martedì 16 marzo 2010

16 Marzo bandiere rosse al vento, uccidono un compagno ne nascono altri cento! DAX VIVE!

Era la notte tra il 16 e il 17 marzo 2003, Davide "Dax" Cesare e alcuni compagni uscivano da un bar del quartiere ticinese. Poco più avanti, ad aspettarli Federico, Mattia e Giorgio Morbi, rispettivamente di 28,17 e 54 anni; tre carogne fasciste armate di lama (gli infami sempre con le lame agiscono). Tutti e tre della stessa famiglia, padre e due figli, tutti e tre merde infami.

I compagni camminano ignari, mentre i tre si avventano contro di loro sferrando su Dax numerose coltellate in punti vitali, che lo riducono in fin di vita.
I soccorsi non arrivano! Puntuali, invece, giungono sul luogo numerose volanti di polizia e carabinieri, le quali poco dopo renderanno difficoltoso l'intervento del personale medico.
Poi la corsa verso l'ospedale San paolo ma Davide non c'è la fa, muore durante il tragitto. Per gli amici e i compagni di Dax, la polizia ha in riserbo un trattamento speciale: botte su botte su botte! Gli accorsi in ospedale sono affrontati dalla sbirraglia che li picchia selvaggiamente, dimostrando ancora una volta che, per un salario, sono capaci di qualsiasi brutale atto.
Infine giunge l’ultima vergogna, quasi un marchio di fabbrica dello Stato italiano: le menzogne degli apparati processuali, assecondati da organi di stampa sempre compiacenti e aiutati a posteriori dalla copertura morale prontamente offerta dai partiti politici.

L’omicidio viene spiegato con il degenerare di una “rissa tra balordi”. Il pestaggio dei giovani al San Paolo viene giustificato con la reazione delle forze dell’ordine alle intemperanze dei compagni di Dax, ed in special modo alla loro richiesta di “trafugare” dall’ospedale la salma. Per fortuna le testimonianze dei giovani presenti all’ospedale, assieme alle dichiarazioni coraggiose di elementi del personale medico del San Paolo, hanno in seguito smentito quelle prime ricostruzioni (senza che, ovviamente, la stampa nazionale si sia affannata troppo nel concedere a tali smentite uno spazio uguale a quello che ebbero le prime, false versioni).
Il 22 Marzo si svolge una partecipatissima manifestazione a Milano per ricordare Dax.
Nel 2004 poi sono arrivate le sentenze.
Federico è stato condannato 16 anni e 8 mesi di reclusione, mentre Mattia e Giorgio Morbi sono stati condannati a 3 anni e 4 mesi di reclusione per il tentato omicidio degli altri ragazzi.
E' ancora aperta invece l'inchiesta sui fatti dell'ospedale San Paolo.
Sono passati oggi sette anni dalla morte del compagno Davide. Le TV e i giornali di regime non dicono una sola parola di Dax. Preferiscono rappresentare una realtà finta, fatta di gossip e vita mondana e non ricordare gli innocenti assassinati per mano dei criminali.

I comunisti non dimenticheranno mai i loro compagni caduti per mano dei fascisti! Continueranno a lottare e a combattere, proprio con la stessa rabbia con cui combatteva Dax contro le ingiustizie.
Il sangue versato da Dax è anche il nostro sangue!

Collettivo Baruda - www.collettivobaruda.blogspot.com

Nessun commento:

Posta un commento

yh

yh