giovedì 24 dicembre 2009

Immigrati, tensione al Cie di Ponte Galeria

Situazione tesa all'interno del centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria, a Roma. Questa mattina, nel giro di pochi minuti, un immigrato algerino si è ferito con un rasoio mentre un tunisino ha tentato, invano, di darsi fuoco. L'algerino M. A., 25 anni proveniente dal carcere di Velletri, si trova da cinque mesi nel cie in attesa del riconoscimento da parte del suo paese di origine.

Questa mattina si è colpito più volte un braccio con una lametta per protestare contro il fatto che un connazionale che sarebbe entrato nel centro dopo di lui sarebbe stato fatto giù uscire. Il trentenne marocchino A M., invece, si trova da tre mesi e mezzo al cie ed ha provato a darsi fuoco con un accendino.
L'uomo non vuol essere rimpatriato in Marocco e chiede, invano, di poter uscire dal centro per trasferirsi in Francia, dove dice di avere dei parenti. Attualmente a Ponte Galeria sono ospitate 263 persone, 151 uomini e 112 donne. soprattutto fra gli uomini, la presenza è in deciso aumento, al punto che il settore maschile è quasi pieno.
«Le norme in tema di immigrazione a causa della lentezza delle identificazioni, non è più una eventualità ma una certezza la possibilità, per gli ospiti, di trascorrere sei mesi nel centro», denuncia i garanti dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni: «A questo, a Ponte Galeria, si aggiunge anche la criticità delle condizioni di permanenza aggravata, negli ultimi giorni, dall'interruzione della collaborazione tra croce rossa e asl sull'assistenza sanitaria. A Ponte Galeria tutto sarà fuorchè un bel natale».

Nessun commento:

Posta un commento

yh

yh