sabato 17 aprile 2010

Tentativo di rivolta nel carcere di Fossano

Piemonte, Tentativo di rivolta nel carcere di Fossano. Osapp: Causa sovraffollamento, Polizia senza organico nè mezzi
Ieri dalle 17.20 fino alle 22 la polizia penitenziaria in servizio presso la Casa di Reclusione di Fossano (CN), è stata impegnata a sedare un grave tentativo di rivolta. Lo rende noto l'Osapp. La rivolta ha avuto luogo al secondo piano, dove è ubicata la sezione Penale al cui interno sono ristretti una sessantina di detenuti di nazionalità extracomunitaria, per reati che vanno dallo spaccio di stupefacenti al furto. Inizialmente, i reclusi hanno cominciato a sbattere le stoviglie e suppellettili, ma subito dopo, spiega l'Osapp, "la tensione è salita ed i detenuti hanno letteralmente sradicato il cancello di sbarramento della sezione (peso circa 4 quintali)". Tempestivamente è stato dato l'allarme, e tutto il personale a disposizione e libero dal servizio è stato chiamato ad intervenire. La Polizia Penitenziaria in poco tempo è riuscita a riportare l'ordine. "Oggi - comunica l'Osapp - anche grazie all'ausilio delle unità di Polizia penitenziaria provenienti dagli istituti Piemontesi, è stato effettuato il trasferimento di circa 15 detenuti ritenuti tra i promotori dei disordini che trarrebbero origine dal sovraffollamento e dalla mancanza di lavoro. Sempre nella mattinata, è stata effettuata una perquisizione generale con relativa bonifica dell'intero istituto, con l'ausilio delle unità cinofile della Polizia Penitenziaria". Benchè ed ancora una volta, la Polizia Penitenziaria di Fossano e del Piemonte abbia dimostrato il più alto senso del dovere - dichiara il segretario generale dell'Osapp Leo Beneduci - le condizioni esistenti in Piemonte e sul territorio nazionale, in quanto a gravissima carenza di organico, di risorse economiche e di mezzi, non consentiranno ancora a lungo alle donne e agli uomini del Corpo di mantenere vigenti legalità e sicurezza nelle carceri. Tra i provvedimenti in corso di adozione e che intenderebbero sfollare le carceri con la messa in prova per pena residue inferiori ad un anno il Governo non può dimenticare la Polizia Penitenziaria, sempre più abbandonata a se stessa nel sostenere fino in fondo il grave impatto degli errori che da tempo e soprattutto negli ultimi due anni si sono verificati nella gestione del sistema penitenziario italiano."

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