lunedì 19 aprile 2010

Emergency. Finalmente liberi, rilasciati i tre operatori

Marco Garatti, Matteo dall'Aira e Matteo Pagani sono finalmente liberi. I tre operatori italiani di Emergency arrestati a Kabul sabato scorso sono stati rilasciati. La notizia era stato anticipata ancora questa mattina ma nessuna conferma era giunta successivamente.
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Sembra che dopo un accordo con il Ministero degli Esteri che attraverso l’inviato speciale Massimo Iannucci si è fatto relatore di una proposta accettata dall’Amministrazione Afgana.

A quanto risulta i servizi segreti non hanno potuto indicare a tutt’ora nessuna prova a supporto delle pesanti accuse e ciò ha convinto il Presidente Karzai a fare in modo che il rilascio avvenga immediatamente anche se per una questione di immagine potrà sembrare che vengano poste delle condizioni, forse l’impegno a considerare la posizione dei 3 funzionari di Emergency in Italia.

Stando alle ultime indiscrezioni i tre operatori di Emergency non avrebbero trascorso le ultime 48 ore in prigione, ma in una guest house, dove hanno potuto cambiarsi e muoversi con una certa libertà. Le autorità giudiziarie afgane hanno ritenuto che le prove a carico dei tre italiani non sono sufficienti a giustificarne la detenzione, anche se l'inchiesta sull'episodio continua per fare luce sulla presenza delle armi e delle munizioni nell'ospedale di Laskhar Gah. La vicenda dei tre italiani, viene sottolineato dalle fonti, è stata affrontata dalle autorità locali con una attenzione e una rapidità inedite per gli standard afgani, per un fatto del genere. Dunque, una soluzione positiva cui si è potuti giungere - viene ancora rilevato -, grazie all'importante lavoro della Diplomazia italiana e del'Aise in Afghanistan e grazie a quello che viene definito il«ruolo determinante» svolto da Saleh, il capo della Nds, i servizi segreti afgani.
Secondo quanto riportato dal ministro degli Esteri Franco Frattini, il rilascio dei tre cooperanti di Emergency a Kabul sarebbe "il risultato dell'intensa azione condotta dalla diplomazia italiana che ha agito con straordinaria professionalità e discrezione, nel rispetto delle istituzioni afghane che l'Italia e la comunità internazionale stanno aiutando a crescere". Alle 17.00 si terrà una conferenza stampa a Palazzo Chigi per dare ulteriori indicazioni sul rilascio degli italiani.

Soddisfazione per l'epilogo di questa vicenda è stata espressa dalla presidente di Emergency, Cecilia Strada, la quale ha informato subito le famiglie Garatti, Dall'Aira e Pagani della loro liberazione. In una nota ufficiale la Ong di Ginos Strada fa sapere che gli avvocati continueranno a seguire la situazione dei collaboratori afghani ancora trattenuti dai servizi di sicurezza, dei quali non si hanno notizie nè in merito alle loro condizioni di salute, nè alla loro condizione giuridica, nè al luogo presso il quale sono tuttora trattenuti.Emergency ha voluto ribadire il ringraziamento a quanti finora si sono mobilitati per la liberazione dei suoi tre volontari.

"Non avevamo dubbi sul fatto che tutto si sarebbe risolto bene - ha aggiunto Cecilia Strada - perchè abbiamo sempre saputo che sono innocenti, così come lo sapevano le centinaia di migliaia di cittadini italiani che ci hanno sostenuto in questi giorni". Unio speciale ringraziamento è stato riservato a tutti coloro che in questi giorni hanno sostenuto l'organizzazione umanitaria di Gino Strada.

Adesso finalmente i tre volontari potranno fare ritorno a casa, dopo aver subito una reclusione durata ben 8 giorni. Intanto i tre di Emergency, secondo quanto rende noto la stessa organizzazione, sono arrivati all'ambasciata italiana a Kabul. Ed è proprio daqui che ha parlato telefonicamente con la madre Matteo Dell'Aira: "Sono su di morale, forte, sto bene e vi saluto tutti", sono state le prime parole che hanno ulteriormente rassicurato la sua famiglia.

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