giovedì 11 febbraio 2010

Cariche contro i No Tav. La Valle resiste


Le trivelle arrivano in Val di Susa. Cresce la mobilitazione nella giornata di ieri. I valligiani in corteo decidono di dirigersi verso una delle tante trivelle per i «sondaggi propedeutici» alla costruzione della Tav. La polizia carica i manifestanti.
Erano riuniti a Susa in assemblea ieri pomeriggio i valsusini per decidere le mobilitazioni da lanciare nei prossimi giorni dopo l’arrivo delle trivelle in valle protette da un ingente schieramento di polizia.
Per tutto il pomeriggio come in mattinata la mobilitazione al presidio è cresciuta con cortei e assemblee. Poi la decisione di scendere in corteo per raggiungere la trivella. Verso le 19 c’è stata un’improvvisa carica della polizia che ha colpito alcuni manifestanti, fra cui un ragazzo in carrozzella, procurando feriti. «Abbiamo detto pacificamente che volevamo andare avanti, verso la trivella – ha detto Lele Rizzo, – e lì è partita una carica, è volata qualche manganellata»

Questo è il comunicato del Comitato No Tav Spinta dal Bass – Spazio sociale libertario Takuma dopo i fatti:
«Di nuovo le due di notte, di nuovo centinaia di blindati di scorta e di nuovo una trivella che si piazza all’interno del perimetro dell’autoporto di Susa, a poche centinaia di metri dai due sondaggi effettuati precedentemente. E’ chiaro che non hanno il senso del ridicolo: una valle lunga 60 Km, 40 sondaggi sparsi qua e là e loro ne fanno tre a pochi metri uno dall’altro! Certo: all’interno dell’autoporto è l’unico luogo dove riescono a difendere le trivelle. Viene da ridere se non fosse che questi sondaggi farsa sono realizzati con soldi di tutti noi. Ma non basta: di nuovo imponente il servizio di difesa della trivella. A questo proposito abbiamo deciso di fare due conti sapendo che saremo approssimativi ma molto vicini alla realtà. Per ogni sondaggio in Valle hanno mobilitato circa 400 uomini a turno per 4 turni [ma alcuni reparti hanno 5 turni] di 6 ore per un totale di 1600 uomini. 100 euro al giorno può essere la media retributiva calcolata tra graduati, funzionari e sottoposti [e ci teniamo molto bassi].

La guardia per 24 ore a una trivella ci costa ben 160mila euro. I 4 giorni di trivellazioni a Susa in gennaio ci sono costati 640mila euro. Questa trivella appena arrivata dovrebbe lavorare per 3 settimane e mezzo [così è scritto sul sito www.torino-lione.it] e ci costerà, solo per la sua difesa, 3.840.000 euro! E non abbiamo contato indennità di trasferta, benzina per gli spostamenti, pernottamenti…
Per svolgere i 91 sondaggi hanno preventivato una spesa solo di lavori di 6 milioni di euro. Quanti dobbiamo aggiungerne per pagare queste persone che militarizzano la nostra Valle? La spesa per difendere le trivelle è un’enormità che andrebbe denunciata in ogni luogo. Ma, ahinoi, giornali e tv si guardano bene di evidenziare simili sprechi. In momenti di crisi, dove le fabbriche chiudono e non è più neanche garantita la cassaintegrazione, ecco che i nostri politicanti bruciano milioni di euro per difendere degli inutili buchetti.
Ripetiamo: non hanno il senso del ridicolo o se no si sarebbero già ritirati…ma comunque non andranno lontano».


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