mercoledì 3 febbraio 2010

Salerno: poco personale, chiusa sezione ospedaliera detenuti

"L’ospedale San Leonardo prevede una sezione detentiva ma, nonostante i ripetuti e numerosi impegni presi dai responsabili dell’azienda sanitaria, e nonostante gli interventi strutturali fatti dall’amministrazione penitenziaria, la sezione rimane "inspiegabilmente" non funzionante da circa quattro anni, provocando delicatissime criticità operative per quanto riguarda l’aspetto della sicurezza esterna, soprattutto in un momento di massimo sovraffollamento di detenuti e di particolare attenzione sanitaria come raccomandato dal ministero della Sanità".
La denuncia arriva da Umberto Marconi, presidente della Corte d’Appello di Salerno nella relazione presentata in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, sabato scorso. Una denuncia che diventa quanto mai importante alla luce degli ultimi dati raccolti in materia di assistenza sanitaria in carcere.

Nell’ultimo anno, leggendo la relazione del presidente Marconi, difatti, si è registrato un aumento di alcune patologie infettive, molte delle quali "correlate allo stato di tossicodipendenza dei detenuti, circa il 20%". In aumento, dunque, i casi di epatite C e cirrosi epatica ma anche di micosi, sindromi da Hiv e odontopatie. Malattie che tendono ad "aumentare - si legge sempre nella relazione - a causa del sovraffollamento per lo stato di forzata convivenza in spazi molto ristretti che favorisce il diffondersi di affezioni respiratorie e dermatologiche".
Insomma la salute dei carcerati in primo piano, anche all’inaugurazione dell’anno giudiziario. E non potrebbe essere altrimenti alla luce degli ultimi eventi che portano le condizioni di vivibilità delle carcere in primo piano. Sotto accusa, invece, i ritardi dell’amministrazione ospedaliera nell’attendere gli accordi presi. La sezione detentiva presso l’ospedale si trova in una palazzina adiacente al reparto di Infettivologia.

Dall’azienda sanitaria fanno sapere che il vero problema dell’apertura della sezione è legato alla mancanza di personale, richiesta che sarebbe già stata inoltrata alla Regione Campania tra la fine del mese di novembre e gli inizi di dicembre dello scorso anno. In particolare sarebbe stato chiesto il trasferimento di personale specializzato: medici, infermieri e ausiliari. Si attende dunque il personale per poter aprire un reparto già pronto. Fatto è che, per il momento, i detenuti continuano ad essere ricoverati nei reparti normali mettendo a rischio la sicurezza e l’incolumità di pazienti, familiari e dello stesso personale.

Della questione si è occupato, appena il 4 gennaio di quest’anno, anche il Sappe, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria inviando una lettera al presidente della Provincia Edmondo Cirielli. "Tale reparto - aveva scritto Vincenzo Pizzicara, segretario provinciale - e la sua entrata in funzione assume una valenza fondamentale e nevralgica non solo per l’istituto di Fuorni ma anche per gli altri istituti della Provincia. Infatti, in caso di ricovero di più detenuti in reparti diversi comporta la presenza di almeno due agenti.

Cosa, questa, che crea problemi ad un organico già ridotto". Anche il presidente della Provincia ha assunto impegni con il sindacato di polizia in merito alla possibilità di attivarsi, in tutte le sedi competenti, per giungere in tempi brevi all’apertura della sezione. Secondo i dirigenti dell’Asl, l’apertura dovrebbe avvenire in tempi brevi. Non più tardi di qualche mese.



Nessun commento:

Posta un commento

yh

yh