giovedì 31 dicembre 2009

Cagliari: sanità penitenziaria senza fondi per stipendi e farmaci

"Nel carcere di Buoncammino la sanità penitenziaria va avanti a pagherò". I medici, gli infermieri e i tecnici a convenzione continuano a non percepire i compensi dallo scorso mese di settembre, solo i detenuti indigenti ricevono i farmaci di fascia C, erogati dalla Asl con la speranza che prima o poi qualcuno saldi il conto. Una situazione drammatica, anche negli altri Istituti di pena, per i cittadini privati della libertà in gravi condizioni di salute e per gli operatori sanitari chiamati a pagare in prima persona le inefficienze del Governo".

Lo denuncia Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione "Socialismo Diritti Riforme" sottolineando che "il 2009 sarà ricordato in Sardegna come uno degli anni più difficili per i detenuti, non solo di Buoncammino, per i livelli di sovraffollamento, la carenza di agenti di Polizia Penitenziaria, le oggettive difficoltà a vedere garantiti i livelli di assistenza medica. Un anno - evidenzia - contrassegnato dalla continua incertezza sul definitivo passaggio alla Regione della Sanità Penitenziaria per il ritardo nella nomina dei componenti del Governo nella Commissione Paritetica, per la mancata riunione dell’organismo Stato-Regione (prima convocata e subito dopo invece annullata) e per l’impossibilità di utilizzare un milione di euro messi a disposizione dall’assessore regionale della Sanità Antonello Liori.
Non si può dimenticare che nel carcere di Buoncammino la situazione è particolarmente delicata per la presenza di detenuti sieropositivi, immunodepressi, infartuati e con diverse gravi patologie. Nella Casa Circondariale cagliaritana inoltre è attivo un centro clinico dove sono ricoverati oltre una trentina di detenuti con disturbi mentali e serie patologie oncologiche e cardio-vascolari. Al Cdt, inoltre trovano ospitalità i disabili".
"L’unica speranza, in assenza di certezze sul futuro che crea un clima di diffusa preoccupazione in tutto il personale e tra gli Agenti di Polizia Penitenziaria, è rappresentata - prosegue l’ex consigliera regionale socialista - da una proroga ministeriale che attraverso il Dipartimento della Amministrazione Penitenziaria preveda l’utilizzo dei soldi stanziati dalla Regione garantendo la continuità nell’assistenza, compresa la distribuzione gratuita generalizzata dei farmaci di fascia C, e il pagamento delle prestazioni.
Il Ministro Fitto deve riconvocare con urgenza la Commissione Paritetica in modo da definire nel dettaglio i criteri del passaggio alla Regione delle competenze e degli oneri della sanità penitenziaria. In proposito occorre definire con il Ministero e il Dap il numero dei detenuti da ospitare in Sardegna, peraltro in costante aumento per i trasferimenti dalla penisola. Da parte sua la Regione - conclude Caligaris - è impegnata ad assegnare, nell’ambito del Servizio Sanitario regionale, un ruolo specifico alla sanità penitenziaria che riconosca la specificità di chi opera all’interno delle carceri".

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