sabato 24 aprile 2010

Mogliano: il parziale dietrofront del sindaco sul divieto a "Bella Ciao". ·

Il presidente Umberto Lorenzoni: "Finché sta con la Lega Nord non la rinnoveremo"

MOGLIANO. L’Anpi smentisce Azzolini: «La tessera gli è stata revocata». Gli screzi tra l’associazione nazionale partigiani e il sindaco moglianese, Zaia boy e leghista dell’ultim’o ra, continuano. In seguito alle dure critiche del presidente provinciale Umberto Lorenzoni, l’Anpi interviene nuovamente nel dibattito innescato dalla decisione di non suonare «Bella Ciao» alla parata del 25 Aprile.

Il sindaco in una nota aveva voluto riaffermare la sua vicinanza all’associazione nazionale partigiani: «Nessuna polemica - sono le parole di Giovanni Azzolini - se l’Anpi lo richiede formalmente, per ricordare i partigiani caduti, non pongo alcun veto, tanto più che, anche se giovane, sono da anni associato Anpi». Sia Lorenzoni che il presidente della sezione moglianese, Maurizio Beggio, negano: «La tessera non gli è più stata rinnovata nel 2010 - spiega - Nel 2009 abbiamo fatto il tesseramento all’inizio dell’anno e gli è stata data, quest’anno però anche se ce la chiede non la rilasceremo. Il suo comportamento niente ha a che vedere con i valori a cui si ispira l’Anpi. Non mi riferisco solo all’ultimo episodio di Bella Ciao, ma alla sua decisione di passare con la Lega Nord, la scelta di campo è e legittima, ma ben distante dalla nostra sensibilità». Gli screzi dunque c’erano già da tempo, negli ultimi giorni sono culminati con la censura di «Bella Ciao» alla parata ufficiale del 25 Aprile, perchè canzone troppo «rossa». Anche in questi gesti simbolici si misura la recente conquista del Carroccio di una città governata per decenni dal centrosinistra. «Non c’è nessun problema - ha ritrattato il sindaco - basta fare la richiesta ufficiale». «E noi l’abbiamo fatta» ribatte Beggio, che ieri ha depositato una lettera con cui invita il primo cittadino a far eseguire il brano in piazza Caduti al termine della manifestazione.

Ma l’ex partigiano Lorenzoni commenta con disappunto questa procedura decisa dal sindaco, messo alle strette da un imponente movimento spontaneo di cittadini e di reazioni politiche: «Da che mondo è mondo non ho mai sentito che bisogna fare una domanda per far suonare una canzone - è la considerazione di Umberto Lorenzoni, ieri a Mogliano alle medie - non ho mai saputo di un codice che ci obbliga a chiedere di poter suonare questa o quella canzone. Se questa giunta capitanata da uno che prima era sindaco col centrosinistra e ora lo fa con la Lega si preoccupa di non far suonare Bella Ciao, vuol dire che sono alla frutta. Su Azzolini, come sindaco, ricade la responsabilità di tutto questo». In vista del 25 Aprile a Mogliano, intanto, continuano le iniziative. In calendario per oggi alle 10 l’incontro al Liceo Berto con lo storico Ernesto Brunetta. Alle 20.45 al centro sociale l’incontro «Dalla Resistenza alla Costituzione» con Luigi Mariucci dell’u niversità di Venezia. Tra l’Anpi e Azzolini potrebbe esserci il definitivo faccia a faccia. Lorenzoni, Beggio e Azzolini avrebbero già dovuto incontrarsi ieri davanti ad una platea di bambini, ma il primo cittadino ha dato forfait. E intanto Azzolini fa scuola: nasce anche a Sassuolo, dopo Mogliano, una polemica su «Bella Ciao»: secondo il Pd, il sindaco del Pdl Luca Caselli non vorrebbe farla suonare per la Festa di Liberazione. Ma il sindaco smentisce seccamente.

Fonte:
href="http://roma.indymedia.org/node/19523">Indymedia Roma

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