giovedì 17 giugno 2010

Roma:arresto 3 compagni della " gioventù basca"‏

 Roma: i tre giovani baschi rifiutano l´estradizione in Spagna, confermati gli arresti

Questa mattina presso la Corte d´Appello di Roma si è tenuta l´udienza di convalida dell´arresto dei tre giovani indipendentisti baschi arrestati giovedì mattina mentre volantinavano nei pressi di Palazzo Chigi per chiedere una giusta soluzione del conflitto che oppone il loro popolo alle autorità spagnole. Ai tre ragazzi - assistiti dall´Associazione Giuristi Democratici - il magistrato di turno ha ufficialmente notificato l´ordine di cattura europeo spiccato nel dicembre scorso da Fernando Grande-Marlaska, giudice dell´Audiencia Nacional di Madrid, dopo che erano scampati alla maxi retate del 24 novembre contro collettivi e associazioni della gioventù basca di sinistra. Nei confronti dei tre giovani l´accusa è esclusivamente quella di appartenere all´organizzazione giovanile Segi, messa fuori legge da Madrid nel 2007 in quanto ritenuta emanazione dell´organizzazione armata ETA; nessun altro reato specifico gli viene addebitato, a ulteriore e inequivocabile conferma del carattere tutto politico della persecuzione giudiziaria nei confronti degli attivisti delle organizzazioni della sinistra indipendentista. I tre imputati - detenuti in celle singole in una condizione di semi-isolamento - sono apparsi in buone condizioni e hanno respinto l´estradizione richiesta dalle autorità spagnole; a una domanda da parte del magistrato a proposito della propria nazionalità Zurine Gogenola Goitia ha ribadito di essere basca.Ora la magistratura italiana ha poco più di due settimane per decidere sulla richiesta di estradizione avanzata da Madrid, contro la quale i tre giovani potranno comunque fare ricorso appellandosi alla Corte di Cassazione. > La rete informale di solidarietà che ieri ha realizzato una conferenza stampa davanti all´ingresso principale del carcere di Regina Coeli per denunciare la persecuzione dei giovani baschi e chiedere "che venga loro concesso l´asilo politico" da parte del Governo italiano, nei prossimi giorni è intenzionata a convocare una iniziativa pubblica alla quale invitare giuristi, giornalisti ed esponenti politici affinché sulla vicenda si sviluppi un ampio dibattito anche per cercare di rompere una condizione di censura che sta caratterizzando l´atteggiamento dei principali media del nostro paese.


