domenica 14 febbraio 2010

Aquilani in corteo sfondano zona rossa: "Io non ridevo"


Erano in 300 almeno e hanno raggiunto piazza Palazzo, la stessa in cui un mese fa era stato celebrato un Consiglio comunale tra cumuli di macerie: i manifestanti hanno forzato un posto di blocco all'altezza dei Quattro cantoni, nel cuore della zona rossa, per entrare a Piazza Palazzo, considerata inaccessibile - Hanno portato per le strade il loro dissenso contro gli appalti del G8 e quanto sta trapelando dall'inchiesta fiorentina in merito

«Io non ridevo» e «Riprendiamoci la nostra città»: gli aquilani sono scesi in piazza per protestare contro le intercettazioni del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, e dei suoi “amici” e le loro risate la notte del sisma nel capoluogo abruzzese.

Pacificamente, senza violenza né voglia di scontri, i manifestanti hanno forzato un posto di blocco all’altezza dei Quattro cantoni, nel cuore della zona rossa, per entrare a Piazza Palazzo, considerata inaccessibile. Hanno portato per le strade il loro dissenso contro gli appalti del G8 e quanto sta trapelando dall’inchiesta fiorentina in merito.
Erano in 300 almeno e hanno raggiunto piazza Palazzo, la stessa in cui un mese fa era stato celebrato un Consiglio comunale tra cumuli di macerie. Gli stessi cumuli su cui una decina di persone sono salite, rivendicando la propria rabbia per non avere più a disposizione la loro città. Simbolicamente ogni persona ha preso con sè una pietra da quelle macerie residue dai crolli del terremoto di Aprile.
«Non possono portarci via 700 anni di storia – ha commentato Giusi Pitari, tra i manifestanti – è ora di riprenderci la nostra città, siamo indignati – ha proseguito – anche di fronte all’assenza dei nostri rappresentanti istituzionali».

Stefano Cencioni è stato tra i primi a salire sul cumulo di macerie in piazza Palazzo con indosso una maglietta bianca con scritto: ‘Alle 3:32 non ridevo così’. «Non ridevamo, non ridevamo quella notte – ha urlato ai manifestanti – perchè tra questi vicoli sono morte delle persone, e queste macerie ne sono la testimonianza». Cencioni ha precisato che il suo «non è uno sfogo contro il sistema della Protezione Civile che tanto ha dato a questa città». «Ho conosciuto volontari – ha detto – che hanno lasciato le loro attività anche in Sicilia e in Valle d’Aosta per venire ad aiutarci». Molte sono state però le critiche rivolte al capo della Protezione Civile sollecitate da quei comitati cittadini vicini al Movimento ‘3e32′ che fin da subito non hanno risparmiato critiche al sistema del Dipartimento.
Alla fine della manifestazione, i comitati cittadini hanno lasciato uno striscione su una delle fontane di piazza Duomo con scritto: «solo apparenza, poca sostanza».



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