mercoledì 7 aprile 2010

Roma L'assalto razzista al bar Mariani. Le teste rasate gridarono «Sporchi ebrei, vi bruciamo il locale»

LA VIOLENZA A DUE PASSI DA CAMPO DEI FIORI

L'assalto razzista al bar Mariani
caccia ad otto ragazzi naziskin
Le teste rasate gridarono «Sporchi ebrei, vi bruciamo
il locale». Nuovi filmati e primi testimoni nell'indagine
 
ROMA - Teste rasate in via dei Pettinari: oltre ai fotogrammi ci sono nuovi testimoni. Sul gruppetto in tenuta neonazista che, venerdì notte, ha aggredito i titolari del bar nel centro storico, c’è qualche novità. Gli otto ventenni in bomber, anfibi e tirapugni che, alle tre di notte, hanno insultato e minacciato la famiglia Paolessi, sono stati visti da altri commercianti e residenti. Testimoni che nei prossimi giorni saranno ascoltati. Uno degli aggressori indossava occhiali da vista.
Tra gli insulti antisemiti, anche minacce che farebbero pensare al filone della tifoseria estrema o pseudo attivisti sul fronte della «giustizia sociale»: «Sbirro infame, amico delle guardie, ti rompiamo il c...». Secondo i carabinieri che indagano sulla vicenda, dopo il blitz a base di insulti («Ebrei di me... vi bruciamo il bar») gli otto si sono ritagliati una via di fuga attraverso via Giulia, fino a raggiungere piazza Campo dei Fiori.

Due degli 8 naziskin colpiscono con calci e una trave la vetrina del bar Mariani (Proto)
«Stiamo acquisendo nuovi filmati e ci sono ulteriori testimonianze. Non li abbiamo trovati ma li troveremo» precisano dal comando di Roma Centro dell’Arma che, ogni notte, presidia la zona fino alle 4 di mattina. Non è la prima aggressione nei confronti dei titolari del bar che, lo scorso anno ne denunciarono un’altra agli stessi carabinieri: «Era gennaio ed era ancora in vigore l’ordinanza antialcol. Mio fratello rifiutò delle birre a un gruppetto di stranieri che insisteva per portarsele via. Sembravano già abbastanza ubriachi. Loro reagirono, lui gli disse di andarsene. Quelli tirarono fuori un coltello, mio padre evitò il peggio».
In via dei Pettinari, presa tra i due fuochi di una doppia movida, quella di Campo dei Fiori e l’altra di Trastevere, le scorribande di gruppi (più o meno adolescenti) sono un fatto quotidiano «favorite anche dalla proliferazione di locali in zona», sostengono le associazioni di residenti. In questo caso però gli autori dell’aggressione erano lucidi.

Le immagini descrivono un gruppo in assetto da guerriglia e, quanto all’azione, si è trattato di un’incursione lampo durata pochi minuti, iniziata con una provocazione precisa e difficilmente equivocabile. Prima di inveire: «Ebrei di me.. vi bruciamo il bar», uno degli otto ha urinato sulla porta del locale, conosciuto da sempre come «Mariani». Un «equivoco», osservano i gestori: «Era il cognome di mia nonna, ebrea convertita al cattolicesimo prima della Guerra - spiega Fabrizio Paolessi -. Ma a Roma, ci conoscono così. Mio padre ha la barba lunga e mio fratello ha capelli lunghissimi e neri, lo avranno scambiato per il rabbino della comunità. Ma questa è una giustificazione?».

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_aprile_6/assalto-ebrei-caccia-ai-naziskin-1602782119504.shtml

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