lunedì 15 febbraio 2010

Firenze: agente penitenziario a processo per pestaggi detenuti

La Repubblica

Aveva raccontato che l’avevano picchiato in sei, dentro al carcere di Sollicciano. Tutto per una battuta. "A quale sezione appartieni?". "La quarta" risponde B.B.S., detenuto tunisino di 28 anni. In realtà lui è della terza, cioè della stessa sezione in cui si trova in quel momento.
Il poliziotto non sembra gradire lo scherzo, porta il giovane da un collega in una stanza e lì comincia una vicenda su cui ha indagato a lungo la magistratura. Ieri il gip Rosario Lupo ha rinviato a giudizio una delle guardie penitenziarie, ma ha trasmesso gli atti in procura perché proceda anche nei confronti degli altri agenti coinvolti in questa storia di botte e di insulti: "Voi qui siete ospiti, capito? non dovete nemmeno fiatare.

Qui è casa nostra, voi siete degli stranieri..." racconta di aver sentito B.B.S., e giù botte dal poliziotto che si era pure infilato i guanti. Il processo inizierà il 13 dicembre. Il presunto pestaggio, con calci e pugni contro il tunisino, risale al 2007. In un primo momento il detenuto impaurito e con il viso sanguinante, promette di non dire a nessuno quello che è accaduto. Poi ci ripensa, rientra in cella e altri due compagni possono testimoniare le sue condizioni di salute, le ferite, le ecchimosi. Parlando con la fidanzata chiede di avvertire il suo avvocato, Michele Passione.
Scatta così la denuncia e cominciano gli accertamenti. Fra questi anche la visita del medico legale (dieci giorni dopo) che nella sua relazione rileva delle ecchimosi sul corpo di B.B.S. compatibili con il racconto del giovane. Il pm Giuseppe Bianco ha ascoltato diverse testimonianze compresa quella di un’insegnante e dei due compagni di cella del detenuto, poi ha chiesto il rinvio a giudizio di una delle guardie, un poliziotto di 47 anni, per lesioni aggravate e falso nella relazione di servizio in cui non si faceva alcun cenno alla lezione data al detenuto. Gli agenti hanno contestato questa versione e presentato a loro volta una contro denuncia. L’agente sotto processo era già stato citato a giudizio per le botte a un altro detenuto.

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