domenica 14 febbraio 2010

"Violentato da carabiniere" La denuncia di un minorenne


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Un presunto ricatto a luci rosse nei confronti di un ragazzo di 17 anni ha messo in guai seri un carabiniere ora indagato per violenza sessuale. Il giovane era stato fermato con un po’ di hashish e non era stato denunciato. Il militare lo ha poi contattato e invitato a casa: lì sarebbe avvenuto un rapporto sessuale. Il ragazzino si sarebbe poi confidato con i genitori ed è scattata la denuncia

PRATO. Un presunto ricatto a luci rosse a un ragazzo di 17 anni ha messo nei guai un carabiniere in servizio fino a pochi giorni fa al Nucleo radiomobile, ora indagato per violenza sessuale. Indagato anche un sottufficiale, ma con un’a ccusa meno grave: essersi impossessato di una piccola quantità di hashish senza denunciare il giovane. La storia ha messo in subbuglio il Comando provinciale dell’Arma ed è finita in un fascicolo della Procura.
Tutto sarebbe iniziato pochi giorni fa, quando una pattuglia del Radiomobile, durante un controllo, ferma due minorenni per strada a Prato. Dalle tasche di uno saltano fuori alcuni grammi di hashish. Il seguito dovrebbe essere scontato: i ragazzi vengono accompagnati in caserma e denunciati, o in alternativa segnalati alla Prefettura. Accade ogni giorno, ma stavolta non va così.

Se verrà confermato quanto raccontano i ragazzi, i due carabinieri non segnalano nulla al Comando. Identificano i giovani e li lasciano andare via, ma si tengono il “fumo”. Già questo sarebbe grave ma solo un peccato veniale in confronto a quanto sarebbe accaduto in seguito. Il capopattuglia intasca l’hashish ma qualche giorno più tardi - sempre stando al racconto del ragazzo - l’a utista contatta uno dei due giovani fermati, un diciassettenne, e gli propone un incontro nella propria abitazione di Chiesina Uzzanese, in provincia di Pistoia. Probabilmente, ma sono solo deduzioni perché l’inchiesta è coperta dal riserbo, il militare fa pesare il “trattamento speciale” riservato durante il controllo e convince il giovane a farsi accompagnare a Chiesina Uzzanese. Qui i due avrebbero avuto un rapporto sessuale, ripreso dallo stesso carabiniere con un cellulare o una telecamera e poi riversato nel computer.

I genitori del minore sospettano che sia accaduto qualcosa: è lui stesso a raccontare la sua disavventura oppure loro intuiscono qualcosa. Sta di fatto che vanno a chiedere spiegazioni al Comando provinciale e scatta l’indagine. Le abitazioni dei due militari vengono perquisite dai loro stessi colleghi e da quella di Chiesina Uzzanese viene portato via un computer, ora all’esame del Ris. Dentro potrebbero esserci le immagini che inchiodano il carabiniere alle sue responsabilità o che lo scagionano. L’inchiesta per il momento è condotta dalla Procura di Prato, anche se in teoria le carte dovrebbero essere trasmesse a Pistoia, perché è a Chiesina Uzzanese che si sospetta sia avvenuto il reato più grave

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