sabato 8 maggio 2010

Salerno la città ostaggio di un sistema mafioso

Processo Mcm, per la Procura il sindaco De Luca è sia l'istigatore che parte offesa

Sotto accusa la variante che autorizzò la delocalizzazione dell'industria tessile. Udienza a ottobre anche per Lettieri

SALERNO - Imputato e parte offesa nello stesso processo: il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, si sdoppia. Per la Procura è sia «l’istigatore» della delibera comunale che, nel 2004, autorizzò la delocalizzazione della ex Mcm del coimputato Gianni Lettieri e relativi interventi urbanistici nella zona di Fratte, che parte offesa, in quanto rappresentante legale del Comune di Salerno. Che, ieri mattina, alla prima udienza dibattimentale, si è costituito parte civile con l’avvocato Adolfo Garibardi. Il primo cittadino e il presidente degli industriali di Napoli dovranno difendersi dalle accuse di truffa e falso, perché secondo il pm Vincenzo Montemurro (che ha ereditato il processo dall’ex sostituto Gabriella Nuzzi, che chiese per tre volte, senza ottenerlo, l’arresto per De Luca), l’area in cui sarebbe dovuta essere trasferita l’industria tessile (ex Texsal) non era disponibile. Da qui la variante che l’allora parlamentare De Luca avrebbe sollecitato di adottare. E che il suo predecessore Mario De Biase fece, investendo 31 milioni di euro.
Oltre a De Luca, Lettieri e De Biase, a processo sono finite altre dieci persone, tra dirigenti comunali (compreso il vicesegretario generale Felice Marotta, presente in aula) e imprenditori interessati all’affare.

L’inchiesta sull’ex Mcm porta la stessa data di quella avviata sulla realizzazione mancata del mega parco marino SeaPark, che sarebbe dovuto sorgere nell’area dell’ex Ideal Standard. Sotto accusa finiscono due delibere di consiglio comunale, la 71/2003 e la 16/2004, approvate con il voto contrario dell’opposizione di centrodestra, nonché di Verdi e Rifondazione. Le delibere autorizzavano la società Salerno Invest a avviare l’intervento a Fratte. Che avrebbe dovuto portare alla realizzazione di un centro commerciale e al recupero della palazzina Liberty, a testimonianza della vocazione tessile dell’area.
La Procura di Salerno individuò dieci falsi, commessi tra il 2002 e il 2004, e, tra le ipotesi contestate, comparve anche una presunta violenza commessa ai danni dell’allora assessore all’Urbanistica Fausto Martino (ipotesi che poi è caduta). Il processo è stato rinviato al prossimo 5 ottobre. Sulla data di rinvio è stato raggiunto l’accordo tra la pubblica accusa e i difensori, dal momento che le parti in causa stanno accordandosi per snellire la lista testi e le prove documentali da portare in dibattimento. E’ probabile che alla prossima udienza non ci sarà più il giudice Mariaconcetta Criscuolo, in procinto di essere trasferita presso un’altra funzione e il nome del magistrato chiamato a sostituirla non si conosce ancora. Assente la Regione Campania che, nonostante il pm l’avesse identificata come parte offesa, non si è costituita parte civile.

DA: INDYMEDIA- Lombardia

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