Incontro Berlusconi-Zapatero: arrestati a Roma 3 giovani indipendentisti baschi
Dopo più di sei mesi di latitanza e ricercati dalla Polizia spagnola, 3 giovani indipendentisti baschi sono stati arrestati dalla Digos poco dopo le 13 davanti a Largo Chigi/ sede del Governo, proprio mentre stavano per iniziare la Conferenza Stampa che aveva per protagonisti il premier iberico Josè Luis Rodriguez Zapatero e quello italiano Silvio Berlusconi. I tre avrebbero cominciato a volantinare sotto la Galleria Alberto Sordi,limitrofa a Palazzo Chigi, e quando hanno tentato di esporre uno striscione sono stati arrestati e portati via dagli agenti della sezione politica della Polizia di Stato mentre qualche giornalista e qualche curioso si avvicinava per capire cosa stava accadendo.Fino alle 20 nessuna informazione esatta è stata fornita dagli inquirenti sulle condizioni degli arrestati, sulle accuse loro rivolte e sul luogo di detenzione mentre per tutto il pomeriggio alcune associazioni basche per la difesa dei diritti umani e le omologhe associazioni italiane di giuristi e avvocati democratici erano mobilitate e anche alcune realtà politiche della capitale stanno riflettendo sull´opportunità di organizzare una assemblea pubblica su quanto accaduto. Secondo un comunicato emesso dalla Questura i tre giovani sarebbero stati rinchiusi nel carcere di Regina Coeli.L´intenzione dei tre giovani - Fermin Martinez Lacunza, Artzai Santesteban Arizkuren e Zurine Gogenola Goitia - era di realizzare una sorta di improvvisata conferenza stampa in Piazza Montecitorio, approfittando dell´interesse creato dalla presenza del leader spagnolo Zapatero, per denunciare una condizione di persecuzione alla quale sono sottoposti i movimenti giovanili baschi di sinistra - per lo più posti fuori legge e colpiti in questi anni da numerose retate- ma ad incontrare i numerosi giornalisti che li aspettavano davanti a Montecitorio i tre baschi non ci sono mai arrivati.I tre erano infatti riusciti a evitare l´arresto lo scorso 24 novembre, quando durante la notte centinaia di agenti dei vari corpi di sicurezza di Madrid avevano realizzato una delle più grandi retate di indipendentisti baschi degli ultimi decenni: in quella che molti media progressisti baschi hanno definito `notte dei lunghi coltelli´ erano stati alla fine 34 i giovani arrestati nei loro domicili in varie località della geografia basca. Molti degli arrestati hanno denunciato intimidazioni nei loro confronti o dei loro familiari e amici, quando non direttamente quelle torture per le quali Madrid è stata più volte messa all´indice dalle istituzioni internazionali che si occupano di tutela dei diritti umani.16 giovani erano invece riusciti a evitare la detenzione, e da quel momento contro tutti loro la magistratura europea ha spiccato un `euro-orden´, un mandato d´arresto valido in tutti i paesi aderenti all´Unione. Già ieri, nella località basca di Senpere, la polizia francese aveva arrestato uno dei 16 scampati all´operazione del 24 novembre. Il giornalista Jon Telleria è stato prelevato intorno alle 11 del mattino nel suo domicilio della piccola località di Iparralde e arrestato. Stamattina, poi, è arrivata la notizia della sua liberazione su ordine del Tribunale di Pau, in attesa di una decisione definitiva che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. Telleria da mesi era uno degli speaker della radio vicina alla sinistra indipendentista basca "Info 7", e da mesi svolgeva una vita normale nonostante contro di lui pendesse l´ordine di arresto. Anche i tre ragazzi arrestati oggi a Roma volevano realizzare un atto pubblico per denunciare la criminalizzazione che colpisce i movimenti giovanili baschi accusati di essere - è questa la tesi che ha contraddistinto negli ultimi anni tutte le retate e i successivi maxiprocessi - il vivaio dell´organizzazione armata ETA. Con la stessa accusa è stata messa fuori legge una organizzazione giovanile di massa come Segi, alla quale sono accusati di appartenere tutti gli arrestati di novembre e i tre di oggi. Hanno scritto Lacunza, Arizkuren e Gogenola nel comunicato inviato ieri ai media: "Siamo i giovani di un popolo oppresso dagli stati spagnolo e francese dell' Europa capitalista. (...) Da decenni Parigi e Madrid non fanno altro che negare la nostra identità e reprimere il nostro popolo con l´obiettivo di farlo scomparire. Per questo hanno adottato una strategia repressiva molto dura contro tutto il movimento di liberazione nazionale basco. Nel Paese Basco le illegalizzazioni di partiti e organizzazioni politiche, le macro retate, la tortura sono all'ordine del giorno ed in questo contesto la gioventù indipendentista è nel mirino degli stati oppressori. Negli ultimi anni centinaia di giovani sono stati arrestati, torturati e incarcerati con la sola accusa di aderire a SEGI. Ma già in passato la Francia e la Spagna hanno usato le accuse più fantasiose e inverosimili per colpire la gioventù basca. Come hanno fatto le precedenti generazioni ci impegnamo a continuare la lotta nonostante la repressione. Riteniamo fondamentale oltre alla nostra lotta, la collaborazione internazionale per esigere che Francia e Spagna mettano fine allo stato di oppressione di cui soffre il popolo basco. (...) Oltre a diffondere la nostra denuncia vogliamo raccogliere il numero maggiore di adesioni possibile ad un appello presente sul sito www.basqueyouth.wordpress.com".

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