sabato 30 gennaio 2010

Sardegna: grave situazione igienica; manca sapone e detersivo

"Solo un intervento straordinario degli enti locali per l’acquisto di detersivi, stracci e saponi può porre rimedio alla grave situazione igienica in cui si trovano diversi istituti penitenziari della Sardegna. Il sovraffollamento non incide solo sul numero delle persone dentro le celle con pesanti condizionamenti sugli spazi vitali ma anche sulle condizioni igieniche dei locali comuni. Alla scarsità del sapone per lavarsi si aggiunge quella dei detersivi per pulire le celle. Il risultato è facilmente intuibile". Lo denuncia Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione "Socialismo Diritti Riforme", che ha ricevuto segnalazioni dai detenuti di alcuni Istituti isolani e dai familiari preoccupati per il degrado degli ambienti in cui sono costretti a vivere i loro congiunti.

"Abbiamo appreso - afferma Caligaris sottolineando l’emergenza determinata dalla incessante crescita della popolazione carceraria - che molti detenuti, specialmente quelli extracomunitari le cui famiglie sono lontane e con scarsi mezzi, non dispongono neppure del vestiario sufficiente per coprirsi in questi mesi invernali e molti non hanno le scarpe. È evidente che il volontariato contribuisce per cercare di porre rimedio a situazioni così difficili grazie alla generosità di molti cittadini ma è assurdo che non intervenga il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Occorre garantire inoltre lenzuola, federe, cuscini e coperte ma anche un vestiario adeguato alla stagione. Senza contare le necessità di gasolio per l’acqua calda e il riscaldamento".

"Queste carenze - sostiene ancora Caligaris - sono ancora più gravi se si considerano i rischi per la diffusione di malattie. Il paradosso è che una sottovalutazione della situazione può avere delle ancor più pesanti conseguenze con la necessità di medicinali e interventi di disinfestazione e isolamento praticamente inattuabili. A questo punto diventa inderogabile l’intervento degli Enti Locali. Le amministrazioni infatti possono destinare dei fondi per l’acquisto dei prodotti per la pulizia. Ciò almeno per limitare i danni".

"Non è tuttavia degno di un Paese civile - conclude Caligaris - non salvaguardare la dignità dei cittadini specialmente quando non sono nelle condizioni di poter provvedere ai propri bisogni. Qui non si tratta di disporre di beni di lusso per i detenuti, ma di preservare la decenza delle istituzioni".

Nessun commento:

Posta un commento

yh

yh