lunedì 7 giugno 2010

DESAPARECIDOS: MASSERA E LA P2, CORTE ASSISE ACQUISIRA’ LA LISTA

Roma, 4 giu. - Saranno acquisiti dalla prima corte d’assise di Roma gli oltre 900 nominativi di iscritti alla loggia P2 di Licio Gelli, lista contenuta nelle carte della commissione parlamentare Anselmi attualmente presso la Biblioteca della Camera dei Deputati. A sollecitare l’acquisizione sono stati il pm Francesco Caporale e le parti civili nel processo a carico dell’ammiraglio Emilio Eduardo Massera accusato della morte di tre cittadini italo-argentini (Angela Maria Aieta in Gullo, Susanna Pegoraro e Giovanni Pegoraro) negli anni della dittatura. Nell’elenco degli appartenenti alla massoneria Massera occupava il numero 478 e, a testimoniare il forte legame che c’era tra lui e il capo della P2, ci sono i quattro passaporti falsi fabbricati all’Esma (struttura gestita dallo stesso imputato dove venivano torturati e detenuti dissidenti e oppositori al regime militare) dal tipografo Victor Basterra e trovati nella disponibilita’ di Gelli quando fu arrestato in Svizzera. Basterra, per quattro anni all’Esma (dal ‘79 all’83) e ultimo a lasciare (da vivo) la Escuela Superior de Mecanica de la Armada, ha raccontato alla corte d’assise chi gli commissiono’ quei falsi documenti di identita’, confezionati utilizzando dati anagrafici di cittadini residenti a Buenos Aires. Una curiosita’: era sua l’impronta digitale lasciata sui quattro passaporti di Gelli. E ancora: le foto di 80 alti ufficiali della Marina e quelle di dieci desaparecidos saranno mostrate e raccontate dallo stesso Basterra mercoledi prossimo alle 18 alla Casetta Rossa, quartiere Garbatella, in una mostra curata da Progetto Sur, un organismo composto da una ventina di ragazzi italo-argentini che si batte per la difesa dei diritti umani. Oltre a Basterra, hanno deposto Graciela Ojed, nuora di Angela Maria Aieta (scomparsa il 5 agosto ‘76) e la psicologa Susana Burgos Molina, ex militante peronista, prigioniera all’Esma dal ‘77 al ‘79. Le parti civili hanno poi prodotto le sentenze spagnole che hanno condannato l’ex comandante di vascello Adolfo Scilingo a 640 anni di carcere per la morte di 30 prigionieri uccisi con due voli della morte. Scilingo aveva raccontato la storia a un giornalista salvo, poi, ritrattare tutto. Prossime udienze il 27 e 28 settembre.

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