sabato 23 gennaio 2010

Morte a psichiatria:14 indagati, 6 medici e 8 infermieri


Francesco Mastrogiovanni, 58 anni, di Castelnuovo Cilento, faceva il maestro presso la scuola primaria di Pollica. Una gioventù, la sua, segnata dall'inchiesta sul delitto di Carlo Falvella, vicepresidente del Fronte universitario d'unione nazionale di Salerno, da cui però era uscito prosciolto. I suoi ultimi 4 giorni di vita iniziano lo scorso 31 luglio. Il maestro si trova al mare, in un camping di amici a San Mauro Cilento. Lì lo raggiungono i vigili urbani, i carabinieri e la capitaneria di porto, per eseguire un tso ordinato dal sindaco di Pollica. Mastrogiovanni si butta in mare nel tentativo di fuggire, ma ne esce qualche ora dopo, esausto. A questo punto si fa sedare ed entra nell'autoambulanza che lo porta all'ospedale di Vallo, dove muore il 4 agosto. Durante il ricovero resta sempre legato al letto, come testimoniano i 65 file video del sistema di videosorveglianza. A ucciderlo è un edema polmonare acuto, ma i consulenti della Procura parlano di un collegamento con le modalità "illegittime" con cui è stata eseguita la contenzione. Il corpo reca anche ferite evidenti ai polsi e alle caviglie, procurategli dalle fascette di contenzione, che nelle 80 ore di ricovero non gli sono mai state tolte. Né gli sono stati somministrati cibo o liquidi, se non attraverso le flebo.


Caso Mastrogiovanni, il gip sospende per due mesi dall'attività professionale 14 dei 19 indagati. Sono 6 medici e 8 infermieri del reparto di psichiatria dell'ospedale San Luca di Vallo, che hanno avuto in cura il maestro di Castelnuovo Cilento, poi deceduto per edema polmonare. Il dispositivo del provvedimento, che porta la firma del giudice Nicola Marrone, è stato notificato ieri sera ai 14 indagati, ma si dovranno attendere i prossimi giorni per conoscere le motivazioni della decisione. Ecco i nomi dei destinatari delle ordinanze interdittive: Michele Di Genio, Rocco Barone, Raffaele Basso, Amerigo Mazza, Michele Della Pepe ed Anna Angela Ruberto (medici); Giuseppe Forino, Antonio Luongo, Antonio Tardio, Raffaele Russo, Antonio De Vita, Marco Scarano, Alfredo Gaudio e Nicola Oricchio (infermieri). A chiedere la sospensione della professione per tutti e 19 gli indagati era stato il pm Francesco Rotondo, che coordina l'inchiesta sulla morte di Mastrogiovanni. Tra il 9 e l'11 dicembre scorsi, il gip Nicola Marrone ha eseguito gli interrogatori di garanzia, riservandosi la decisione. A distanza di oltre un mese, è arrivato infine il provvedimento. La decisione, destinata a fare non poco scalpore, si ripercuote infatti sullo stesso reparto di psichiatria, in quanto colpisce la quasi totalità dei sanitari in servizio. Per questo motivo già ieri mattina i Nas hanno incontrato i vertici della direzione sanitaria del San Luca per acquisire i turni dell'unità operativa. L'unica alternativa al blocco delle attività sanitarie sembra, infatti, sia una riorganizzazione provvisoria con la nomina di sostituti. Già lo scorso ottobre, nell'ambito di un procedimento amministrativo, il commissario straordinario Fernando De Angelis sospese dall'incarico l'ex direttore Michele Di Genio sia nel reparto ospedaliero che nel dipartimento della ex Asl Sa 3. Nel frattempo, le funzioni di direttore all'unità operativa del San Luca sono state assunte da Antonio Mautone, primario all'ospedale Curto di Polla e Sant'Arsenio. Mastrogiovanni è deceduto il 4 agosto scorso, dopo 4 giorni di ricovero, in cui è stato sottoposto a una contenzione fisica ininterrotta. Un trattamento che la legge regolamenta con precisi protocolli, ma di cui, invece, non c'è traccia nella cartella clinica del paziente. Di qui le ipotesi di reato contestate agli indagati. Innanzitutto, la morte come conseguenza di altro delitto, il sequestro di persona e, per i soli medici, il falso ideologico in atti pubblici. «Verità e giustizia per Franco», chiedono i familiari e gli amici del "maestro più alto del mondo", che si sono costituiti in un comitato, perché «quello che è accaduto a Franco non deve ripetersi mai più». L'inchiesta partita dalla morte di Mastrogiovanni, intanto, si sarebbe già allargata anche agli altri ricoveri effettuati nel reparto del San Luca

Sono quasi le ore 19, quando i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Vallo iniziano le notifiche ai 14 indagati, 6 medici e 8 infermieri, convocati a questo scopo presso la caserma di via Angelo Rubino. Sono le ordinanze interdittive firmate dal gip Nicola Marrone e prevedono per tutti uno stop di 2 mesi nell'attività professionale, il periodo più lungo possibile che il giudice poteva prescrivere. Tra i destinatari del provvedimento c'è anche l'ex direttore del reparto di Psichiatria dell'ospedale San Luca, Michele Di Genio. La decisione del gip è una doccia fredda per i 6 medici e 8 infermieri destinatari, ma non è proprio un fulmine a ciel sereno: per l'intera giornata di ieri, infatti, si erano susseguite le notizie sull'avvenuta emissione del provvedimento, anche se la conferma è arrivata poi solo in serata. «Faremo sicuramente ricorso al tribunale del riesame», è la parola d'ordine che gira, a caldo, tra i difensori degli indagati. Gli avvocati aspettano ora di conoscere le motivazioni della decisione. Ieri sera, infatti, ai loro clienti è stato notificato solo il dispositivo. Resta da capire su quali elementi si sia fondato il provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari e se potrà o meno essere oggetto di revisione da parte del tribunale del riesame di Salerno.

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