mercoledì 9 giugno 2010

Contro la criminalizzazione dei disoccupati in lotta per il lavoro

40 disoccupati fermati e due arresti sono il bilancio di un’altra giornata di lotta dei movimenti per il lavoro. L’irresponsabile classe politica napoletana insieme alla questura continuano a scegliere la strada della repressione invece di dare risposte concrete a chi da oltre dieci anni e decine di corsi di formazione chiede di vedere la fine di questo calvario e trovare, finalmente, uno sbocco lavorativo. Evidentemente, nonostante le dichiarazioni di disponibilità e gli impegni presi ai tavoli interistituzionali per intraprendere da subito soluzioni per la stabilizzazione occupazionale dei precari bros, la nuova giunta di Caldoro e dell’assessore al lavoro Nappi stanno scegliendo la strada di alzare la tensione. Dopo giorni e giorni di promesse, non solo non è ancora andata in porto l’approvazione della delibera con cui la nuova giunta dovrebbe garantire il proseguimento del reddito per i precari bros ma non si intravede alcuna messa in campo di progetti concreti per il lavoro. Si inasprisce, invece, un provocatorio atteggiamento di chiusura e di rifiuto a dialogare con i movimenti, come avvenuto stamattina. A ciò va aggiunta una criminalizzazione ad orologeria a mezzo stampa. Gli ignobili articoli apparsi in quest’ultima settimana su molti dei quotidiani locali hanno voluto accreditare l’immagine di politici ricattati dalla piazza, da sedicenti “frange estremiste” di disoccupati a cui si vanno accostando metodi e pratiche che nulla hanno a che vedere con la lotta a viso aperto che da sempre i movimenti per il lavoro praticano.

Quanto accaduto in questa giornata è il frutto di un clima di esasperazione e di rabbia di fronte all’arroganza dei nuovi signori di palazzo S.Lucia e di quanti, nella passata amministrazione (in primis Corrado Gabriele), hanno costruito sulla pelle dei disoccupati le loro fortune politiche alimentando, a solo scopo elettoralistico, aspettative ed illusioni, puntualmente disattese, tra migliaia di disoccupati. Altro che politici vittime della piazza! In tutti questi anni politici di destra come di sinistra hanno sperperato milioni di euro senza creare nessun posto di lavoro per noi disoccupati mentre si sono favoriti gli interessi di una pletora di società e di consulenti. Persino in questi giorni continuano le assunzioni clientelari e la lotta per poltrone e incarichi dei fedelissimi. Ed è davvero paradossale che proprio chi in questa regione ha fatto il bello ed il cattivo tempo, come dimostrano le sue ben note, personali familiari e di partito, vicende giudiziarie, parli di “linciaggio senza uguali del proprio partito” e di facinorosi che realizzerebbero “il gioco di associazioni criminali che hanno vissuto, e continuano a vivere, sulle spalle di un disagio sociale”.

I movimenti di lotta per il lavoro rispediscono queste accuse al mittente. Siamo tra quelli che hanno sempre denunciato lo spreco, il malaffare e la criminalità. Non saranno queste campagne né la repressione ad intimidirci. Né ci accontenteremo di ulteriori proroghe del reddito. Siamo stufi di assistenzialismo che voi e non noi in questi anni ci avete somministrato come soluzione. Ancora meno siamo disposti ad altri corsi buffonata né a pagare noi il rispetto del patto di stabilità. Come Movimento di lotta per il lavoro Banchi Nuovi abbiamo in ogni occasione proposto soluzioni concrete alla nostra vertenza. Continueremo ad essere in piazza fino a quando non otterremo risposte certe per la definitiva stabilizzazione lavorativa di tutta la platea BROS.

MOVIMENTO DI LOTTA PER IL LAVORO BANCHI NUOVI

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