venerdì 9 aprile 2010

CASO MASTROGIOVANNI: Il 28 giugno giudizio immediato per 18 sanitari

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vallo della Lucania, Nicola Marrone, ha decretato il giudizio immediato per i 18 sanitari del reparto di Psichiatria del “San Luca” di Vallo coinvolti nella vicenda della morte di Francesco Mastrogiovanni, il maestro 58enne di Castelnuovo Cilento deceduto per edema polmonare lo scorso 4 agosto. Mastrogiovanni aveva trascorso i quattro giorni del trattamento sanitario obbligatorio legato a un letto del reparto, mani e piedi. I sei medici e i 12 infermieri dovranno affrontare dunque il processo che si aprirà con l’udienza fi ssata per il prossimo 28 giugno, alle ore 9 e 30. 

I capi d’imputazione che gravano su tutti e 18 i sanitari - incluso il primario del reparto Michele Di Genio - sono quelli di sequestro di persona e “morte come conseguenza di un altro delitto”. Per quanto riguarda il presunto sequestro di persona, il giudice scrive che i sanitari “privavano Mastrogiovanni della libertà personale, segnatamente disponendo che egli venisse legato al letto di degenza con delle fasce di contenzione ai piedi e alle mani senza alcuna interruzione e senza che venisse mai slegato per più di tre giorni, senza effettuare alcuna visita di controllo sulle ferite che egli aveva riportato agli arti e al corpo a causa della contenzione, e senza curare le predette ferite, senza dargli né cibo né acqua, ma solo idratandolo con delle fl ebo”. 

Poi si legge sul decreto del gip che i medici e gli infermieri avrebbero “cagionato la morte di Mastrogiovanni, deceduto per edema polmonare acuto, segnatamente a seguito della commissione del delitto di sequestro di persona e con negligenza, imperizia e imprudenza consistite nel mantenere legato il Mastrogiovanni al letto di degenza con mezzi di contenzione per più di tre giorni, senza effettuare alcuna visita di controllo sulle ferite [...], senza disporre ed effettuare adeguata sorveglianza e assistenza in modo da interrompere il progressivo stato di prostrazione fi sica e psichica del paziente, senza slegarlo nemmeno per brevi pause e a singoli arti”. Intanto Vincenzo Serra, cognato di Francesco Mastrogiovanni e componente del comitato “Verità e Giustizia per Francesco Mastrogiovanni”, ha così commentato la decisione del gip: “Come familiari non possiamo che continuare a esprimere apprezzamento per l’operato della magistratura inquirente di Vallo della Lucania. E’ un ulteriore e importante passaggio perché Francesco possa ottenere fi nalmente giustizia”.
Fonte: Buco nei secoli...a chi fedele?

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