mercoledì 31 marzo 2010

La Commissione territoriale competente respinge la richiesta di asilo politico per Avni Er

comunicato:Associazione Solidarietà Proletaria (ASP)-CP 380, 80133 Napoli – Italia
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Sito web: www.solidarietaproletaria.org

31.03.2010

Poco fa abbiamo ricevuto direttamente da Avni la notizia che la Commissione territoriale competente ha rigettato la richiesta di asilo politico presentata per lui dai suoi avvocati.

Finita la campagna elettorale, con un tempismo perfetto, questo organismo “super partes” decide quindi che in Turchia non c’è rischio alcuno di tortura e che Avni può essere espulso.

Questo in spregio di rapporti di organizzazioni internazionali dei diritti dell’uomo che affermano il contrario, in spregio a quanto vari esponenti del nostro stesso panorama politico hanno più volte affermato e al dato oggettivo che se la Turchia non è stata ancora ammessa a far parte della UE la ragione sta anche nella “preoccupazione” espressa a vari livelli circa i pochi passi avanti fatti dal governo di Ankara in materia di rispetto dei diritti umani.

Dal punto di vista giuridico l’avv. Flavio Rossi Albertini presenterà ricorso presso il Tribunale rispetto alla decisione della Commissione e stante anche la sospensiva della Corte di Strasburgo, cui è stata trasmessa tra l’altro una presa di posizione di Amnesty International su questo caso specifico, Avni non dovrebbe essere espulso fino alle ulteriori decisioni.

Sappiamo però bene che non sarebbe la prima volta che il Governo italiano procede con espulsioni in aperta violazione delle leggi esistenti e il timore di Avni, come di tutti coloro che seguono da vicino questa vicenda, è che egli possa essere prelevato da un momento all’altro e imbarcato su un aereo diretto in Turchia.

Noi facciamo appello a tutti gli esponenti politici di sinistra a impegnarsi attivamente per contrastare questo tentativo. Nelle varie interviste cui abbiamo assistito in questi giorni, a conclusione di votazioni che hanno rafforzato in maniera innegabile una destra xenofoba e razzista, questi esponenti si sono posti il problema di ripartire per cercare l’alternativa e il contatto perso con un parte rilevante dell’elettorato. Bene è ora di ripartire concretamente! E da fatti come quello di Avni, emblematici dell’arroganza, dell’arbitrio e della repressione di cui è espressione il governo Berlusconi.

Facciamo appello a Nichi Vendola che nelle interviste preelettorali aveva denunciato a chiare lettere sia la vergogna dei CIE che la violazione dei diritti umani specifica del caso di Avni Er, ad intervenire ancora su questo tema.

Facciamo appello agli eletti della Toscana, dell’Emilia Romagna, dell’Umbria, delle Marche, della Liguria, a prendere chiaramente e fortemente posizione contro l’espulsione di Avni Er, a dimostrare concretamente di saper opporre valori di solidarietà ed integrazione all’istigazione all’odio razzista e xenofobo, alla divisione e alla guerra tra poveri promossa dalla destra reazionaria.

Facciamo appello all’Idv, al Movimento di Grillo, ad intervenire, a mostrare che alla denuncia segue l’azione, un’azione rispondente ai valori del loro elettorato.

Facciamo appello ai giornalisti non asserviti a non aspettare l’ennesima espulsione per dare rilievo a questa notizia.

Facciamo appello alle masse popolari, ai compagni, ai sinceri democratici perché continuino a sostenere Avni in tutte le forme e modi possibili.

Attendiamo ancora di conoscere e diffondere le motivazioni della Commissione, ma non c’è dubbio alcuno che Avni tornando in Turchia rischierebbe:
  1. di essere processato e condannato per gli stessi reati per cui ha già scontato in Italia una pena a sette anni (in opposizione al principio legislativo del “ne bis in idem”
  2. di subire la sorte di tanti oppositori politici usciti non sempre vivi dalle camere di interrogatorio e di tortura della Turchia
Avni non deve essere espulso in Turchia!
Non permettiamo a questo Governo di banditi di procedere con l’ennesimo atto criminale!

Per maggiori info su Avni: www.avni-zeynep.net

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