sabato 28 agosto 2010

Morto nella cisterna, la rabbia "Lavorava anche per due euro"

Accettava qualsiasi incarico pur di portare qualcosa a casa dove l'aspettavano la moglie casalinga e il figlio, disoccupato pure lui. Scoppia la rabbia il giorno dopo la tragedia nella cisterna della morte. Il racconto dei vicini sulla vittima, le accuse della Cgil a Tremonti e la doppia inchiesta per fare luce sull'incidente che poteva essere una strage

L'intervento dei soccorritori

Lavorava alla giornata e accettava qualsiasi lavoro pur di portare qualcosa a casa dove l'aspettavano la moglie casalinga e il figlio, disoccupato pure lui. "Si accontentava anche di due euro all'ora", dicono i conoscenti di Antonio Della Pietra, 51 anni, di Cerignola, il primo a calarsi nella cisterna della morte. Come al solito lui aveva accettato il lavoretto commissionatogli dal proprietario del fondo di San Ferdinando di Puglia, il carabiniere Sabino D'Assisti e suo cognato Sabino Mastrototaro, anche loro finiti in fondo al pozzo e salvi per miracolo. Della Pietra aveva accettato senza battere ciglio, senza preoccuparsi della pericolosità del lavoro, l'importante era tornare a casa la sera sporco, con la schiena spezzata e in tasca una cinquantina di euro. Quando andava bene era così. "Aveva accettato lavori ben più pericolosi e gli era andata sempre bene, brava persona e grande lavoratore, si vede che era arrivata la sua ora", scuotono la testa i vicini tra rassegnazione e fatalismo.

La cisterna della morte ora è sotto sequestro e l'inchiesta affidata al sostituto procuratore della Repubblica Alessandra Fini.Tra domani e sabato dovrebbe essere compiuta l'autopsia dai medici legali degli Ospedali Riuniti di Foggia.

Accertamenti sono stati avviati anche da parte del Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Spesal) della Asl di Barletta. Gli altri due feriti sono ancora ricoverati in ospedale, uno a Foggia e l'altro a Cerignola.

L'accusa della Cgil a Tremonti. "Ancora una storia indicibilmente amara e dolorosa, l'ennesima morte bianca che sconvolge il mondo del lavoro della provincia di Barletta-Andria-Trani": lo afferma Luigi Antonucci, segretario generale Cgil della provincia, esprimendo "sincero cordoglio per la morte dell'operaio, Antonio Della Pietra, di 51 anni, di Cerignola (Foggia, avvenuta ieri in una cisterna. "Paradossalmente, mentre nella nostra provincia - aggiunge Antonucci - si consumava l'ultima tragedia sul lavoro, il Ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, affermava che 'robe come la 626 (la legge sulla sicurezza sul lavoro) sono un lusso che non possiamo permetterci'".

"Preferiamo - prosegue Antonucci - non commentare questa affermazione del Ministro della Repubblica. Noi della Cgil vogliamo, invece, focalizzare l'attenzione sul fatto che continua ad allungarsi la scia di sangue che tinge di rosso il mondo del lavoro nella nostra provincia. Non possiamo, però, parlare sempre di tragica fatalità". "Siamo convinti - conclude il numero uno del sindacato - che fatti come quello accaduto ieri a San Ferdinando di Puglia siano destinati a ripetersi tristemente se non si interviene sull'adeguamento delle aziende alle leggi in materia di sicurezza e se non si punta sulla formazione delle lavoratrici e dei lavoratori".

L'assessore: presto nuove norme. - "Le vite umane sono un lusso? La Puglia, invece, è ricca d'amore e nei prossimi giorni approverà una nuova legge sulla sicurezza e per la qualità del lavoro". Lo annuncia l'assessore al Lavoro della Regione Puglia, Elena Gentile, rispondendo alle dichiarazioni fatte sull'argomento dal ministro Tremonti e, all'indomani della morte avvenuta in Puglia, di un operaio in una cisterna pluviale e di un immigrato in un vascone irriguo. Il disegno di legge che la Puglia si appresta a varare segue l'istituzione di un fondo di solidarietà per le famiglie delle vittime di incidenti sul lavoro voluto dalla giunta guidata da Nichi Vendola, e la decisione dell'esecutivo pugliese di costituirsi parte civile nei processi riguardanti gli incidenti sul lavoro.

Il disegno di legge - annuncia l'assessore Gentile - "implementerà in maniera sostanziale le norme per la sicurezza nei luoghi del lavoro e riguarderà non solo il sistema delle imprese ma anche gli enti pubblici e, quindi, tutte le stazioni appaltanti". Una particolare attenzione verrà posta per quanto riguarda la sicurezza nelle campagne "luoghi - afferma Gentile - diventati, soprattutto in Puglia, 'cantieri' a maggiore rischio". Il ddl che la giunta Vendola, su proposta dell'assessore Gentile, si appresa ad approvare prevederà, in particolare, obblighi per i proprietari di vasconi e pozzi: dovranno, ad esempio, impiantare una cartellonistica che dia indicazioni precise, con disegni e frasi scritte in più lingue, del rischio di pericolo di morte.


DA:http://bari.repubblica.it/cronaca/2010/08/26/news/morto_nella_cisterna_la_rabbia_lavorava_anche_per_due_euro-6530412/

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