lunedì 14 dicembre 2009

Mastrogiovanni: morte disumana!!!


La famiglia di Francesco Mastrogiovanni ha reso pubbliche le foto dell’autopsia nelle quali appare evidente che il maestro, obbligato ad un trattamento sanitario obbligatorio al reparto di psichiatria a Vallo, restava « 80 ore al letto senza monitoraggio»
Era stato condotto in ospedale per essere curato, obbligato a un trattamento sanitario che neppure voleva. Ne è uscito, morto, con profonde ferite ai polsi e alle caviglie. «Legato 80 ore al letto, anche mentre dormiva, senza che nessuno ne monitorasse le funzioni vitali», è il grido di rabbia del cognato Vincenzo Serra. Un calvario lungo 4 giorni, che Francesco Mastrogiovanni, maestro 58enne di Castelnuovo Cilento, porta inciso sul corpo (come documentano le foto dell'autopsia poste a corredo della consulenza medico-legale chiesta dalla Procura e a disposizione della parti). «Sono stati rispettati i protocolli», si difendono alcuni degli indagati; 19 persone in tutto, tra medici e infermieri, tutti del reparto di psichiatria del San Luca. Omicidio colposo, mette nero su bianco il pm Francesco Rotondo nella sua ipotesi di accusa e chiede al gip di sospenderli dalla professione. Il giudice Nicola Marrone, che tra mercoledì e venerdì ha eseguito gli interrogatori di garanzia, si riserva la decisione. Intanto, negli ultimi giorni all'unità operativa di psichiatria ha assunto le funzioni di direttore Antonio Mautone, primario del reparto all'ospedale Curto di Polla e Sant'Arsenio. L'ex direttore Michele Di Genio a ottobre era stato sospeso dall'incarico sia nel reparto ospedaliero che nel dipartimento della ex Asl Salerno 3, ad opera del commissario straordinario Fernando De Angelis, mentre è rimasto alla guida della struttura territoriale. Al magistrato che lo ha interrogato Di Genio ha detto di aver «disposto e fatto eseguire l'iter amministrativo e formativo relativo ai centri di salute mentale del comprensorio», spiegano i suoi legali Antonio Fasolino e Di Genio. Inoltre, nei giorni in cui Mastrogiovanni era ricoverato, «il primario è stato in reparto per non più di due minuti e non per servizio». Altri tre medici ascoltati dal gip si sono avvalsi, invece, della facoltà di non rispondere. A parlare c'è però il video che documenta le ultime 80 ore di vita del "maestro più alto del mondo", come lo chiamavano i suoi alunni della scuola elementare di Pollica. Le riprese, effettuate dalle telecamere a circuito chiuso nella stanza e sottoposte a sequestro, sono state passate in rassegna dai consulenti della Procura, il medico legale Adamo Maiese e lo psichiatra Giuseppe Ortano, che hanno poi depositato le loro conclusioni. Mastrogiovanni è stato sottoposto a contenzione fisica durante tutto il suo ricovero, dalle 13,30 del 31 luglio fino alla mattina del 4 agosto, quando ne è stata appurata la morte. Legato al letto, in una posizione in cui la normale funzione respirazione era compromessa. All'inizio si è agitato disperatamente e ha cercato di liberarsi, procurandosi ferite larghe fino a 4 centimetri ai polsi e alle caviglie, poi è stato sedato. Il paziente non è stato monitorato a cadenza regolare, non è stato alimentato né ha ricevuto liquidi se non per mezzo delle flebo. Una contenzione "illecita" per le modalità con cui è stata eseguita, rilevano i consulenti della Procura, tanto più che non è stata mai annotata nella cartella clinica e può aver provocato l'edema polmonare acuto che ha condotto alla morte.

L'inchiesta, partita dal caso del maestro, si è allargata quasi subito agli altri pazienti ricoverati a Psichiatria nell'ultimo anno e mezzo. Dopo il sequestro delle cartelle operato dalla polizia giudiziaria, gli inquirenti stanno ascoltando i degenti sottoposti sia a tso che a trattamenti ordinari.
Per ulteriori informazioni visualizza il sito, creato dalla famiglia di Mastrogiovanni: http://www.giustiziaperfranco.it/

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