martedì 9 febbraio 2010

Lettera di Alessandro Della Malva agli antifascisti di Parma

Al Comitato Antifascista Montanara
al PRC, PdCI, PCL

Colle Val D’Elsa (SI), 09.02.10

Care compagne, cari compagni,
vi scrivo, ora che finalmente ne ho la possibilità, per ringraziarvi della solidarietà che avete espresso nei miei confronti e nei confronti degli altri antifascisti toscani colpiti dalla repressione!
Il mio trasferimento nel carcere di Parma, tristemente noto per le condizioni dure che ne regolano il regime carcerario e l’alta frequenza di detenuti che si suicidano a causa di esse, aveva l’obiettivo di fiaccare la resistenza che opponevo nelle mani del nemico: con questo trasferimento si mirava infatti a rendere più difficili le visite dei miei familiari (che vivono nella provincia di Siena) e ad allontanarmi da città (Pistoia e Prato) in cui la mobilitazione per la mia, nostra liberazione era diventata “difficilmente gestibile” (a tal punto da incidere anche sugli equilibri dentro al carcere). Oltre a questi due elementi, nei miei confronti nel carcere di Parma, su richiesta del Giudice delle Indagini Preliminari, è stata applicata una sistematica azione di censura sulla posta in entrata e in uscita e mi è stato impartito il divieto di avere contatti con il Centro Nazionale del mio partito, il Partito dei CARC.
Le vostre prese di posizione pubbliche, l’azione di contro-informazione che avete condotto, il presidio organizzato poco dopo il mio arrivo a Parma, le vostre lettere e cartoline (che purtroppo non ho mai ricevuto dalla direzione del carcere, ma di cui sapevo l’esistenza) hanno rafforzato la resistenza, il mio morale e la lotta per la mia, per la nostra liberazione. Inoltre, ed questo è a mio avviso l’elemento principale, avete dato un ulteriore contributo alla costruzione di un fronte unito nazionale antifascista e antirazzista, che lotti per stroncare sul nascere le prove di fascismo che la destra reazionaria sta facendo con Casa Pound, Forza Nuova, La Destra, Fiamma Tricolore, La Lega Nord, ecc. per individuare e selezionare i gruppi e individui che, alla stregua di Mussolini e Hitler, siano capaci di impiegare su ampia scala in campo politico metodi criminali e di mobilitare su questa base una parte importante delle masse popolari sconvolte dalla crisi generale del sistema capitalista. La mia liberazione e la vostra solidarietà hanno un senso solo perché alimentano la costruzione di questo fronte e l’avanzamento di questa lotta.
Vi ringrazio di cuore, compagni. E spero di incontrarvi presto: magari l’8 marzo, alla quarta udienza del processo di Pistoia, che sarà accompagnata, come le tre precedenti, da un presidio antifascista di lotta e solidarietà. Nel caso in cui non possiate venire, vi chiedo di prendere in considerazione la possibilità di fare un’iniziativa in solidarietà con tutti gli antifascisti toscani colpiti dalla repressione, prima di questa udienza (assemblea, presidio, concerto), a cui avrei l’enorme piacere di contribuire, anche se purtroppo solo telefonicamente stante la libertà vigilata: la solidarietà è un’arma!

Nessuna agibilità politica per fascisti e razzisti!
Stronchiamo sul nascere le prove di fascismo!
Libertà per tutti gli antifascisti!

Alessandro Della Malva
membro della Direzione Nazionale del Partito dei CARC

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