lunedì 2 agosto 2010

La politica di classe dell'Europa: un assegno in bianco per le banche, austerità per i lavoratori

E' per pagare per il salvataggio bancario dello scorso anno e per preparare altre operazioni di soccorso a venire che Trichet chiede misure di austerità dirette contro la classe lavoratrice. In questo, articola la politica di guerra di classe della classe capitalista internazionale.

31 luglio 2010
La stessa settimana in cui i funzionari europei hanno annunciato i risultati degli stress test delle banche intesi a dare ai banchieri luce verde per continuare le loro abitudini speculative, il presidente della Banca Centrale Europea (BCE) Jean-Claude Trichet ha pubblicato una colonna sul Financial Times (22 luglio) argomentando a favore della fine dei programmi di stimolo economico e per l'imposizione rigorosa di misure di austerità in tutta Europa.

In un articolo intitolato "Non più incentivi—Per tutti ora è tempo di stringere", Trichet ha scritto che seguente al collasso finanziario del settembre 2008, il mondo è stato appena in grado di evitare un "tracollo finanziario ed una seconda Grande Depressione", ma ad un alto prezzo. Secondo il calcoli della BCE, "il volume dei rischi del contribuente stanziati per sostenere la sfera finanziaria ... è stato tanto elevato quanto il 27% del prodotto interno lordo". Trichet ha osservato che una percentuale simile del PIL è stata messa a disposizione del sistema bancario dall'altra parte dell'Atlantico.

Per i contribuenti europei il costo totale del salvataggio delle banche nel 2008-2009, ha scritto Trichet, è ammontato a più di €4 trilioni (4.000 miliardi di euro n.d.r.), con una somma paragonabile messa a disposizione delle banche USA.

I governi per tutta Europa e, per implicazione, negli USA ed a livello internazionale, hanno dovuto, ha dichiarato Trichet, "confermare la loro determinazione a consolidare le finanze pubbliche", cioè, persistere nel portare avanti programmi di austerità che distruggeranno i programmi sociali e condanneranno milioni di persone alla disoccupazione ed alla povertà.

Le osservazioni di Trichet hanno seguito la decisione del gruppo dei paesi del G20 in giugno di passare ad una politica di tagli di bilancio coordinata. Seguendo il pacchetto di emergenza di salvataggio dell'euro di €750 miliardi concordato in maggio, i governi europei hanno già cominciato ad implementare dei pacchetti di austerità senza precedenti attraverso il continente.

Secondo un commentatore economico di un canale TV economico francese, la crisi del debito greco ha spinto i governi europei a fare di più per ridurre la spesa sociale nelle 10 settimane passate di quello che hanno fatto nei 10 anni passati. Trichet sta chiedendo che questo smantellamento dello stato sociale europeo sia accelerato ed ampliato.

Allo scopo di assicurarsi che i governi europei "consolidino le loro finanze pubbliche", l'Unione Europea, assieme al Fondo Monetario Internazionale, sta preparando delle misure punitive da utilizzare contro i paesi che manchino di tagliare la spesa abbastanza rapidamente. I commissari della UE chiedono il diritto di ispezionare i bilanci nazionali e di emanare sanzioni contro gli stati che non si conformano alle loro richieste.

Commentando sulla necessità di misure simili nel caso dell'Ungheria, il commissario della politica economica e monetaria europea Olli Rehn recentemente ha dichiarato: "Dobbiamo affilare i nostri artigli".

La UE e la Banca Centrale Europea assumono un atteggiamento molto diverso verso le banche che hanno in primo luogo scatenato la crisi.

Gli stress test delle banche europee pubblicati la scorsa settimana erano tutto eccetto che "stressati". Intrapresi in gran parte a causa della pressione degli investitori USA e asiatici e dei loro rispettivi governi, i test sono stati un esercizio di "incremento di fiducia" dettato dalle banche stesse per ammutolire i nervosi mercati monetari e per stabilizzare l'euro.

Secondo la rivista economica Money Week: “Naturalmente, gli stress test delle banche europee sono stati un'imbiancata. Si doveva essere particolarmente ingenui per aspettarsi qualcos'altro... per esprimersi francamente. I regolatori dell'Europa non hanno nemmeno tentato di fingere che fosse un'esercitazione seria. Su 91 banche, soltanto 7 sono andate male. Ed erano quelle che sapevamo già essere nei guai".

Prima dei test, Der Spiegel ha riportato che alle 14 banche tedesche che venivano esaminate era stato fatto sapere che avevano "poco da temere perché i criteri per le prove erano stati annacquati in febbrili negoziati tra la Banca Centrale Europea, la Commissione Europea ed i supervisori del sistema bancario europeo".

Seguente alla pubblicazione degli stress test è stato rivelato che 6 delle 14 banche tedesche hanno opposto resistenza ai parametri delle prove e negato informazioni sui loro pacchetti di debito sovrano. L'omissione da parte di queste banche di pubblicare le cifre indica che continuano a tenere nei loro libri contabili grandi quantità di debiti tossici.

Gli stress test gettano luce sull'avvertimento di Trichet nel suo commento sul Financial Times di "una futura catastrofe economica". Trichet è ben consapevole che molte banche europee rimangono gravate da un enorme ammontare di crediti inesigibili. Questo è combinato con il massiccio indebitamento di diverse economie europee sofferenti. Una rinnovata crisi bancaria nel caso di un default sui pagamenti dei crediti da parte di un paese sovrano o di un'altra grande istituzione finanziaria è del tutto possibile.

E' per pagare per il salvataggio bancario dello scorso anno e per preparare altre operazioni di soccorso a venire che Trichet chiede misure di austerità dirette contro la classe lavoratrice. In questo, articola la politica di guerra di classe della classe capitalista internazionale.

La crisi economica globale è la forma nella quale sta avendo luogo un fondamentale riordino delle relazioni sociali, mirato a cancellare le conquiste economiche del passato della classe lavoratrice ed a ridurre i salari e le condizioni dei lavoratori nei centri capitalisti più vecchi a quelli dei lavoratori impoveriti e brutalmente sfruttati in Asia ed in America Latina.

In risposta ai diktat del capitale finanziario, i governi per tutta Europa, in Nord America, Giappone ed Australia stanno cercando di imporre tagli storici agli standard di vita della classe lavoratrice. Essi e le elite dominanti i cui interessi servono contano per farlo sull'assistenza della burocrazia sindacale.

In paese dopo paese—Grecia, Spagna, Portogallo—i sindacati operano per dissolvere l'opposizione della classe lavoratrice limitandola a scioperi di un giorno e proteste simbolici, mentre appoggiano i governi che stanno attuando i tagli. In giugno, il segretario generale della Confederazione Sindacale Europea, John Monks, ha dichiarato il suo completo accordo con i piani UE-FMI per l'austerità in Grecia.

Vi è una crescente opposizione popolare a questi attacchi. Ma la classe lavoratrice richiede il proprio programma di classe e la propria strategia da contrapporre all'agenda di guerra di classe della borghesia.

Devono essere costituite delle nuove organizzazioni dei lavoratori, come comitati di fabbrica, in opposizione ai sindacati per attuare azioni industriali in difesa di posti di lavoro, salari e bisogni sociali fondamentali. Soprattutto, la resistenza della classe lavoratrice deve essere guidata da una nuova prospettiva politica rivoluzionaria, basata sull'unità internazionale dei lavoratori nella lotta per il potere dei lavoratori ed il socialismo.

Stefan Steinberg

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