sabato 20 febbraio 2010

Fatti di Pistoia, il PM Boccia ricorre contro la revoca degli arresti!


Siamo allibiti dopo aver appreso che il PM Luigi Boccia ha fatto ricorso contro la decisione del giudice Luciano Costantini di revoca degli arresti a tutti gli imputati. Il giudice ha preso tale decisione dopo aver visionato il filmato di una TV locale girato subito dopo i fatti, in cui si nota chiaramente che l´accusa è infondata, e che quindi le misure cautelari in corso risultavano sproporzionate rispetto ai fatti. Inoltre, sempre in queste prime udienze, i testimoni dell´accusa si sono contraddetti più volte e hanno avuto difficoltà a riconoscere gli imputati. Siamo anche indignati per come si sono svolti i riconoscimenti all´americana: i nostri ragazzi sono stati affiancati a poliziotti di 40/50 anni tutti palesemente diversi per caratteristiche fisiche rispetto agli imputati; ciononostante i testimoni in alcuni casi hanno sbagliato lo stesso. Si ricorda che gli imputati sono rimasti agli arresti domiciliari con il divieto di comunicazione e incontro per oltre 3 mesi. Dopo la terza udienza, il Tribunale ha disposto la revoca dei domiciliari, ma con obbligo di dimoranella provincia di residenza e divieto di uscire dall’abitazione dalle 21 alle 7. I fatti, come riportato nell´ordinanza del Tribunale, risultano, come avevamo previsto, notevolmente ridimensionati nella loro gravità rispetto alle tesi iniziali: nessun pericolo per l’ordine pubblico ma danneggiamento di alcuni arredi all’interno di un locale, il tutto frutto di un’azione di pochi minuti. E´ evidente che il Tribunale, trovandosi di fronte ad accuse di devastazione non supportate dalle prove raccolte, testimonianze palesemente contraddittorie, ha alleggerito le misure.

Non possiamo far altro, nostro malgrado, di rilevare la volontà persecutoria della procura verso i nostri ragazzi che avevano visto dopo mesi uno spiraglio di luce in una vicenda troppo oscura. I testimoni della difesa, pronti a dimostrare l´estraneità ai fatti dei partecipanti all´assemblea, sono stati indagati per favoreggiamento personale, un’accusa che allo stato sembra finalizzata unicamente a sminuire il valore della loro testimonianza, che in questo modo non sarà più sotto giuramento. Ribadiamo ancora una volta l´estraneità ai fatti di tutti gli imputati, continuando ad avere fiducia nella serenità del collegio giudicante. Ci piacerebbe poter avere la stessa fiducia anche nella Procura, il cui obiettivo primario dovrebbe essere quello di accertare la verità.
Infine, facciamo appello alle forze politiche e a tutte le associazioni regionali che da subito ci hanno dimostrato attenzione e solidarietà affinchè si attivino per chiedere spiegazioni di questa assurda vicenda nelle opportune sedi istituzionali.

Comitato genitori, parenti e amici dei quattro livornesi accusati dei fatti di Pistoia

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