mercoledì 23 giugno 2010

Perugia: 2 giorni di studio sui temi della libertà, con il "Comitato Verità e Giustizia per Aldo Bianzino"

Fonte: Il Messaggero
Il Comitato Verità e Giustizia per Aldo Bianzino, promuove due giorni di confronto e riflessione, su autoritarismo, proibizionismo, carcere e sicurezza venerdì e sabato prossimi "per non dimenticare le vittime del proibizionismo e delle condizioni drammatiche in cui versa l'universo carcerario". Aldo Bianzino è il falegname che morì in carcere nel novembre del 2007, arrestato per il possesso di alcune piante di marijuana. Il comitato continua a chiedere chiarezza sulle modalità con cui
Venerdì alle 17, alla Sala della Vaccara, don Andrea Gallo incontra i familiari e i comitati delle vittime della violenza di Stato Partecipano: i familiari e il Comitato Verità per Aldo Bianzino, i familiari di Stefano Cucchi, Assemblea dei parenti, amici e solidali di Stefano Frapporti, Don Andrea Gallo, Comitato "Amici di Alberto Mercuriali", Cristina Gambini, sorella di Luca, morto nel reparto Spdc di Perugia, Checchino Antonini, giornalista di Liberazione. A seguire serata benefit al Centro Sociale Ex-Mattatoio, Ponte San Giovanni, Perugia
Per sabato è previsto un incontro dalle 9.30 alle 17 alla Casa dell'associazionismo, Via della Viola su "Istituzioni Totali - Carceri - Psichiatria". Partecipano: Nicola Valentino - editrice Sensibili alle foglie Stefano Anastasia - Associazione Antigone, Forum droghe operatori del Cabs (Centro a Bassa Soglia).
Alessandro del comitato Verità per Aldo afferma: "Perugia è un laboratorio avanzato di politiche negative: il centro storico con sempre meno residenti e senza aggregati di quartiere stabili, luogo di promozione di grandi eventi commerciali e territorio sempre più militarizzato". Un secondo forum riguarderà l'informazione "dopata" Il terzo Focus riguarda le "Buone pratiche di riduzione dei rischi e di autodifesa da abusi, repressioni e pestaggi".
Il comitato verità e giustizia per Aldo Bianzino propone due giorni di riflessione e mobilitazione nei quali "decostruire il dogma proibizionista con la messa in movimento di politiche dal basso, la diffusione di strumenti e di percorsi di criticità e consapevolezza, la sperimentazione di buone pratiche di riduzione dei rischi e dei danni, raccontando le nostre città ed i nostri territori".

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