venerdì 5 febbraio 2010

Alcoa, gli operai cacciano i dirigenti dalla fabbrica


Il giorno della tensione. I lavoratori tornano in fabbrica, allontanano i dirigenti ma nella manifestazione di protesta davanti alla direzione scoppiano i tafferugli e restano contusi un sindacalista e un operaio. Sono passate le 16 quando nella fabbrica di Portovesme arrivano i lavoratori che per 24 ore hanno manifestato a Roma sperando che l’intervento del Governo riuscisse a far cambiare idea all’Alcoa, l’azienda che ha deciso di spegnere gli impianti e mandare i lavoratori in cassa integrazione. I lavoratori e i sindacalisti chiedono ai dirigenti rimasti in fabbrica di lasciare gli impianti. Una richiesta per rimarcare che, come spiegano i sindacati, «gli impianti possono lavorare anche senza l’Alcoa». Nel piazzale antistante la direzione, situata all’interno degli impianti, ci sono 500 persone. Battono i caschetti per terra e chiedono ai dirigenti di andare via. È questione di attimi e quella che sarebbe dovuta essere una manifestazione simbolica rischia di degenerare. Franco Bardi, segretario della Fiom Cgil, e un operaio vengono urtati dall’auto che cerca di fare manovra in mezzo alla folla. «L’idea era quella di far capire che noi vogliamo far funzionare la fabbrica anche senza Alcoa - racconta Franco Bardi -. Si è formato un cordone attorno all’auto dei dirigenti per evitare che la situazione degenerasse». Nel piazzale la tensione è alle stelle. «Io e un altro lavoratore siamo stati urtati dall’auto. Quando gli altri si sono accorti della nostra situazione è scoppiata la bagarre». Immediata la reazione dei sindacati. «Anche se ci sono momenti di drammatica preoccupazione, la violenza non è mai accettata - dice Roberto Puddu della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente - sarebbe opportuno, comunque, che tutti, azienda, lavoratori e istituzioni avessero un comportamento più responsabile. La situazione è davvero preoccupante». Continua, intanto, la corsa contro il tempo dei rappresentanti delle istituzioni (dal Governo alla regione) per evitare il blocco degli impianti a partire dal 6 febbraio. Per domani mattina è previsto un nuovo vertice dei rappresentanti sindacali proprio all’Alcoa. Dall’impianto di Portovesme, dove restano i presidi dei lavoratori, partirà la delegazione che, domani mattina, aprirà il corteo dello sciopero generale della Sardegna in programma a partire dalle 9 a Cagliari. Lunedì il vertice finale a Roma tra Alcoa, Governo e sindacati.

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