mercoledì 23 giugno 2010

Grosseto: scritte e minacce di morte sulla porta dell'Arcigay

Scritte e minacce di morte sulla porta dell'Arcigay di Grosseto

Grosseto. E' grave quello che hanno scoperto ieri i volontari di Arcigay Grosseto mentre si recavano in associazione per lavorare ad un progetto per i consultori; una grande croce celtica nera contornata dalle scritte “Dux” e “A morte”.

“Siamo amareggiati e allo stesso tempo decisamente arrabbiati per quanto successo - ha commentato Alessandro Iberi, presidente dell'associazione - viviamo un periodo sempre più triste per questo paese ma questa città non merita di essere offesa in questa maniera cosi vile perché tutti siamo umiliati, non solo l'Arcigay sta nel mirino di certa gente ma tutte le persone che vogliono vivere in un paese democratico che rispetta i propri cittadini e le loro libertà”.

Il gesto, che certamente si commenta da solo, non deve essere né sottovalutato né accantonato, la risposta deve essere rapida e convinta da parte di tutta la città per dire basta all'odio ed alla violenza.

Anche novanta anni fa si cominciò con il colpire i più deboli e i più liberi, le associazioni, i partiti, i sindacati e i giornali per arrivare poi a schiacciare tutta la società e portare l'intero Paese in un abisso dal quale avrebbe impiegato decenni per uscire.





Croce celtica e scritte offensive sulla porta dell'Arcigay

Martedì 22 Giugno 2010 17:26

"Il gesto si commenta da solo ma ha bisogno di non essere né sottovalutato né accantonato"

Grosseto: E' grave quello che hanno scoperto stamani i volontari di Arcigay Grosseto mentre si recavano in associazione per lavorare ad un progetto per i consultori; una grande croce celtica nera contornata dalle scritte "DUX" e "A MORTE".
"Siamo amareggiati e allo stesso tempo decisamente arrabbiati per quanto successo - commenta Alessandro Iberi presidente dell'Associazione - viviamo un periodo sempre più triste per questo paese ma questa città non merita di essere offesa in questa maniera cosi vile perché tutti siamo umiliati, non solo l'Arcigay sta nel mirino di certa gente ma tutte le persone che vogliono vivere in un paese democratico che rispetta i propri cittadini e le loro libertà”.
"Il gesto - va avanti Iberi - si commenta da solo ma ha bisogno di non essere né sottovalutato né accantonato, la risposta deve essere rapida e convinta da parte di tutta la città per dire basta all'odio, basta alla violenza, ricacciamo il fascismo dal secolo da cui proviene e dove credevamo di averlo sepolto.
Anche 90 anni fa si cominciò con il colpire i più deboli e i più liberi, le associazioni, i partiti, i sindacati e i giornali per arrivare poi a schiacciare tutta la società e portare l'intero paese in un abisso dal quale avrebbe impiegato decenni per uscire."
"Per questo - conclude - organizziamo una mobilitazione lampo mercoledi 23 giugno alle ore 21 davanti alla porta imbrattata dell'arcigay in Via Parini 7e a Barbanella. Tutti i cittadini democratici di destra e di sinistra sono chiamati al presidio per dire con forza che Grosseto non vuole il fascismo e i suoi metodi violenti e antidemocratici."

da www.maremmanews.tv

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