domenica 7 febbraio 2010

Scuola/Tar rinvia Corte Costituzionale querelle precari'pettine'

Giudici laziali: regolamento Miur viola Costituzione e non solo
Roma, 6 feb. (Apcom) - Il Tar del Lazio ha rinviato alla Corte Costituzionale la parte della legge 167/09, il cosiddetto decreto salva-precari introdotto a dicembre, riguardante una norma, voluta dal ministro Gelmini, che ha di fatto evitato il commissariamento del Miur per aver impedito il trasferimento dei supplenti con la modalità a 'pettine': a darne comunicazione è il sindacato Anief, che tutela i docenti in formaizone e che aveva promosso il ricorso. Per il Tar la collocazione dei precari in 'coda' nelle tre nuove province, già rigettata ad ottobre, merita a questo punto di sollevare la questione di legittimità costituzionale: secondo i giudici laziali la legge 167/09 sarebbe stata contrastata in via"autoritativa" e con un indirizzo giurisprudenziale politicamente oppositivo al regolamento. Sono diverse le motivazioni che hanno portato i giudici del tribunale di primo grado a rimettere il giudizio alla Corte Costituzionale: in un documento, composto da 33 pagine, il Tar sostiene che la legge violerebbe sei articoli della Costituzione, pone il potere legislativo in contrasto con il potere giudiziario, annulla l'autonomia della magistratura, nega la certezza del diritto a un equo processo e tradisce la Convenzione europea sui diritti dell'uomo. La legge 167 era stata introdotta, di fatto, per legittimare il d.m. 42/09 contenente le regole di gestione dell'aggiornamento delle graduatorie provinciali dei precari (dove sono inseriti almeno 200.000 docenti): nel decreto-salva precari si è stabilito che solo dal prossimo aggiornamento, previsto nel 2011, i precari interessati a cambiare provincia potranno farlo mantenendo il punteggio della graduatoria di partenza. Sino a quella data, invece, varranno le regole introdotte nel 2009. Ora la questione passa però all'esame della Corte Costituzionale.

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