mercoledì 3 febbraio 2010

Calcio e razzismo:Golasa,una stroria di "ordinaria" discriminazione

Il sogno di ogni bambino quando giochi a calcio con gli amici è quello di diventare un giorno un giocatore professionista e giocare in qualche club prestigioso.
In un club di uno dei campionati europei più in vista,la Bundesliga la Liga la Premier e la serie A; che se vivi in Israele ti sembrano lontani anni luce.
In Israele quando hai 18 anni non pensi molto al divertimento o ad altre cose,rispetto ai tuoi coetani europei rischi di fare il militare e soprattutto di essere catapultato in una assurda guerra contro l’inerme popolo palestinese.
Ma 18 anni è anche l’età per continuare a sognare,se sei un calciatore è l’età dove le tue qualità incominciano a venire fuori,e pensi che qualche osservatore ti porti in un grande club.
Golasa ha 18 anni ed è Israeliano giocava nel Maccabi Haifa ma nel mercato di gennaio è stato acquistato dalla Lazio la seconda squadra di Roma(scusate ma sono giallorosso da bambino).
Immaginiamo la gioia del ragazzo avrà telefonato a tutti i suoi amici alla sua ragazza ed avrà urlato al mondo intero al sua gioia di andare a giocare in uno dei campionati più prestigiosi del mondo la serie A e ciliegina sula torta andare a vivere in una città meravigliosa quale Roma.
Golasa appena arrivato a Roma ha incominciato a prendere confidenza con la città ha scelto di cominciare dal Ghetto, passeggiando lungo il portico d'Ottavia, tappa al Museo Ebraico e alla Sinagoga, dove Golasa si è fermato a pregare per qualche minuto.
Il ragazzo Israeliano è apparso molto spaesato si e soffermato a guardare le vetrine dei negozi ed ha continuato il suo tour per la città.
Ma camminando per Roma a poco alla volta il sogno sembrava una sfumatura di grigio nell’azzurro del cielo della capitale,sui muri di Formello il centro sportivo della Lazio appaiono scritte antisemite da parte degli ultras biancocelesti,da sempre vicini a gruppi dell’estrema destra capitolina.
Golasa si sarà chiesto ce l’hanno con me solo perché sono Ebreo,la risposta è si,il ghetto ebraico visitato da Golasa solo alcuni giorni prima era stato coperto da scritte antisemite in occasione del giorno della memoria.
Golasa probabilmente si sente terribilmente solo ma vai a spiegare ad un ragazzo di 18 anni che in quella serie A tanto sognata e tanto ammirata per televisione ogni domenica viene insultato un 19enne italiano di nome Balotelli,vagli a spiegare a Golasa che quando il Verona acquistò l’olandese Ferrier gli ultras scaligeri lo accolsero con un manichino nero impiccato,vagli a spiegare che quando una squadra del sud Italia va a giocare al nord gli insulti razzisti non si contano(terroni,africani..sono gli appellativi più comuni).
Golasa io sono Romanista dai tempi di Maldera,Righetti e Tancredi,di derby ne ho visti tanti e di giocatori della Lazio sportivamente parlando ne ho odiati tanti,ma uno che davvero non sopportavo perché un avversario fortissimo era Aroon Winter nell'estate del 1992, il rapporto con la curva laziale fu di ostilità,all'inizio, con scritte antisemite sui muri. Poi l'olandese nato nel Suriname diventò l'idolo della curva laziale con 123 presenze e 21 gol fatti.
Golasa in questa difficile avventura comunque non sei solo perché la Lazio oltre al tuo acquisto ha preso anche Hitzlsperger. Il passaggio dallo Stoccarda alla Lazio di Thomas Hitzlsperger da' lo spunto alla 'Bild' per interrogarsi e chiedere al giocatore come riesca a far convivere il suo impegno contro l'estremismo di destra con la tifoseria della squadra romana, definita in parte "razzista e antisemita". "Non ha una crisi di coscienza, signor Hitzlsperger?", chiede nel titolo il giornale, che ricorda come la Lazio sia "nota per i suoi tifosi razzisti". "So bene che il club viene collegato a questo fenomeno", risponde il calciatore, "ma io vado a Roma senza pregiudizi. Continuerò a battermi contro l'estremismo di destra e contro le discriminazioni delle minoranze”.

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