Due poliziotti, marito e moglie, condannati per il pestaggio di un marocchino nella camera di sicurezza della questura di Verbania. Un’aggressione selvaggia, che a Mustapha Manyani è costata anche l’asportazione di un testicolo.
E’ successo il 6 maggio di nove anni fa. Vincenzo Pugliese e Roberta Rossetti quella sera erano nella loro casa di Cambiasca, sulla collina alle spalle della città. Quando nel vicino circolo è scoppiata una lite tra stranieri e avventori, con bottiglie rotte e una spranga di ferro, non ci hanno pensato due volte ad intervenire. Si sono precipitati sul posto, in borghese. Hanno mostrato i tesserini e urlato «polizia». Pugliese ha bloccato a terra Mustapha, mentre la compagna chiedeva rinforzi. Ci hanno pensato poi i colleghi della volante a portare in questura gli altri due coinvolti, il cugino e un amico del marocchino. La sorte peggiore è toccata a Mustapha: per lui la camera di sicurezza nel seminterrato della questura di via Belgio si è trasformata in un luogo di tortura. Si è ritrovato davanti quella coppia di poliziotti. Calci al basso ventre, così forti che la notte stessa gli agenti hanno dovuto chiamare il 118. Poi la corsa all’ospedale di Domodossola dove un paio di giorni più tardi è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per asportare il testicolo sinistro. I due agenti, difesi dall’avvocato Luca Ruppen, hanno sempre negato la contestazione ma il giudice del tribunale di Verbania, Elena Stoppini, ha accolto la tesi del pm.
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