 82 ore senza un gesto di umanità da parte di un infermiere, senza la visita di un medico. Morirà di crepacuore. Il 28 giugno inizia il processo ma ce ne dovrà essere un altro perché il Tso che lo ha portato lì era illegale, l'ordinanza del sindaco fu emessa sul territorio di altro comune e, comunque, Mastrogiovanni aveva accettato la terapia e non ebbe colluttazione con i carabinieri. Vincenzo crede sia importante stare tutti insieme per costruire meccanismi di garanzia contro aguzzini e torturatori come quelli che hanno ucciso suo cognato. «Speriamo di riuscire a essere ancora più uniti», dice anche Francesk Vukaj, che non può credere al suicidio di suo figlio Bledar, promessa del football americano trovato morto nel cremonese. Il caso è stato archiviato ma da mesi nessuno gli dice perché.
Federica Barbieri fa parte di una delle 36 famiglie di lavoratori del cantiere navale Nca morti per amianto. Suo padre c'è stato dal '66 al '92. Dieci anni dopo s'è preso l'asbestosi che l'ha fatto fuori nel 2007. L'Inail nega che sia una malattia professionale e, in appello, la sua famiglia è stata condannata a a restituire indennizzo con gli interessi. Eppure l'ultimo morto tra gli ex della Nca c'è stato l'altroieri: Bruno Moscatelli, 63 anni.
«Ci accomuna con le altre madri l'indifferenza dello Stato, il declassamento a persone di serie B.
Con loro c'erano Maria Ciuffi, la mamma di Marcello Lonzi, Maria la madre di Manuel Eliantonio, i familiari di Giuseppe Uva, Stefano Cucchi, Stefano Frapporti, Aldo Bianzino e Haidi Giuliani, intervenuta per lettera. I soggetti che hanno dato vita alle "Zone del silenzio" metteranno in rete il dossier: "Verità una, giustizia nessuna".
La prossima settimana dovrebbe chiudersi l'inchiesta sull'omicidio Cucchi e mercoledì si riunirà la commissione Marino dove le destre, da un mese, ritardano l'invio degli atti dell'inchiesta parlamentare sul caso alla Procura. Di cosa avranno paura?

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