martedì 15 dicembre 2009

Il Governo è pronto ad usare l'aggressione a Berlusconi per aprire una nuova stagione di caccia alle streghe!!!!!!!

Il Governo è pronto ad usare l’aggressione a Silvio Berlusconi per aprire una nuova stagione di caccia alle streghe: i mandanti, gli istigatori, i cattivi maestri, i creatori del clima di odio e chi più ne ha più ne metta.
Il gesto di uno squilibrato viene preso a pretesto dal governo per cercare un po’ di tranquillità attraverso un giro di vite – in nome della sicurezza e del “raffreddiamo il clima politico” – contro chiunque osi criticarli, si tratti di centri sociali, partiti, giornali, esponenti politici, organizzazioni sociali o collettivi di lavoratori.
Già si parla di leggi speciali per le manifestazioni: divieti di orario, limitazioni di itinerari, pene più dure per chi “interrompe” e mostra “atteggiamenti di dissenso”. Alle manifestazioni e ai comizi come allo stadio: chi sgarra entra nella black list degli indesiderati. Dopo quello per i tifosi, anche un Daspo per la politica. E una volta blindate le piazze vere, il governo provvederà a blindare anche quelle virtuali con leggi speciali per chi usa il web. Dopo l’approvazione del “Pacchetto sicurezza”, di chiaro stampo razzista e xenofobo ora si agita l’ "allarme sociale", per stabilire ulteriormente la repressione politica.
Le proposte avanzate dal Ministro degli Interni Maroni sono vecchie come il mondo e non potranno che fallire, facendo pagare a tutti un altissimo prezzo: la riduzione, di lungo periodo, di libertà e diritti. Le lotte sociali, i social network, non possono essere criminalizzati e repressi, ma al contrario queste rappresentano le forme più dirette di partecipazione e democrazia. Di fronte a questo scenario non si può restare in silenzio. Daremo battaglia contro questa nuova ondata emergenzialista e invitiamo tutta l’opposizione, i movimenti, il mondo dell’associazionismo a trovare una convergenza stabile e forme unitarie di azione politica per contrastare questo nuovo attacco alla libertà di pensiero e al dissenso.

da Osservatorio sulla Repressione


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Maroni e La Russa - Dal tirannicidio al liberticidio
fonte: rainews24

Maroni e il tirannicidio - "Ieri Berlusconi ha rischiato di essere ferito gravemente, ha rischiato di essere ucciso!"
Il liberticidio di Maroni - Valutiamo di oscurare i siti internet
"Valutiamo di oscurare i siti internet che incitano alla violenza". [Non riferendosi ai forum leghisti identitari .ndr]
Il ministro degli Interni Roberto Maroni esprime preoccupazione per la quantita' di siti web che inneggiano all'aggressore del Presidente del Consiglio. Come ha detto durante la conferenza stampa al termine del vertice per l'ordine e la sicurezza che si e' tenuto questa mattina in prefettura, Maroni ha "avuto modo di vedere ieri sera la presenza di siti web che inneggiano ad atti di violenza e vorrei ricordare che l'istigazione a delinquere e' un reato".
Maroni si riferiva in particolare a due siti web: Facebook e Indymedia. "Da uno screening fatto dalla Polizia Postale su Facebook sono emersi piu' di 300 gruppi inneggianti a Tartaglia - ha riferito il ministro - tra cui 'Santifichiamo MassimoTartaglia', 'Evviva l'eroe Tartaglia'". Il ministro ha anche parlato di Youtube dicendo che i video con l'aggressione sono stati commentati da utenti che inneggiano alla violenza. Secondo quanto riferisce sempre il ministro uno di questi commenti recita: "A Natale si puo' fare di piu'". Preso di mira dal titolare del Viminale anche il sito Indymedia che secondo quanto riportato da Maroni avrebbe pubblicato un articolo in cui si leggeva "Perche' siamo felici che Berlusconi abbia preso un cartone. Perche' un uomo qualunque ha dimostrato che il potere non e' intoccabile".

Il liberticidio di La Russa - Legge contro le contestazioni in piazza
Tra le misure annunciate all'indomani dell'aggressione dal governo quella del ministro della difesa La Russa che pensa ad una estensione della legge già in vigore che punisce le contestazioni nei comizi elettorali negli ultimi giorni di campagna. La Russa vuole bandire per legge le contestazioni dalle manifestazioni politiche. Non una rivoluzione assoluta quella proposta dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ma un'estensione dell'applicazione di una norma che in Italia esiste gia'. La contestazione, il disturbo dell'iniziativa politica e' infatti proibita, e punita con la reclusione da 1 a 3 anni, per legge nel periodo di campagna elettorale; La Russa ha reso nota l'intenzione di chiedere al Parlamento di rendere la norma sempre valida con la previsone di "aggravante da 2 a 4 anni se c'e' violenza, minaccia o persona travisata". "Nessuno mi toglie dalla testa - ha detto La Russa - che quella persona sia stata agitata dalla contestazione. La provocazione, o peggio la contestazione violenta durante le manifestazioni politiche deve essere bandita dalle regole del gioco politico".

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