sabato 9 gennaio 2010

[ROSARNO] immigrati trasferiti nei C.I.E.-il loro inferno continua nel lager

Via ai trasferimenti. E' stato effettuato nella notte il trasferimento di circa 250 immigrati dalla ex cartiera "La Rognetta" di Rosarno verso i centri d'accoglienza di Crotone e Siderno. Il trasferimento è scattato alle 23 di ieri tra gli applausi dei cittadini residenti. Tranquilla la situazione nell'ex "Opera Sila", l'altra struttura a metà strada tra Rosarno e Gioia Tauro, dove sono ospitati altri immigrati. All'interno vi sarebbero tra le 500 e le 600 persone. Anche queste stanno per essere trasferite. Un centinaio di persone, invece, ha già lasciato spontaneamente l'accampamento. Alcuni si sono allontanati con mezzi propri, altri a piedi verso la stazione ferroviaria.
Rosarno: si infiamma la rivolta dei migranti-schiavi
Ancora degli spari contro gli immigrati di Rosarno ed è di nuovo rivolta.

Anche questa sera due immigrati sono stati feriti alle gambe con colpi esplosi da un automobile da fucili a pallini.

La stessa dinamica che ieri sera aveva innescato la rivolta dei migranti che si sono ribellati alle quotidiane vessazioni e al razzismo di cui sono vittime da anni. Portati d'urgenza all'ospedale di Polistena, i due non verserebbero in gravi condizioni. La sparatoria si è verificata nel tardo pomeriggio di oggi nei pressi dell'accampamento degli immigrati di Rosarno, nel comune di Laureana di Borrello.
Nel pomeriggio invece si sono registrate tensioni fra polizia e un centinaio di cittadini italiani che hanno cercato di aggredire alcuni migranti: la polizia ha impedito il contatto disperdendo la manifestazione dei residenti italiani. Il gruppo è quindi ripiegato lungo la statale 18 effettuando un blocco stradale e chiedendo l'allontanamento dei migranti sfruttati.
Un altro gruppo è invece entrato in municipio occupando temporaneamente alcune sale e presidiano anche adesso la piazza antistante e chiedendo anch'essi lo sgombero dei immigrati residenti in zona.
A fare da detonatore di una situazione già esplosiva il ferimento di due lavoratori di origine africana colpiti dagli spari di un fucile a pallini esplosi da un automobile in corsa nella tarda serata di ieri. Armati quindi di spranghe e bastoni i migranti hanno invaso la strada statale che attraversa Rosarno, mettendo a ferro e fuoco alcune delle vie principali della cittadina.

Centinaia di auto distrutte, cassonetti divelti e svuotati sull'asfalto, pietre e sassi contro diverse troupe di televisioni nazionali. La situazione è tornata alla calma solo dopo l'intervento in forze della polizia, che ha sedato la rivolta e arrestato 7 migranti che sono accusati di devastazione, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. 14 invece quelli feriti secondo fonti ufficiali dalle cariche poliziesche, anche se in realtà le vittime sarebbero molte di più: in tanti infatti non si sono presentati all'ospedale per evitare l'arresto. Arrestato anche un italiano , accusato di avere aperto il fuoco ieri nei confronti dei migranti.
Come a settembre 2008 a Castevolturno quindi i migranti , quotidianamente sfruttati nei tanti campi agricoli della zona e accampati in condizioni disumane in vecchie fabbriche in disuso, hanno risposto all'ennesimo tentativo di intimidazione da parte di un gruppo di persone, che secondo una prima lettura degli inquirenti però non sarebbero legate alla ndrangheta.
Alla luce di quanto accaduto è stata costituita una task force del ministero dell'Interno, di quello del Welfare e della Regione Calabria. Si dovrebbe occupare secondo il governo di ordine pubblico, criminalità e sfruttamento del lavoro nero In questo clima da caccia all'uomo assumono comunque ancora piu' gravità le parole del ministro Maroni, che non ha saputo fare altro che dire: C'è troppa tolleranza verso i clandestini.


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