sabato 12 giugno 2010

Comunicato di un gruppo di detenuti del CIE di Ponte Galeria (Roma)‏

A tutte le persone che vivono in questo paese
A tutti coloro che credono ai giornali e alla televisione
Qui dentro ci danno da mangiare il cibo scaduto, le celle dove dormiamohanno materassi vecchi e quindi scegliamo di dormire per terra, tanti tradi noi hanno la scabbia e la doccia e i bagni non funzionano.La carta igenica viene distribuita solo 2 giorni a settimana, chi fa lepulizie non fa nulla e lascia sporchi i posti dove ci costrigono a vivere. Il fiume vicino il parcheggio qui fuori è pieno di rane e zanzare chedanno molto fastidio tutto il giorno, ci promettono di risolvere questoproblema ma continua ogni giorno. Ci sono detenuti che vengono dai CIE e anche dal carcere che sono statiabituati a prendere la loro terapia ma qui ci danno sonniferi etranquillanti per farci dormire tutto il giorno. Quando chiediamo di andare in infermeria perchè stiamo male, l´Auxilium cicostringe ad aspettare e se insistiamo una banda di 8-9 poliziotti cichiude in una stanza con le manette, s´infilano i guanti per non lasciaretraccia e ci picchiano forte. Per fare la barba devi fare una domandina e devi aspettare, 1 giorno asettimana la barba e 1 i capelli.Non possiamo avere la lametta. Ci chiamano ospiti ma siamo detenuti. Quello che ci domandiamo è perchè dopo il carcere dobbiamo andare inquesti centri e dopo che abbiamo scontato una pena dobbiamo stare 6 mesiinquesti posti senza capire il perchè.Non ci hanno identificato in carcere? Perchè un´altra condanna di 6 mesi? Tutti noi non siamo daccordo per questa legge, 6 mesi sono tanti e nonsiamo mica animali per questo hanno fatto lo sciopero della fame tuttiquelli che stanno dentro il centro e allora, la sera del 3 giugno, ècominciata così: ci hanno detto: "se non mangi non prendi terapie" ma qui ci sono personecon malattie gravi come il diabete e se non mangiano e si curano muoiono. Uno di noi è andato a parlare con loro e l´hanno portato dentro una stanzadavanti l´infermeria dove non ci sono telecamere e l´hanno picchiato.Così la gente ha iniziato ad urlare di lasciarlo stare. In quel momento sono entrati quasi 50 poliziotti con il loro materiale econ un oggetto elettrico che quando tocca la gente, la gente cade perterra.Le guardie si sono tutte spostate sopra il tetto vicino la caserma deicarabinieri qui dentro, dove sta il campo da calcio. Dalla parte sinistra sono entrati altri 50 poliziotti. Quando abbiamo visto poliziotti, militari, carabinieri, polizia, finanza esquadra mobile ufficio stranieri (che sono i più infami) sui tetti, uno dinoi ha cercato di capire perchè stavano picchiando il ragazzo nellastanza.«Vattene via sporco » un poliziotto ha risposto così.In quel momento siamo saliti tutti sopra le sbarre e qualcuno ha bruciatoun materasso e quindi i poliziotti si sono spavenati e sono andati fuorilemura per prendere qualcuno che scappava. Da quella notte non ci hanno fatto mangiare nè prendere medicine per duegiorni. Abbiamo preso un rubinetto vecchio e abbiamo spaccato la porta per usciree quando la polizia ha visto che la porta era aperta hanno preso caschi emanganelli e hanno picchiato il più giovane del centro, uno egiziano.L´hanno fatto cadere per terra e ci hanno picchiati tutti anche con ilgas, hanno rotto la gamba di un algerino e hanno portato via un vecchiochela sua famiglia e i sui figli sono cresciuti qui a Roma, hanno lanciatolacrimogeni e hanno detto che noi abbiamo fatto quel fumo per non farvedere niente alle telecamere. Così hanno scritto sui giornali. Eravamo 25 persone e alcune uscivano dalla moschea lontano dal casino, mai giornali sabato hanno scritto che era stato organizzato tutto dentro lamoschea e ora vogliono chiuderla.La moschea non si può chiudere perchè altrimenti succederebbe un altrocasino. Veniamo da paesi poveri, paesi dove c'è la guerra e ad alcuni di noi hannoammazzato le famiglie davanti gli occhi.Alcuni sono scappati per vedere il mondo e dimenticare tutto e hanno vistosolo sbarre e cancelli. Vogliamo lavorare per aiutare le nostre famiglie solo che la legge è unpo' dura e ci portano dentro questi centri.Quando arriviamo per la prima volta non abbiamo neanche idea di come èl'Europa.Alcuni di noi dal mare sono stati portati direttamente qui e non hanno maivisto l'Italia. La peggiore cosa è uscire dal carcere e finire nei centri per altri 6mesi. Non siamo venuti per creare problemi, soltanto per lavorare e avere unavita diversa, perchè non possiamo avere una vita come tutti?Senza soldi non possiamo vivere e non abbiamo studiato perchè la povertà èil primo grande problema.Ci sono persone che hanno paura delle pene e dei problemi nel propriopaese.Per questi motivi veniamo in Europa. La legge che hanno fatto non è giusta perchè sono queste cose che ti fannoodiare veramente l'Italia.Se uno non ha mai fatto la galera nel paese suo, ha fatto la galera qua inItalia.Vogliamo mettere apposto la nostra vita e aiutare le famiglie che ciaspettano. Speriamo che potete capire queste cose che sono veramente una vergogna.

Un gruppo di detenuti del CIE di Ponte Galeria (Roma)

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