sabato 16 gennaio 2010

COLLEGNO - Presidio No Tav: breve cronaca della giornata

Questa mattina la polizia ha circondato il presidio No Tav di Collegno,minacciando lo sgombero. La trivella aveva terminato a tempo di record –con ritmi da 16 ore al giorno – il carotaggio e la polizia voleva che sene andasse indisturbata. Dopo un po’ di tensione gli uominidell’antisommossa hanno spintonato i presidianti che si erano piazzatiall’ingresso. I compagni che avevano provato ad accompagnare a casa latrivella sono stati fermati dalla polizia.Il presidio è stato smontato, il piazzale di fronte alla stazione ripulitoed è subito partita un’assemblea al vicino Mezcal squat.Per tutti è stata un’esperienza positiva di resistenza ed informazione, unutile punto di partenza per il prossimo futuro.Per quattro giorni e tre notti alla stazione di Collegno abbiamo dato vitaal primo presidio permanente No Tav nell’area metropolitana di Torino,dove di soppiatto era stata piazzata una trivella per i sondaggipreliminari per il Tav.Gli operai della RCT del gruppo Trevi hanno lavorato circondati dacarabinieri, poliziotti e finanzieri in tenuta antisommossa a loro voltaassediati da un numero crescente di manifestanti.I media hanno gridato vittoria ma in valle come a Torino abbiamodimostrato che le uniche ragioni dei si tav sono quelle della forza e, conla forza bruta, la militarizzazione di intere città e paesi, l’imposizionecon blindati e manganelli, non faranno molta strada.Se per fare un buchetto devono impiegare 1000 uomini in armi gli serviràl’esercito per impiantare i primi cantieri.In quattro giorni, intorno ai fuochi del presidio sono passate centinaiadi persone: No Tav di lunga data e cittadini di Collegno desiderosi dicapire. In tanti hanno portato qualcosa da mangiare o legna da ardere,segno di una solidarietà cresciuta giorno dopo giorno. Per tre giorni,mentre la trivella sondava un terreno già più volte sondato, abbiamoinformato chi passava, volantinato in piazze, mercati e scuole.Ogni sera abbiamo condiviso il cibo e discusso in lunghe assemblee e inpiccoli gruppi: un ‘esperienza di socialità e di autogestione preziosa perun movimento che cresce nella lotta e nella resistenza.In almeno un’occasione i rubinetti dell’acqua sono diventati no tav e ilavori sono stati disturbati e rallentati. Ieri la polizia ha bloccato untentativo di incatenarsi alla trivella. La prossima volta, con il crescereil movimento popolare, si potranno anche bloccare.Oggi come nel 2005 un popolo che resiste, passo dopo passo, vince.Sarà dura ma ce la faremo.

Domani il Presidio torinese No Tav della stazione di Collegno sarà allamarcia No Tav delle 14,30 in piazza Massaua.
Mercoledì 20assemblea popolare No Tav – aperta a tutti per discutere e coordinare leprossime iniziative
Appuntamento alle 21 nella sala di corso Ferrucci 65a
No Tav No trivelle
A Torino e in Val Susa stanno cercando di imporre i sondaggi per il TAV.Il Tav – Treno ad alta velocità - è un opera inutile, dannosa,distruttiva.Un’opera che ha già devastato mezza Italia. Ovunque inquinamento delsuolo, rumore insopportabile, perdita di fonti idriche, distruzioneirreversibile dell’ambiente, case abbattute, città spezzate in due damuraglioni.Ogni chilometro di linea TAV costruita in Italia è costato la vita ad unlavoratore.Una montagna di soldi pubblici sono stati sottratti ai treni per chilavora, alle scuole per i nostri figli, ad una sanità decente per tutti.Ha guadagnato chi costruisce – la lobby del cemento e del tondino, amici edestra come s sinistra, abbiamo perso noi tutti.
In molti credono che il TAV Torino-Lyon sia solo un affare valsusino ma sisbagliano: l’impatto dell’opera e dei cantieri che sarà fortissimoovunque.Con il nuovo tracciato il Tav attraverserà la città, taglierà in due latangenziale, demolirà case. Ci aspettano decenni di cantieri e di disagi,per far guadagnare i soliti noti. Gli stessi che hanno distrutto le faldeacquifere per fare le gallerie Tav in Mugello, gli stessi della eternaSalerno/Reggio Calabria, gli stessi che all’Aquila hanno costruito unospedale, nuovo, “antisismico”, che si è polverizzato alla prima scossa diterremoto.Cagnardi, l’architetto che ha preparato il progetto per Torino, hachiamato “birillo” una casa ad otto piani sul percorso del Tav in città.Che fine fanno i birilli lo sanno anche i bambini. Nei tanti “birilli” cheil Tav incontrerà sulla sua strada, ci abitano uomini, donne e bambini,gente che magari ha fatto fatica a mettere insieme i soldi per una casache verrà espropriata a basso costo. Gli altri, quelli cui la casa non latireranno giù, il Tav se lo vedranno (e sentiranno) sfrecciare sotto ilnaso.La retorica di chi vuole l’opera ad ogni costo è piena di due paroleripetute ossessivamente perché entrino nelle teste di ciascuno di noi.Le parole sono progresso e collegamento con l’Europa: l’immagine è quelladella piccola Italia schiacciata dietro la catena alpina, mentre fuoricorrono veloci treni e autostrade: camion e vagoni pieni di biscotti,caramelle e copertoni che vanno in Francia mentre dalla Francia arrivanobiscotti, caramelle e copertoni e in entrambe le direzioni viaggiano lemerci prodotte con il sudore e il sangue dei lavoratori dell’Asia e deimille sud di un mondo dove la globalizzazione della miseria va di paripasso con la globalizzazione delle merci.
Ma a noi, alla nostra vita, serve tutto questo?I dati, confermati anche dai tecnici governativi, dicono di no. Una lineache collega Torino alla Francia c’è già ed è sotto utilizzata: ogni giornoci passano 78 treni e ne potrebbero passare 210 prima che la linea sisaturi e il faraonico scalo intermodale di Orbassano è utilizzato ad 1/3della sua potenzialità perché non ci sono merci da trasportare.
Sulla Torino Lione i privati non hanno investito un euro, ma i costruttorisi preparano ad incassarne milioni. Soldi pubblici, presi dalle nostretasche.Nel 2005 le barricate hanno fermato il Tav: i politici gli hanno riapertola strada.Fermarli è possibile. Anche a Torino.
Contro chi devasta il territorio e saccheggia le risorsePer la vita, la libertà, il futuro di tutti
Presidio torinese No Tav Stazione di Collegno
No Tav Autogestione – Torino
Osservatorio Ecologico - Torino

Nessun commento:

Posta un commento

yh

yh