venerdì 18 dicembre 2009

Venezia, via il prefetto dopo 4 mesi Cacciari: "E' una vendetta politica

VENEZIA - Il prefetto di Venezia Michele Lepri di Gallerano, in carica da soli 4 mesi, è stato trasferito oggi in seguito a una decisione presa dal Consiglio dei Ministri. "Il dottor Lepri Gallerano - ha affermato il sindaco di Venezia Massimo Cacciari - è stato rimosso per ragioni esclusivamente politiche, anzi per vendetta politica. Basta analizzare le ragioni alla base del suo trasferimento".

Il riferimento è alle presunte tensioni nei rapporti tra Lepri Gallerano e la neo presidente della Provincia, la leghista Francesca Zaccariotto. In ballo c'era il trasferimento del campo rom Sinti di Favaro Veneto, per il quale il prefetto cercava di svolgere attività di mediatore. La richiesta di trasloco delle 38 famiglie di Sinti nel nuovo campo è stata inoltrata la prima volta dalla Usl 12 di Venezia che, in seguito a una ispezione, aveva dichiarato il campo inagibile "per questioni legate a gravissime carenze igienico-sanitarie e legate all'avanzare dell'inverno e del freddo".
La richiesta era poi stata ritenuta legittima anche dal Tar e dal Consiglio di Stato mentre "il prefetto - continua Cacciari - in nulla poteva interferire con quanto era stato già riconosciuto atto legittimo". Al dottor Lepri di Gallerano si imputa, quindi, di non essere riuscito, esaudendo i desideri della Lega Nord, a impedire il trasloco della comunità Sinti di via Vallenari nel nuovo villaggio. "Un fatto - prosegue il sindaco di Venezia - doppiamente e gravemente sbagliato perché oltre a non rispettare la legge e il diritto, si vuole colpire, con quella che considero una volgare vendetta politica, un funzionario dello Stato di provata lealtà che non ha colpa alcuna".
A fianco del prefetto anche il presidente pdl del Veneto, Giancarlo Galan: "Non è mai accaduto che alle mie critiche facesse seguito il trasferimento del criticato ed è per questo motivo che mi colpisce negativamente la notizia che un bravo servitore dello Stato, qual'è Michele Lepri Gallerano, sia stato 'burocraticamente' rimosso. Insomma, quando si verificano tali coincidenze mala tempora currunt".
Ma sul trasferimento si è scatenata una vera e propria bufera politica. Durissimo Gianfranco Bettin che in nome dei Verdi conferma quanto sostenuto da Cacciari: "La rimozione del prefetto di Venezia è avvenuta per motivi biechi di mera vendetta politica rappresenta, un atto nello stile dei regimi autoritari". E continua: "Come già i fascisti, la nuova casta padana, vorace di poltrone, prepotente e intollerante, vuole dei podestà: al posto del federalismo vogliono i federali. Ma troveranno pane per i loro denti".
Anche il Pd si è espresso a sostegno del prefetto: "Adesso qualcuno capirà quale disastro sarebbe un presidente leghista nel Veneto. Grazie al ministro Maroni, trasformatosi in ministro di ferro, il prefetto di Venezia viene cacciato per non aver seguito il diktat di chi voleva impedire, contro ogni buon senso e ogni regola di convivenza civile, il trasferimento dei Sinti negli alloggi preparati dal Comune di Venezia". In altre parole, "la presenza di alcuni esponenti del Carroccio all'interno delle istituzioni chiave - continua il Pd - le trasforma nel braccio armato dei settori più xenofobi di un governo impegnato in una guerra senza quartiere contro ogni pratica di umanità".
Chiara, invece, la soddisfazione della Lega per l'arrivo del nuovo prefetto Luciana Lamorgese. I leghisti si augurano infatti che "la rappresentante del governo riesca a rafforzare quelle misure inderogabili necessarie per garantire il decoro del capoluogo lagunare perché, in città, è necessario contrastare il fenomeno dell'abusivismo e dei cosiddetti 'vu cumprà', offrendo una maggiore sicurezza ai cittadini e turisti ma anche un deciso controllo del territorio a favore della tranquillità di quanti abitano a Venezia e nella sua terraferma".

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