lunedì 19 aprile 2010

Il carcere rifiuta algerino con ferite sospette

La polizia penitenziaria si è rifiutata di accettare uno spacciatore arrestato dalla polizia. Aveva un occhio tumefatto e lamentava dolori: «Non lo prendiamo senza un referto dell’ospedale». Il commissariato: «Al pronto soccorso gli hanno disgnosticato una semplice infezione». La procura avvia un’inchiesta
Lamentava dolori un po’ dappertutto, aveva un occhio tumefatto e altri segni sul volto. Il sottufficiale che era di turno all’ufficio matricola ha preso tempo. Poi, rivolgendosi agli agenti, ha spiegato che doveva consultarsi con il suo superiore: quell’algerino, arrestato poche ore con in tasca venti grammi di eroina, non era messo bene. Sembrava reduce da un pestaggio e prenderlo in carico senza un referto medico che stabilisse le cause di quell’occhio pesto poteva essere un rischio. Dopo pochi minuti è arrivata la risposta: niente da fare, non possiamo assumerci la responsabilità di accogliere un arrestato in quelle condizioni, a prescindere dalle cause. E l’algerino è stato nuovamente preso in consegna dagli uomini della pattuglia e dopo una breve tappa in commissariato, è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale dove, stando a quanto riferisce la polizia, gli sarebbe stata diagnosticata una «semplice irritazione agli occhi», per la quale gli sarebbero stati riconosciuti «zero giorni di prognosi», mentre altre fonti sostengono che il nordafricano avrebbe riferito di essere stato picchiato. Da chi? Da uno spacciatore concorrente o da un poliziotto dai modi un po’ troppo bruschi?

Il caso di Stefano Cucchi, il 31enne romano morto in circostanze a dir poco misteriose lo scorso 22 ottobre nel carcere di Reina Coeli, ha lasciato il segno, soprattutto tra gli operatori della polizia penitenziaria. «Confermo che quell’arrestato è stato rifiutato. Per il resto non è compito nostro fare indagini», taglia corto il direttore del carcere dell’Armea Francesco Frontirrè. E infatti l’indagine l’ha aperta la procura della Repubblica. Al momento il fascicolo avrebbe un’intestazione generica. Al momento non ci sono elementi o indizi che autorizzino a privilegiare un’ipotesi piuttosto che un’altra. Tanto meno a indicare nel commissariato il luogo delle presunte percosse. Tuttavia, sembra di capire che la procura non intenda chiudere la vicenda basandosi esclusivamente sulle versioni ufficiali. Saranno acquisiti il referto del pronto soccorso, il verbale del carcere e la relazione di servizio sull’arresto dello spacciatore. E quest’ultimo sarà sentito come testimone. Quindi saranno ricostruite le diverse tappe del percorso compiuto dall’algerino: dal blitz avvenuto la mattina del 9 aprile in uno scantinato nella Pigna, durante il quale sarebbe rimasto ferito un poliziotto, per finire con l’accompagnamento in carcere. Poi gli inquirenti tireranno le somme.

«Accettare l’arrestato senza un referto dell’ospedale ci avrebbe esposto ad una serie di responsabilità. E se poi a quel detenuto fosse successo qualcosa di grave? Diceva di star male. Magari esagerava, ma nel dubbio è stato giusto respingere la sua ricezione. Un’inchiesta? Non so nulla - dice Frontirrè - Comunque nel caso siamo in grado di fornire tutta la documentazione necessaria».

Sulla vicenda interviene anche il dirigente del commissariato, Salvatore Campagnolo. «Mi è giunta voce di un interesse, per così dire, giornalistico sulla questione dell’algerino rifiutato dal carcere. Allora credo sia necessario precisare che non è la prima volta che succede. Un mese fa un altro arrestato che sosteneva di non sentirsi bene è stato ripreso in consegna dal nostro personale e cautelativamente condotto al pronto soccorso per essere sottoposto a visita medica. Non aveva nulla, come del resto non aveva nulla anche l’algerino in questione. La documentazione dell’ospedale parla chiaro, il nordafricano - sostiene Campagnolo - aveva un problema agli occhi forse di natura allergica. Anche noi, come la direzione del carcere, siamo a disposizione per fornire tutte le spiegazioni del caso. Mi auguro che la notizia venga trattata con molta attenzione, senza dare adito a sospetti, per altro infondati e ingiustificati, sull’operato della polizia».
Related Link: http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/imperia/2010/04/18...shtml

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